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Egm ai raggi X: Pozzi Milano segna un balzo dell’ebitda del 56,1% a 1,15 milioni

Bene i margini reddituali della semestrale. Su anche l’ebit di quasi il 50% per l’azienda che si occupa di prodotti per la tavola e articoli da regalo

di Valeria Novellini

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5' di lettura

Pozzi Milano, la forza dei brand. La società è nata infatti per rivitalizzare i marchi storici “Pozzi” e “Castello Pozzi” e si pone sulla scia di un modello di business simile a quello di Basic Net, ovvero il licensing. Ma su categorie diverse: non abbigliamento sportivo bensì prodotti per la tavola di medio-alto livello (“Themed Tableware”) e articoli da regalo.
E questa strategia si traduce generalmente in un buon livello di marginalità anche in contesti di mercato problematici. Infatti, nel primo semestre 2023, nonostante una lieve contrazione dei ricavi (-1,7% a 8,4 milioni; e il valore della produzione è sceso del 4,8% a 9,7 milioni in quanto la variazione delle rimanenze è passata da un valore negativo per 658.000 euro a uno positivo per 902.600 euro, gli “altri proventi” sono passati da 77.700 a quasi 399.000 euro per effetto di un rilascio da fondo rischi in eccedenza per 200.000 euro), i margini reddituali per contro sono decisamente saliti.

I numeri

L’ebitda è balzato del 56,1% a 1,15 milioni, l’ebit del 49,2% a quasi 934.000 euro e l’utile netto del 58,7% a 647.000 euro. Questo grazie a una riduzione dei costi per materie prime e merci pari al 13,5% a 5,3 milioni, dei costi per servizi (specie di trasporto) del 3,2% a 2,2 milioni e a una sostanziale stabilità degli altri costi.

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Quanto alla situazione finanziaria, al 30/6/2023 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 1,25 milioni, in significativa riduzione rispetto ai 2,69 milioni di fine 2022 grazie soprattutto all’incasso di crediti commerciali riferiti alla seconda parte del 2022, parzialmente reinvestiti però anche nelle scorte della nuova linea “Pozzi Milano 1876” (e da qui la variazione positiva delle rimanenze).

Il rapporto Debt/Equity è già molto basso e ammonta a circa 0,19 volte. Ma è anche in corso il primo periodo di esercizio dei “Warrant Pozzi Milano 2022 – 2027”, con un prezzo di esercizio di 0,53 euro, a fronte di quotazioni del titolo azionario pari a poco meno di 0,8 euro.

Già, la nuova linea. Stavolta si tratta di un brand di fascia più alta rispetto ai precedenti e con maggiori possibilità di estensione. Proprio per questo è stato siglato un accordo con Licensing Italia Srl per la ricerca di potenziali licenziatari in Italia ma soprattutto all’estero. Del resto, già oggi il 74,6% dei ricavi di Pozzi Milano viene generato fuori dei confini italiani (il 38,7% nell’area UE, soprattutto la Francia ma anche Germania, Spagna e Portogallo, e il 35,9% nel resto del mondo).

Il brand è già stato oggetto di un accordo di licensing con Pensarecasa Srl (gruppo Imab), che conta oltre 40 punti vendita in Italia, per il settore arredo casa, e più recentemente con Artigiani del Cashmere, società di produzione e distribuzione di articoli in cashmere di alta gamma.

Strategia di “premiumization” per elevare redditività marchi

Si tratta ovviamente di una strategia di “premiumization”, ovvero di posizionamento del brand a un livello più elevato rispetto a quello finora perseguito di “lusso accessibile” (cioè intermedio fra il mass market e l’alta gamma), chiaramente mirata a ottenere la penetrazione in una nuova fascia di mercato caratterizzata da abitudini di acquisto più costanti e una maggiore tendenza allo spending.

Nel frattempo, Pozzi Milano continua a mantenere invariata la modalità di distribuzione dei prodotti principalmente tramite negozi specializzati e tradizionali (l’e-commerce genera solo il 3% delle vendite ma viene comunque presidiato per farsi conoscere da nuovi clienti retail) e department store di livello medio-alto, tra cui Harrods, El Corte Inglés e Galeries Lafayette.

Continua la presenza nel canale promozionale (non potrebbe essere altrimenti dato che l’azionista di riferimento è Diego Toscani, patron di Promotica che realizza appunto campagne promozionali e di fidelizzazione).

