Egm ai raggi X: balzo dei ricavi (+85%) per gli impianti anti-virus di Jonix
L’azienda padovana, specializzata nella sanitizzazione dell’aria, segna un forte incremento dei ricavi nel primo semestre del 2021.
di Valeria Novellini
I punti chiave
5' di lettura
Nei giorni scorsi l’Ecdc (centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha dichiarato che una rapida introduzione di misure non farmaceutiche è necessaria per ridurre la trasmissione della variante Delta e rallentare quella di Omicron. E tra le varie misure non farmaceutiche adottabili negli ambienti chiusi, a maggior tasso di trasmissibilità del virus, vi è l’impiego di impianti di sanitizzazione dell’aria. Qui entra in campo Jonix, Pmi innovativa padovana fondata nel 2013, dal 2021 società benefit (ha già redatto il primo bilancio di sostenibilità adottando gli standard del Global Reporting Initative), che sta anche perseguendo l’obiettivo di ottenere la certificazione B Corp.
Jonix e l’ex Aim
Jonix è sbarcata all’Aim Italia (ora Euronext Growth Milan) lo scorso 4 maggio, e si focalizza sulla produzione di dispositivi che sanificano l'aria mediante la tecnologia Non Thermal Plasmal (plasma non termico o plasma freddo), vale a dire un gas ionizzato in grado di purificare l'aria eliminando, tra l'altro, virus, batteri e muffe oltre a decomporre molecole chimiche inquinanti.
I prodotti Jonix possono essere “stand alone” (linea Air Tech Solutions) oppure aver necessità di essere collegati agli impianti di aerazione preesistenti (linea Advanced Tech Solutions).
Margini positivi e nuovi contratti in Germania
Nonostante la breve storia aziendale, Jonix evidenzia già margini reddituali positivi e nel primo semestre 2021 ha visto balzare i ricavi dell'85,4% a 2,5 milioni; l'ebitda è salito del 4,6% a 508.500 euro e l'ebit del 4% a 456.500 euro, mentre l'utile netto è sceso del 14,4% a 308.000 euro, ma essenzialmente per un aumento dell'incidenza fiscale dal 16,1% al 28,5%.
Il minor incremento dei margini reddituali rispetto al giro d'affari è dovuto a costi per servizi più che raddoppiati da 301.000 a quasi 669.000 euro (incremento per lo più dovuto all'attività di marketing e comunicazione per il rafforzamento del brand, in particolare verso le utenze residenziali e commerciali) e a un costo del personale balzato da 99.000 a oltre 272.000 euro (i dipendenti sono passati da 5 a 12 unità a seguito del rafforzamento della struttura organizzativa).
E al 27 settembre 2021 i ricavi gestionali hanno raggiunto 5,52 milioni, valore già pari al dato dell'intero esercizio 2020, anche grazie a un importante contratto (circa 2 milioni) ottenuto da Rheinmetall, azienda tedesca leader nel settore degli armamenti, che ha poi reiterato un ordine analogo nel mese di ottobre.
Ma i dispositivi di sanificazione dell'aria MiniMate (stand alone) forniti da Jonix saranno destinati a tutt'altro che a utilizzi bellici, in quanto saranno impiegati nelle scuole tedesche per far fronte alla pandemia Covid-19.
Non a caso, infatti, al 30/6/2020 il 75% dei ricavi del gruppo derivava dalle Air Tech Solutions (quelle stand alone di immediato utilizzo), per il 54% impiegate presso edifici residenziali e per il 42% commerciali. Il 66% dei ricavi è stato generato in Italia e il 34% all'estero, percentuale quest'ultima in forte crescita rispetto al 16% del primo semestre 2020.
Previsti nuovi prodotti per combattere l’inquinamento
Dal punto di vista finanziario, al 30/6/2021 Jonix, grazie a proventi netti derivanti dall'Ipo pari a 5,2 milioni, deteneva una liquidità netta di 4 milioni che potrà destinare alle politiche di sviluppo delineate nel Documento di Ammissione.
In particolare, la società intende ampliare l'impiego dei suoi prodotti a nuovi settori (automotive, settori navali e dei trasporti, infrastrutture aeroportuali e sanificazione, cappe da cucina e refrigeratori alimentari), migliorarne il design e la funzionalità ed introdurre nuovi prodotti per il trattamento delle acque reflue, l'abbattimento degli odori e delle sostanze chimiche nocive nel trattamento dei rifiuti e la fitostimolazione in campo agricolo.
