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Macron: interessi Le Pen legati a potere russo. Il duello elettorale in Francia

Cinque anni dopo l’ultimo dibattito Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono tornati stasera a sfidarsi in un faccia a faccia in tv, a quattro giorni ballottaggio presidenziale

Aggiornato il 20 aprile alle 23:37

Presidenziali Francia, Macron: Non possiamo cantare vittoria

5' di lettura

È il capitolo Ucraina a incendiare il dibattito per le presidenziali francesi fra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. L’attuale inquilino dell’Eliseo, dato in vantaggio di 5 punti nei sondaggi, e la sua avversaria si ritrovano davanti alle telecamere a cinque anni dal testa a testa del 2017, dove Macron surclassò la rivale. In questa occasione, però, la sfida è diversa. Le Pen dimostra di aver imparato la lezione e ribatte colpo su colpo a un Macron che la interrompe spesso, così come quando il leader di “En Marche” piazza l’affondo.

L’attacco di Macron sui legami con Putin

«I tuoi interessi sono legati a quelli del potere russo. Dipendi dal potere russo e da Putin», dice Macron riferendosi a un prestito ottenuto da una banca russa da parte di Le Pen. «Se sono stato costretta ad andare a fare un prestito all’estero è perché nessuna banca francese ha accettato di concedermelo. Sono una donna assolutamente libera», la pronta risposta di Le Pen che non manca di sottolineare come ai tempi il ministro dell’Economia in Francia fosse proprio lo stesso Macron.

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Le Pen ha anche riconosciuto un valore agli sforzi diplomatici del suo rivale. «Confesso - ha detto rivolgendosi a Macron - che gli sforzi che lei ha fatto per tentare di trovare la pace, a nome della Francia, meritano di essere sostenuti. L’aiuto umanitario all’Ucraina, l’aiuto finanziario, l’aiuto materiale per la difesa».

Il presidente uscente ha però rincarato definendo il Rassemblement National come una forza politica dipendente «dal potere russo e da Putin» e ha sottolineato come in merito al conflitto in Ucraina il ruolo della Francia e dell’Ue è quello di «supportare Kiev».

Le Pen contraria a sanzioni su gas e petrolio

In merito al conflitto la candidata del Rassemblement esprime «solidarietà e compassione assoluta», al popolo ucraino parlando di un’aggressione «non ammissibile» da parte della Russia. Le Pen si dice anche favorevole all’adozione di sanzioni ma non a quelle su gas e petrolio perché «non faranno male alla Russia che venderà ad altri Paesi mentre faranno molto male alla Francia».

Toni che restano accesi anche quando il focus del discorso si sposta sull’Unione Europea. Le Pen parla di un cambiamento da effettuare «dall’interno» per creare un Ue «delle nazioni libere». Una narrazione che non convince Macron. «Il vostro progetto consiste sempre nell’uscire dall’Ue ma non lo dite più», ribatte il presidente francese.

Sotto accusa il piano pensioni del presidente

Gli attacchi di Le Pen arrivano invece sul fronte della politica interna a partire dalle pensioni. «Andarci a 65 anni è un’ingiustizia assolutamente insopportabile», scandisce a chiare lettere. Per la candidata della destra l’obiettivo è quello di diventare la presidente del «rinascimento democratico, della concordia ritrovata e della fraternità nazionale» perché il più grande “atout” della Francia è «il suo popolo».

Parole che - a dire di Macron - non rappresentano il reale pensiero di Le Pen. Per il presidente infatti in caso di una cambio alla guida del Paese la Francia diventerebbe «il primo Paese al mondo che vieterebbe il velo sulle strade pubbliche. Un progetto che mina l’universalità francese».

Battibecco sul clima

L’obiettivo di Macron è invece quello di rendere la Francia «più indipendente e più forte» in un momento in cui a dominare sono «paure e preoccupazioni». Un progetto dove il Paese deve diventare «una grande potenza ecologica». Ed è proprio sul clima che i due tornano a punzecchiarsi in maniera diretta. Macron accusa Le Pen di essere “climatoscettica”, la leader del Rassemblement risponde coniando il termine “climato-ipocrita” nei confronti del presidente reo di portare avanti «il peggio dell’ecologia punitiva».