E di recente Pozzi Milano ha stipulato un accordo con Forma Italia Srl, anch’essa indirettamente controllata da Diego Toscani; Forma Italia fornirà a Pozzi Milano prodotti per la casa con il marchio di proprietà “Easy Life” (commercializzato da Pozzi Milano) e con il brand “Pozzi”, per un controvalore massimo di 3 milioni e con durata fino al 31 ottobre 2024.

A loro volta questi prodotti vengono destinati a adempiere il contratto che Pozzi Milano ha in essere con Promotica, siglato a febbraio 2023 per l’importo di 3 milioni su base annua e con scadenza a fine gennaio 2024. Le royalty che vengono corrisposte da Promotica a Pozzi Milano sono pari al 5% per i prodotti a marchio “Easy Life” e all’8% per quelli a marchio “Pozzi”, “Castello Pozzi” e “Pozzi Milano 1876”. Royalty più alte per i brand “Pozzi” quindi. Non solo.

Va tenuto conto del fatto che il prezzo di cessione dei prodotti Pozzi Milano a Promotica avviene mediante il metodo “open cost finito Italia” più un margine che va dal 10% al 20% a seconda dei servizi forniti da Pozzi Milano, in particolare design, controllo qualità e gestione dei resi. Pertanto i prodotti a maggior contenuto creativo saranno anche quelli a più alto margine.

La società si promuove tramite la partecipazione a fiere

Si capisce però che la “premiumization” dei marchi necessita anche di iniziative promozionali, naturalmente non a costo zero. Pozzi Milano ha iniziato a partecipare alle fiere del settore “articoli per la casa e da regalo”, vale a dire Homi di Fiera Milano (400 aziende con oltre 500 brand), Maison & Objet di Parigi (2.300 espositori e 67.000 visitatori di cui il 67% esteri) e Ambiente di Francoforte (oltre 4.500 espositori da 160 Paesi).

Ora sarà da vedere se Pozzi Milano parteciperà anche alle edizioni rinnovate di queste manifestazioni (a gennaio 2024 partirà Milano Home, nuova manifestazione fieristica a cadenza annuale che include i settori Tavola, Cucina, Home Decoration, Tessile, Fragranze, Concept Gift, Natale ed è focalizzata sia sul “saper fare italiano” sia sulla manifattura, le tradizioni e le innovazioni di molti Paesi stranieri).

Pozzi Milano si promuove anche mediante tramite iniziative legate all’arte e in partnership con Deodato Gallery (anch’essa quotata all’Euronext Growth Milan) ha realizzato una serata evento presso lo storico “Castello Pozzi” allo scopo di presentare la nuova collezione tableware “Pozzi Milano 1876”, con la performance dell’artista comasco Mr. Savethewall (che collabora anche alle iniziative artistiche di Bellini Nautica) che ha decorato alcuni piatti della collezione poi estratti a sorte tra gli intervenuti.

E a ottobre 2023 Diego Toscani ha sponsorizzato la mostra “Ithaca” del pittore bresciano Marco Furri presso Villa Calini Morando, dimora del Fai, a Lograto (Bs), oltre a collaborare con Isinnova Srl per la realizzazione della statua “Vittoria alata: RiciclArt” in materiale riciclato (tra cui ceramica scarto di lavorazione di Pozzi Milano per il piedistallo dell’opera), poi esposta al Brixia Forum di Brescia. Iniziative queste ultime destinate a un pubblico relativamente più limitato ma evidentemente nel trend di “upgrade” dei marchi della società nonchè della maggior attenzione verso l’economia circolare. D’altra parte, Pozzi Milano sta considerando le nuove tendenze della “green economy” e intende valutare la differenziazione delle fonti produttive per ridurre l’impatto delle conseguenze ambientali e dei costi di trasporto.

Cosa attendersi per la seconda parte del 2023? Normalmente, dato il settore di attività, i ricavi del gruppo si concentrano verso fine anno, con le occasioni festive. Sarà da vedere però se all’incremento del fatturato corrisponderà anche la tenuta degli elevati margini, che potrà derivare dall’ulteriore estensione della gamma brand in licenza e della categoria di articoli offerti (sono allo studio iniziative nel comparto dei profumatori d’ambiente ma le potenzialità sono numerose, anche nel campo degli accessori), soprattutto se di fascia più alta.

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