Electrolux, il sì delle tute blu all’aumento di produttività sblocca l’investimento a Solaro
L’accordo sindacale prevede un aumento dei pezzi prodotti all’ora del 20%: è stato approvato da oltre l’80% dei lavoratori. Dopo l’accordo la multinazionale investirà 102 milioni di euro e farà 100 assunzioni
di Cristina Casadei
2' di lettura
I lavoratori della Electrolux di Solaro (Milano) dicono sì a larga maggioranza all’accordo sulla produttività che sblocca l’investimento di 102 milioni di euro, previsto dalla multinazionale, e porta 100 assunzioni. Oltre alla formazione su industry 4.0 per 110 persone. Gli investimenti, secondo quanto spiega Massimiliano Nobis della Fim Cisl, porteranno «interventi di automazione sulle linee e il rinnovo dei reparti tecnologici. L’obiettivo è posizionare la futura lavastoviglie nel medio e alto livello di gamma e aumentare le quote di mercato con la produzione a regime di 1milione 300 mila pezzi a fronte dei 780 mila prodotti in media negli ultimi anni».
La destinazione delle lavastoviglie sarà sia il mercato europeo che quello nordamericano. Prendendo solo quello europeo, va detto che ci sono ampi margini di sviluppo visto che il tasso di penetrazione della lavastoviglie è circa il 50% e si tratta di un mercato lontano dall’essere saturo diversamente da quello che si può dire per altri elettrodomestici: in Europa nel 2022 sono stati venduti 11 milioni di lavastoviglie, per il 2023 è previsto un aumento del 5%, 600 mila pezzi.
La multinazionale in Italia ha circa 5.800 addetti in 5 siti produttivi: Porcia (lavatrici e lavasciuga), Susegana (frigoriferi e congelatori), Solaro (lavastoviglie), Forlì (forni e piani cottura) e Cerreto d’Esi (cappe da cucina). Tra tutti, Solaro è quello che ha maggior bisogno di investimenti, cosa molto chiara anche al sindacato, come mostrano i due accordi che sono stati raggiunti sulla riorganizzazione. Il primo, siglato un paio di settimane fa, ha stabilito che ci saranno 222 uscite volontarie e incentivate a livello nazionale, mentre il secondo, raggiunto nelle scorse ore, ha riguardato solo il sito di Solaro e ha fissato a 108 i pezzi da produrre all’ora dai 90 attuali. Si tratta di un salto del 20%, dove la posta in palio per i 670 lavoratori, chiamati a votare l’accordo, è molto alta. L’investimento che Electrolux ha messo sul piatto per il rilancio di Solaro, senza la garanzia di maggiore competitività e l’accordo sindacale, sarebbe infatti rimasto al palo e probabilmente avrebbe preso la via di un altro dei 120 paesi in cui la multinazionale è presente. Mettendo a rischio il rilancio del sito lombardo che ha bisogno di una intensa riorganizzazione nel reparto tecnologico ormai obsoleto, nell’impianto di imballaggio e delle linee di montaggio.
Come osservano Alberto Larghi, coordinatore nazionale del gruppo Electrolux per la Fiom-Cgil e Gianni Ranzini, della segreteria Fiom Milano, «l’accordo approvato prevede l’impegno della multinazionale svedese a consolidare e rafforzare il sito di Solaro e la produzione di lavastoviglie in Italia, un accordo in controtendenza nel nostro Paese, in un settore dal quale altri si disimpegnano». L’esito del referendum ha assicurato un salto nel futuro agli operai del sito lombardo ma anche a 100 nuovi lavoratori che verranno assunti proprio grazie all’accordo e all’investimento.
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