Egm ai raggi X: TrenDevice e il business dei dispositivi elettronici ricondizionati
Nell'esercizio 2021 ha conseguito ricavi per 15,8 milioni (+71% rispetto ai 9,3 milioni del 2020). Sull’ex Aim c’è anche Largo che fa lo stesso mestiere. Le prospettive
di Valeria Novellini
I punti chiave
6' di lettura
Se fosse nata a Helsinki forse si sarebbe da poco aggiudicata un round di finanziamento da ben 108 milioni. Ma ha sede in Italia e, anche se il settore di attività è lo stesso (dispositivi elettronici ricondizionati), per ora si è dovuta accontentare di un minibond da 4 milioni con scadenza nel 2027, tasso fisso del 5%, sottoscritto da un panel di investitori qualificati. Non potrebbero essere più diverse per dimensioni la scale-up finlandese Swappie e la Pmi innovativa italiana TrenDevice. Entrambe però operano in un mercato con forte potenziale di crescita.
Il settore dei rifiuti elettronici
Il Global E-Waste Monitor 2020 stima che nel 2030 i rifiuti elettronici raggiungeranno 74 milioni di tonnellate metriche contro i 53,6 milioni del 2019, per poi balzare a più di 110 milioni di tonnellate nel 2050. E, dato che la produzione di ogni dispositivo elettronico ne genera il 90% del “carbon footprint”, il ricorso a dispositivi ricondizionati consente di ridurre significativamente le emissioni di CO2 (per uno smartphone ricondizionato si risparmiano all'ambiente 47 Kg. Di CO2 rispetto all'acquisto di un dispositivo nuovo).
Come si spiegano allora le diverse dimensioni di Swappie e TrenDevice? Non solo con il consistente supporto di numerosi fondi di private equity all'azienda finlandese, ma anche per la sua scelta di focalizzarsi esclusivamente sugli iPhone (smartphone di elevato costo e per i quali pertanto l'acquisto di un prodotto ricondizionato, a un prezzo inferiore a quello nuovo, consente di ampliare la fascia di clientela interessata).
TrenDevice invece opera nel ricondizionamento non solo degli smartphone Apple (che comunque genera gran parte dell'attività) ma anche in quello di smartphone e tablet a marchio Samsung e Huawei (ovviamente di fascia alta, in quanto il ricondizionamento risulta conveniente solo per queste categorie di prodotti). E a differenza del competitor finlandese, presente in 15 Paesi, opera al momento interamente in Italia.
Così, Swappie ed altri operatori del settore presenti anche in Italia come le società tedesche reBuy e Refurbed e la francese BackMarket fanno parte del forte contesto competitivo in cui si trova ad operare TrenDevice, che comprime i prezzi di vendita dei prodotti ricondizionati e di conseguenza i margini reddituali.
Ma non per questo non vi sono possibilità di crescita per i “piccoli” del settore, come si può osservare confrontando TrenDevice con una quasi gemella francese, Largo, che ha esordito all'Euronext Growth Paris (l'equivalente dell'Euronext Growth Milan dove TrenDevice è presente dal 27 ottobre 2020) il 23 aprile 2021 al prezzo di 13,35 euro per azione.
Nuovi servizi per accelerare il risultato di margini positivi
Bene. Nell'esercizio 2021 TrenDevice ha conseguito ricavi per 15,8 milioni (+71% rispetto ai 9,3 milioni del 2020), e Largo ricavi per 17,6 milioni (+71% rispetto ai 10,3 milioni del 2020). Ma le somiglianze non finiscono qui. Nel primo semestre 2021 TrenDevice, a fronte di un giro d'affari in crescita del 34% a circa 5 milioni, aveva però evidenziato un ebitda in flessione del 97% a 11.000 euro, una perdita operativa di 458.000 euro e una perdita netta di 422.000 euro.
Nello stesso periodo Largo, in presenza di ricavi balzati del 63% a 6,2 milioni, aveva conseguito margini peggiori: l'ebitda era negativo per 1,5 milioni e la perdita operativa e quella netta ammontavano rispettivamente a 1,9 e 2,2 milioni. La situazione finanziaria delle due aziende è però molto diversa: a fine giugno 2021 TrenDevice evidenziava un indebitamento finanziario netto di 2,3 milioni (dando luogo a un rapporto Debt/Equity pari a 0,83 volte), mentre Largo, grazie alla recente Ipo, disponeva di una liquidità netta di 13,8 milioni.
Come si esce da una situazione nella quale, pur operando in un settore in forte espansione, sono presenti operatori di dimensioni e forza contrattuale molto maggiore? Il primo scopo da perseguire è quello del miglioramento dei margini reddituali e, a tale proposito, sia TrenDevice sia Largo hanno iniziato a offrire servizi aggiuntivi, in particolare per quanto riguarda le polizze assicurative.
TrenDevice offre polizze mirate per la protezione dei device ricondizionati contro danni e furti realizzate da Net Insurance (anch'essa negoziata all'Euronext Growth Milan) tramite la piattaforma Upgrape del broker assicurativo Mansutti, mentre Largo ha siglato una partnership con Société Française de Garantie.