Le Pen: fino a 200 euro in più ai francesi

La candidata del Rassemblement National all’Eliseo ha anche detto di voler restituire «tra i 150 e i 200 euro in più al mese ad ogni nucleo» familiare di francesi.

Le Pen ha detto di «essere obbligata a farsi portavoce dei francesi. Ho incontrato solo francesi che mi hanno parlato del loro potere d’acquisto e che non ce la facevano più». Quindi la promessa di «restituire» ai connazionali tra i 150 e i 200 euro al mese, attraverso varie misure elencate in diretta come la riduzione dell’Iva sull’energia (carburante, gas e gasolio).

Macron: aumenteremo salario minimo e pensioni

«In questi cinque anni - ha replicato Macron - il potere d’acquisto dei francesi è aumentato ma sono d’accordo con voi, con un aumento dei prezzi come quelli attuali, per alcune persone è difficile arrivare a fine mese. Nei miei oltre 600 spostamenti fatti in Francia in questi cinque anni ho osservato che per alcune persone arrivare alla fine del mese è difficile. È per questo che di fronte all’impennata dei prezzi dell’energia abbiamo deciso di mettere uno scudo tariffario che è molto più efficace del calo dell’Iva come avete suggerito», ha sottolineato il presidente francese.

Macron ha quindi illustrato il suo programma economico spiegando che il salario minimo «sarà aumentato di 34 euro al mese, le pensioni medie saranno aumentate di 60 euro al mese».

Macron a Le Pen, «vostro programma senza capo né coda»

«Il vostro programma non ha né capo né coda»: così ha replicato il presidente francese, Emmanuel Macron, alla sfidante per il ballottaggio delle presidenziali, Marine Le Pen, che lo accusava di essere difensore del «libero scambio». La candidata del Rassemblement National ha accusato - nel faccia a faccia tv - il libero scambio come «in gran parte responsabile delle emissioni di gas a effetto serra».

La Le Pen ha proposto una produzione «sul posto» e un consumo «il più vicino possibile», anche per evitare «la sofferenza degli animali». Rispondendo, Macron ha denunciato la «mancanza di coerenza» del programma di Marine Le Pen, che vorrebbe cambiare il sistema economico per limitare le importazioni e le emissioni di gas a effetto serra. Secondo Macron, i progetti della sua avversaria di abbassare le tasse sugli idrocarburi faranno soltanto aumentare le importazioni: «Il suo programma non ha né capo né coda».

Faccia a faccia cinque anni dopo

Cinque anni dopo l’ultimo dibattito, Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono quindi tornati stasera a sfidarsi nel faccia a faccia tv che è ormai l’appuntamento più importante dei giorni che precedono il ballottaggio presidenziale.

Per alcuni aspetti come la disposizione dei candidati e i tempi in cui le telecamere potevano inquadrare il volto del candidato «che ascolta» si è fatto ricorso al sorteggio.

Villafranca (Ispi): «Dibattito non sposterà molti voti»

Secondo il direttore della Ricerca dell’Ispi, Antonio Villafranca, interpellato da LaPresse, il dibattito di stasera tra i candidati all’Eliseo Emmanuel Macron e Marine Le Pen non sposterà «di tantissimo i voti».

«La partita» delle presidenziali «non è chiusa, abbiamo visto una forte oscillazione nelle preferenze, e il voto francese oggi è più polarizzato che nel passato», ha spiegato Villafranca, aggiungendo che «chi detesta Le Pen non la voterebbe mai» e lo stesso vale per Macron: «molti preferiscono astenersi».

Degli elettori del leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, circa il 30% dovrebbe votare per Macron, ma un 20% abbondante voterà Le Pen, ha commentato Villafranca, sottolineando che in altre tornate elettorali si sarebbe pensato che gli elettori di sinistra non avrebbero potuto votare per la destra.

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