Egitto, Tajani: intesa su cooperazione migranti, sintonia sulla necessità di de-escalation in Medioriente
Il processo penale sulla morte del ricercatore italiano Giulio Regeni «proseguirà per la ricerca della verità e della giustizia»
I punti chiave
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«Ho ribadito che dobbiamo impedire un’escalation della situazione in Medioriente e il coinvolgimento di Hezbollah in una crisi provocata da Hamas e ho trovato orecchie attente da parte dell’Egitto, un Paese arabo fondamentale per la pace in Mediterraneo e Medio Oriente. Se ci saranno iniziative volte alla de-escalation del governo egiziano certamente troveranno il conforto del governo italiano”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa congiunta con l’omologo egiziano Sameh Shoukry al Cairo.
Salvataggio ostaggi priorità assoluta
«Lavoriamo perché non ci sia una fine tragica per ostaggi. Siamo favorevoli ai corridoi umanitari per i prigionieri» di Hamas. «Incontrerò Al Sisi e Shoukry e a entrambi chiederò un’azione per liberare gli ostaggi. Il governo egiziano ha tutto il nostro sostegno e appoggio per questo sforzo», ha aggiunto Tajani dopo aver incontrato Ahmed Abdoul Gheit al Cairo. Al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi «ho chiesto di fare tutto quanto è nelle sue possibilità per liberare gli ostaggi» di Hamas nella Striscia di Gaza, ha detto Tajani. «Sosterremo tutte le iniziative che l’Egitto potrà svolgere per una soluzione positiva degli ostaggi», ha aggiunto Tajani, ricordando che si tratta di una «situazione molto difficile degli ostaggi, soprattutto donne, bambini e anziani». E tra questi, ha ricordato Tajani, «probabilmente ci sono due ostaggi italiani, un uomo malato e sua moglie. Ho chiesto ad al-Sisi di fare tutto ciò che può per cercare una soluzione per gli ostaggi».
Regeni: processo andrà avanti per ricerca verità
Il processo penale sulla morte del ricercatore italiano Giulio Regeni «proseguirà per la ricerca della verità e della giustizia», ha detto Tajani, in un punto stampa a Il Cairo. Il ministro ha spiegato di aver informato il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, sulla “decisione” della Consulta sul processo Regeni.
Accordi con l’Egitto per fermare i trafficanti
«Lavoreremo con l’Egitto per la stabilità dell’area del Mediterraneo, firmeremo anche un accordo per fermare i trafficanti di esseri umani», ha detto il ministro degli Esteri, «Del tema ho parlato anche con il segretario della Lega Araba al quale ho ribadito l’impegno dell’Italia ad accogliere i migranti legali, circa mezzo milione in tre anni, ma anche la ferma determinazione a combattere i trafficanti di esseri umani che sfruttano la disperazione di africani e mediorientali per fare affari, sapendo bene poi che queste persone non avranno vita facile in Europa», ha aggiunto. «Con l’Egitto - ha concluso Tajani - affronteremo poi il tema economico delle relazioni tra i nostri Paesi, anche se la situazione internazionale non ci ha permesso di organizzare il business-forum e il previsto concerto del Teatro San Carlo di Napoli».
Evitare che il conflitto si allarghi al Libano
«Stamane ho incontrato il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, al quale ho ribadito la ferma condanna per l’attacco terroristico di Hamas. Ho chiesto anche di fare tutto ciò che è possibile per arrivare a una de-escalation, circoscrivere il conflitto ed evitare che si allarghi al Libano», ha detto il ministro degli Esteri.
I Paesi arabi riconoscono Italia interlocutore pace
«Ritengo che sia molto importante - ha aggiunto Tajani - il riconoscimento che è stato dato all’Italia, perché ho incontrato il segretario della Lega araba prima della riunione dei ministri degli Esteri. Questo dimostra quanta considerazione ci sia nei confronti dell’Italia come interlocutore, come Paese occidentale che è amico di Israele ma che vuole la pace e la de-escalation», in medioriente.
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