L'azienda francese ha poi deciso di puntare su un'offerta “business” (non solo di smartphone ma anche di tablet e Pc) che, nei primi 10 mesi dal lancio a fine 2020, aveva già generato ricavi per oltre 1,1 milioni.Anziché sul B2B, TrenDevice ha deciso di scommettere sul C2C (customer-to-customer), con il lancio del portale Validato.it che offre un servizio di compravendita dell'usato premium tra privati tramite il quale il device usato viene ritirato e ispezionato certificandone le condizioni e offrendo una garanzia di 3 mesi all'acquirente.
Questo servizio consente un ulteriore risparmio medio del 20% rispetto agli acquisti dei prodotti ricondizionati su TrenDevice, alla quale spetta una “success fee” sulle transazioni concluse positivamente.
TrenDevice si mette quindi in competizione con i portali generalisti dell'usato (ad esempio eBay, Subito.it), ma offre in più la verifica tecnica dell'oggetto venduto con garanzia trimestrale.
E poi c'è il nuovo mercato del noleggio di smartphone, tablet e Pc ricondizionati (Daas o Device-as-a-Service), che TrenDevice offre a prezzi a partire da 9,9 euro al mese (oltre a una caparra iniziale). Anche in questo caso vi è una copertura assicurativa ed è possibile recedere dal servizio in qualunque momento impiegando la caparra come acconto per l'acquisto del device stesso. Si tratta in questo caso di un'iniziativa (a cui sono stati destinati i proventi derivanti dall'emissione del minibond) che probabilmente può essere rivolta al crescente mercato del lavoro da casa, soprattutto autonomo.
Infine TrenDevice è entrata nel settore della formazione a distanza lanciando videocorsi con il brand “TrenDevice Academy”, finalizzati a far acquisire maggiori abilità tecniche nell'utilizzo di device allo scopo di impiegarli per realizzare fotografie, video ed applicazioni grafiche o per gestire meglio la propria attività lavorativa. Corsi quindi che si rivolgono anch'essi idealmente a liberi professionisti che lavorano in proprio.
Necessario uno stretto controllo sulla struttura finanziaria
Per vedere i risultati delle nuove iniziative sui conti aziendali però ci vuole tempo. Intanto va ricordato che ci sono ancora 1,5 milioni di Price Adjustment Shares (su un totale di circa 13,79 milioni di azioni che costituiscono il capitale sociale), naturalmente non quotate, che saranno soggette a conversione automatica integrale in azioni ordinarie se l'ebitda rettificato dell'esercizio 2022 sarà superiore a 2,1 milioni (qualora fosse invece inferiore, tali azioni saranno annullate).
E si tratta di un obiettivo molto sfidante. Poi c'è il minibond (che darà luogo a interessi annui di 200.000 euro); ci sono dei covenant il cui mancato rispetto consente agli obbligazionisti di chiedere il rimborso anticipato del bond, e per il 2022 in particolare la soglia indicata è di un rapporto Debt/Ebitda di 3 volte (dato un debito di 2,3 milioni, valore al 30/3/2021, l'ebitda dovrebbe essere superiore a 767.000 euro) e un rapporto Debt/Equity non superiore a 2,5 volte (0,83 volte al 30/6/2021).
TrenDevice, insomma, deve cercare di affermare il suo modello di business sostenibile che le ha consentito nel 2021 di contribuire a minori emissioni di CO2 per 2.436 tonnellate (1.503 tonnellate del 2020). E se questo è il suo obiettivo, una strategia analoga a quella di Largo (che a fine 2021 ha nominato una responsabile della strategia Esg e ha anche ottenuto la certificazione Lucie 26000 – analoga all'ISO 26000 sulla Csr) potrebbe servirle a ottenere maggiore interesse da parte della sua clientela d'elezione, giovani professionisti attenti all'ambiente.
Ma, a differenza di Largo, la società italiana dovrà tenere anche sotto controllo la struttura finanziaria. I residui circa 3,7 milioni di “warrant TrenDevice 2020 – 2023” saranno esercitabili nei mesi di giugno 2022 e 2023 al prezzo di 1,05 euro per nuova azione che è pressochè in linea con gli attuali prezzi di mercato.
Naturalmente è sempre possibile un ampliamento del flottante (pari ora al 27,4% del capitale sociale) tramite accelerated bookbuilding, reperendo così nuova finanza. I tempi purtroppo non sono molto propizi. La società sembra aver comunque intrapreso un criterio di crescita non eccessivamente dispendioso e, dopo l'apertura del primo negozio fisico a Milano, ne ha finora realizzato solo un altro a Manocalzati (AV) di piccole dimensioni e destinato prevalentemente alla formazione dei candidati franchisee che potrebbero aprire ulteriori punti vendita senza creare aggravi sui conti aziendali.
E per l'espansione al di fuori dei confini nazionali, TrenDevice ha ottenuto da Simest un finanziamento quadriennale a tasso agevolato (0,055%) da 450.000 euro di cui il 25% a fondo perduto, destinato a sviluppare soluzioni di e-commerce nel mercato belga. Adelante con juicio: ricordiamo che Largo, le cui dimensioni non sono attualmente molto dissimili da quelle di TrenDevice, si è proposta per il 2022 di raggiungere un ebitda positivo, ma soprattutto per il 2025 di conseguire ricavi di oltre 70 milioni e un ebitda margin del 7% (1 milione).
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