Nuovi impianti

Effetto Olimpiadi, gli sport minori conquistano spazio

di Nicola Brillo e Barbara Ganz

3' di lettura

Spesso a torto definite minori, anche sull’onda dei successi olimpici molte discipline stanno trovando un nuovo spazio, e gli enti locali le supportano. È il caso del tiro con l’arco, disciplina diffusa su tutto il territorio nazionale così come in regione Friuli Venezia Giulia «dove i nostri atleti possono praticarla su impianti adeguati. E’ una disciplina inserita, a torto, fra gli sport minori visto la capacità di offrire grandi soddisfazioni come la medaglia di bronzo vinta da Lucilla Boari ai Giochi olimpici di Tokyo 2020», ha detto l’assessore regionale allo Sport Tiziana Gibelli alle premiazione dei vincitori della prima edizione del trofeo di tiro con l’arco “Città di Cordovado”, torneo interregionale open al nazionale: «La Regione sostiene lo sport con un’attenzione particolare a quelle attività meno conosciute che vivono una fase di grande espansione, con nuove società che nascono ogni anno coinvolgendo sempre più giovani, appassionati, amatori e spettatori».
Deve ancora attendere la propria nuova casa, invece, il ciclismo su pista: quello che doveva essere uno degli impianti di punta a livello internazionale è bloccato da due anni. Era l’estate 2019 quando Federciclismo è stata costretta a chiudere il cantiere di Lovadina di Spresiano (Treviso), per inadempienze del costruttore Pessina. Per la realizzazione del nuovo velodromo nella Marca, però sembra che qualcosa si stia muovendo.
Il Velodromo ha - sulla carta - le caratteristiche di un impianto di categoria 1 (secondo la normativa Uci), con capacità fino a 6mila posti e sarà idoneo allo svolgimento di manifestazioni di livello superiori, quali Campionati del Mondo e competizioni Olimpiche. Si tratta dell’unico velodromo coperto a NordEst, pronto, una volta ultimato, ad accogliere atleti da Paesi vicini. Nel 2018 la cerimonia ufficiale di posa della prima pietra, alla presenza del presidente del Veneto, Luca Zaia, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti, del presidente del Coni Giovanni Malagò, dell'ex presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco e quello del Comitato Veneto di allora, Igino Michieletto. La struttura - che secondo programma doveva essere pronta in 18 mesi - ha subito la crisi dell’impresa Pessina Costruzioni. Ora la Federazione Ciclistica Italiana, che segue la questione, ha chiesto al governo la nomina di un commissario. L’impresa costruttrice aveva ottenuto infatti la possibilità di realizzare l’opera in project financing e la gestione dell’impianto per 50 anni. Ed è proprio questo il nodo da sciogliere per la ripartenza. «Al fine di velocizzare la ripresa dei lavori è stata formulata un’istanza all'Ufficio Sport della presidenza del Consiglio – fa sapere la Federazione - affinché sia disposta la nomina di un commissario straordinario per svolgere le attività necessarie al completamento dell’opera. L’urgenza della decisione è dovuta alla necessità di inserire nel più breve tempo possibile il cantiere di Spresiano nel novero delle opere urgenti per le quali è possibile dar corso all’intervento governativo di impulso al completamento dell’opera con immediatezza». Un provvedimento arrivato a fine luglio da parte del governo, ma che ora deve completare l’iter burocratico. La progettazione del Velodromo di Spresiano è ispirata a moderne soluzioni tecnologiche e nel rispetto dell’ambiente: ha anche un sistema di aerazione pensato su misura sulle esigenze di respirazione degli atleti e un impianto fotovoltaico da 308 KW, mentre la collocazione è stata pensata per ridurre al minimo l’impatto visivo.
Intanto, sta nascendo la nuova Arena Brunico: capienza di 3.100 spettatori, ampliabile a 4mila in caso di concerti o altri eventi, due piste da ghiaccio regolamentari (30 x 60), un impianto a due corsie per il curling, 15 spogliatoi, zone per fitness, ginnastica, fisioterapie, area media, bar, bistrò, chioschi e fanshop. Lo stadio del ghiaccio sostituisce il vecchio Lungo Rienza in tempo per iniziare a ospitare le partite del HC Val Pusteria, che da quest’anno partecipa alla prestigiosa ICE Hockey League, ma anche per dare risposte alle esigenze di allenamenti e competizioni di tutte le società che praticano gli sport del ghiaccio ad ogni livello: dal pattinaggio, al curling, all’hockey. L’opera nasce dalla collaborazione fra Provincia, Comune di Brunico e municipalizzate: i costi di realizzazione ammontano a circa 20 milioni, di cui 10 messi a disposizione dalla Provincia.

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