È previsto inoltre un ampliamento della rete commerciale (diretta nei principali mercati europei quali Francia, Regno Unito, Spagna, Austria e Germania, e mediante accordi nel resto del mondo nonché joint-venture in Cina e Nord America); saranno poi rafforzati la struttura produttiva e i laboratori di ricerca e si proseguirà nelle campagne di marketing e comunicazione per far meglio conoscere i prodotti ed il brand.
Non sono escluse infine acquisizioni di quote in società produttive del settore, con un focus particolare su Australia, America ed Estremo Oriente.
Per ora, dopo l'ingresso all'Egm la società ha siglato un accordo quinquennale in esclusiva con CBC – Cooler Box Company per la distribuzione dei suoi prodotti in Turchia. Dal punto di vista scientifico, invece, è stata dimostrata l'efficacia battericida della tecnologia Ntp anche nei confronti di diversi microrganismi antibiotico-resistenti (lo studio è stato effettuato dal Dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università di Padova, diretto dal Prof. Crisanti ormai noto ai più per la lotta al Covid-19), e ne è stata dimostrata l'efficacia anche per l'impiego in ambito agricolo e florovivaistico per sostituire le sostanze chimiche fertilizzanti e sanitizzanti (in questo caso gli studi sono stati condotti presso i centri di ricerca della facoltà agrarie delle Università di Padova, Pescia e Pisa).
Questi risultati scientifici sono positivi per il futuro di Jonix anche post-pandemia in quanto le infezioni antibiotico-resistenti sono in forte crescita in ambito sanitario e ospedaliero, mentre nel settore agricolo si punta a ridurre per quanto possibile l'impiego di pesticidi e antiparassitari, altamente inquinanti e i cui residui sono pericolosi per la salute umana.
Jonix non rimarrà di certo senza lavoro. Attualmente oltre 4.000 dei suoi dispositivi “stand alone” sono impiegati nelle scuole in tutto il mondo (oltre 1.000 in Italia, ma ben 2.250 in Germania grazie ai contratti con Rheinmetall), e ovviamente vi sono ulteriori potenzialità di crescita. Del resto la società si è da poco aggiudicata il premio “Open Innovative Pmi” promosso da Grant Thorntorn per la categoria Internazionalizzazione.
Pochi competitor diretti, tutti non quotati
Naturalmente esiste la concorrenza, e attualmente nel mercato globale dei purificatori d'aria la tecnologia a “plasma freddo” rappresenta solo il 6,2% del totale a fronte del 36,4% della più nota tecnologia Hepa (High Efficiency Particulate Air) e del 20,4% di quella a filtro ionico.
Entrambe presentano alcuni inconvenienti (i filtri Hepa non sono in grado di rimuovere alcuni contaminati, tra i quali virus, batteri e muffe, e i filtri ionici generano aria ionizzata e ozono che possono dar luogo a problemi respiratori quali asma); tuttavia, in base alle proiezioni condotte dalla società di ricerca Grand View Research Inc., queste tecnologie continueranno a crescere fino al 2028 a tassi di poco inferiori a quelli del plasma freddo, mantenendo quindi la propria preminenza nel comparto della purificazione dell'aria.
Vi sono anche alcuni competitor diretti di Jonix che impiegano la tecnologia Ntp: le statunitensi Bioclimatic e Plasma Air, la cinese Blueair, l'elvetica Ionair, l'australiana Bio-Oxygen e l'italiana Bioxigen.
Nessuna di queste però è quotata e sotto questo punto di vista Jonix è stata un precursore.
L'azienda padovana, in quanto Pmi innovativa, è fiscalmente interessante per gli investitori, e ha già approvato una politica di dividendi che prevede fino al 2024 un pay-out pari a circa il 50% (compatibilmente con le esigenze di cassa e i piani di sviluppo). In ogni caso prudenzialmente, per l'esercizio 2020, l'utile netto di circa 983.000 euro è stato per lo più destinato a riserve.
Il titolo Jonix è poco scambiato, e come avviene per molte società dell'Euronext Growth Milan il flottante è basso (circa il 23,5% del capitale sociale). Il mercato apprezza comunque le prospettive della società, dato che i corsi dell'azione si sono costantemente mantenuti al di sopra del prezzo di offerta dell'Ipo, pari a 4 euro per azione. Purtroppo le piccole dimensioni dell'azienda e – almeno nel nostro Paese – la maggiore attenzione verso forme di tutela individuale dalla pandemia (mascherine, distanziamento) e la scarsa capacità di spesa degli istituti scolastici limitano probabilmente l'interesse potenziale su Jonix anche da parte di analisti e investitori.
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