Effetto coronavirus, il gruppo L’Oréal chiude il primo trimestre in calo
Da gennaio a marzo vendite per 7,22 miliardi di euro in calo del 4,8% (like for like), ma con una ripresa del business in Cina (+6,4%). In controtendenza l’e-commerce (+52,6%) e i marchi veduti in farmacia
di Marika Gervasio

Da gennaio a marzo vendite per 7,22 miliardi di euro in calo del 4,8% (like for like), ma con una ripresa del business in Cina (+6,4%). In controtendenza l’e-commerce (+52,6%) e i marchi veduti in farmacia
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L’impatto del coronavirus comincia a farsi sentire sui conti delle aziende. Come il gruppo L’Oréal che chiude il primo trimestre dell’anno con vendite per 7,22 miliardi di euro in calo del 4,8% (like for like), ma con una ripresa del business in Cina (+6,4%) e un importante incremento del 52,6% dell’e-commerce. La divisione Active Cosmetics (Vichy, La Roche-Posay) cresce a doppia cifra.
«In una situazione segnata dalla pandemia la nostra priorità è tutelare la sicurezza dei dipendenti - commenta il presidente e ceo del gruppo Jean-Paul Agon -. Siamo anche impegnati in un piano di misure di solidarietà per i nostri partner e consumatori e di supporto alle strutture sanitarie».
Le performance delle diverse divisioni del gruppo sono state altalenanti. L’impatto negativo maggiore è arrivato per i segmenti lusso e prodotti professionali a causa della chiusura delle profumerie, dei department store e dei saloni professionali in molti Paesi. La fascia mass market dei prodotti ha registrato un leggero declino principalmente perché l’attività relativa a questa fascia di mercato è continuata. Trend più che positivo, invece, per la divisione Active Cosmetics che cresce a doppia cifra grazie al fatto che le farmacie sono sempre rimaste aperte e ai marchi in portafoglio che hanno saputo rispondere all’aumentata richiesta di prodotti relativi alla salute.
Quanto alle aree geografiche, tutte sono state progressivamente colpite dalla crisi e dalle misure di lockdown e di chiusura del retail: a cominciare da gennaio con la Cina - adesso in ripresa - fino all’Europa, soprattutto occidentale, da inizio marzo, e al Nord America dalla fine del mese scorso. Ripercussioni pesanti anche sul travel retail.
Driver del gruppo l’e-commerce che sale del 52,6% e che rappresenta il 20% delle vendite totali del gruppo.
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