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Volkswagen taglia 269 posti a Zwickau: calo ordini, concorrenza Tesla e fine incentivi

Il gruppo tedesco licenzia 269 persone a Zwickau in ottobre, alla scadenza dei contratti annuali. A rischio altri 2mila posti

di Alberto Annicchiarico

Tesla, perché quella di Wall Street non è una sentenza definitiva

3' di lettura

Lo stato di salute dell’economia, l'aumentata concorrenza, in questa fase soprattutto di Tesla, e l'eliminazione graduale dei sussidi per l'acquisto delle auto elettriche in Germania sono fattori che pesano sul mercato e sulle scelte di Volkswagen Group. Il calo degli ordini avrebbe determinato la decisione di lasciare a casa 269 dipendenti dello stabilimento di Zwickau (città della Sassonia a un'ora di macchina dalla Repubblica Ceca) alla scadenza dei contratti annuali, in ottobre. Il destino di circa 2.000 ulteriori dipendenti a tempo determinato rimane incerto. Saranno possibili adeguamenti e cambi anche per i turni di lavoro. La procedura concreta sarà discussa con i rappresentanti dei lavoratori nei prossimi giorni.

Zwickau, dove lavorano 10.700 persone, è il principale stabilimento del gruppo dedicato alla transizione ecologica in Germania e si producono su piattaforma Meb le Volkswagen ID.3, ID.4, ID.5, ma anche Cupra Born, Audi Q4 e-tron, Audi Q4 e-tron Sportback. La media produttiva è di circa 1.400 vetture al giorno (Tesla è arrivata fino a 5mila nella sua gigafactory di Berlino). Vw aveva pianificato di produrre fino a 330mila veicoli all’anno in questo impianto, rendendolo una delle fabbriche più grandi d’Europa.

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Gli ordini delle flotte, che rappresentavano circa il 70% dei veicoli elettrici a marchio Vw prodotti a Zwickau, sono crollati da quando sono scaduti, proprio a settembre, gli incentivi per le auto elettriche aziendali, ha rivelato una fonte interna a un'agenzia internazionale. Ma il piano di phase-out  del governo ha già escluso quest’anno le ibride plug-in dagli incentivi (tra 6.750 e 5.625  euro a seconda della fascia di prezzo). Per le auto a batteria si è scesi da 7.500 a 4.500 euro per i modelli tra 40mila a 65mila euro di listino e da 9mila a 6750 per le vetture che costano fino a 40mila. Nel 2024 saranno sussidiate le vetture fino a  45mila euro ma con “soli” 4500 euro complessivi (la somma va sempre ripartita fra acquirente e produttore).

Il cambio delle politiche federali sembra incidere quindi sulle vendite e sulle scelte in fatto di occupazione. Nei primi sei mesi sono stati consegnati da Vw su scala globale 321.600 veicoli completamente elettrici (Bev, auto a batteria) rispetto ai 217.200 dello stesso periodo dell'anno scorso. In Europa il gruppo di Wolfsburg è leader di mercato nel segmento Bev e ha guadagnato terreno e quote di mercato, con consegne in aumento del 68% a 217.100 veicoli (128.900 nel primo semestre 2022). Questo grazie alla forza delle numerose frecce a disposizione, i 12 brand. Guardando ai modelli, invece, Tesla domina in Europa nel primo semestre con quasi 140mila Model Y e oltre 42mila Model 3. Nel complesso +117% (fonte Jato). Seguono due Vw, ID.4 e ID.3. con 41.660 (+82%) e 45.200 (+104%). Nella sola Germania +90% per Tesla (47mila unità) tra gennaio e agosto.

Il timore, fondato, è che l’economia debole, con la Germania in recessione e i maggiori costi che pesano sulle famiglie per l’inflazione, si riflettano negativamente sulla domanda di automobili. Proprio mentre si apriva il grande salone dell’Auto a Monaco (IIA Mobility), ai primi di settembre, l’Ufficio di statistica tedesco ha reso noto che la produzione nel settore automobilistico è calata del 9% nel trimestre ed ha alimentato una flessione dell’industria, con la produzione in calo per il terzo mese consecutivo a luglio: -0,8%, peggio del -0,5% previsto da un sondaggio Reuters.

Il titolo Volkswagen quest'anno è in calo del 10% (-15,5% negli ultimi sei mesi) e la capitalizzazione è scesa sotto i 60 miliardi. Oggi le azioni ordinarie hanno chiuso sulla parità.

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