Effetto tiramisù, per il mascarpone boom dell’export: +20% in Francia e Germania
In Italia si producono 100mila tonnellate di mascarpone per un business da 450 milioni
di Giorgio dell'Orefice
3' di lettura
C’è un prodotto alimentare italiano che, in sordina, dallo scorso anno ha messo a segno un vero e proprio boom delle esportazioni. Infatti dopo anni di crescita costante ma con tassi tra il +1 e il +1,5% nel 2019 ha registrato nelle vendite oltrefrontiera un +6,5% seguito da un +15% nei primi otto mesi del 2020 (con punte del +20% in Germania, Francia, Belgio e Inghilterra). Si tratta del mascarpone, vera e propria chicca made in Italy le cui performance internazionali stanno convincendo anche produttori spagnoli e americani che in passato l’avevano a lungo snobbato.
Un’accelerazione rilevante anche perché messa a segno da un prodotto che è tutt’altro che di nicchia visto che se ne producono circa 100mila tonnellate l’anno per un giro d’affari di 450 milioni di euro. «Un prodotto tra l’altro – spiegano ad Assolatte – che anche in Italia è stato uno dei campioni del lockdown con vendite che nell’ultima settimana di marzo sono cresciute del 99% rispetto allo stesso periodo 2019».
«Il mascarpone è completamente naturale – spiega Robert Zampieri, direttore della coop Latte Montagna Alto Adige, meglio nota col brand Mila, tra i principali produttori italiani – privo di additivi e di conservanti e che anche per questo altri non riescono a imitare. Ora di fronte alla crescente domanda, in particolare dei paesi asiatici, Corea del Sud, Giappone e Cina, siamo consci che la principale sfida sarà quella di migliorarne la shelf life: la durabilità oggi è limitata a 120-130 giorni. Un prodotto inoltre che nel tempo si sta dimostrando la migliore leva di valorizzazione della panna che, realizzata dalla scrematura del latte, in Italia veniva dirottata sulla produzione di burro che risultava però troppo esposto alla concorrenza di prezzo del Nord Europa. Sul mascarpone invece abbiamo ancora un forte vantaggio sui competitor che solo adesso si stanno accorgendo di questo mercato».
Il boom in casa ma soprattutto all'estero del mascarpone made in Italy ruota attorno a una vera e propria parola magica che al pari di “pizza”, “spaghetti” e di alcuni termini operistici è presente tal quale, senza traduzione, anche in altri paesi: “Tiramisu”. Il Tiramisù è il dolce italiano più famoso al mondo visto che come parola è presente in ben 23 diverse lingue straniere. Il censimento è stato effettuato dall’Accademia della Crusca come riportato nel volume “Tiramisù” dei due food writers Clara e Gigi Padovani che, oltre ad averne ricostruito la storia (compresa l’italianissima disputa sulle origini tra Veneto e Friuli Venezia Giulia) ne hanno censite decine di varianti e di ricette realizzate da chef celebri e non in giro per il mondo.
Tra le iniziative di Clara e Gigi Padovani anche il TiramisuDay organizzato dal 2016 ogni anno il 21 marzo in collaborazione col patron di Eataly, Oscar Farinetti. «Le origini del Tiramisù risalgono attorno al 1970 nel Nord Est del Paese – spiega Gigi Padovani – ma è dalla sua affermazione in hotel e ristoranti, prima a Venezia e poi a Roma, che ha cominciato a essere apprezzato dai turisti. La contemporanea presenza nei ristoranti italiani all’estero, dove non manca mai, ne ha fatto esplodere la notorietà a livello mondiale». E così la diffusione internazionale del dolce italiano per eccellenza ha innescato il boom dell’export del mascarpone made in Italy.
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