Quarta proiezione, Meloni spinge il Centro-destra alla vittoria: «Dagli italiani indicazione chiara». FdI 25,6%, Pd 19,3%, M5S 16,2%, la Lega crolla all’8,6%
I punti chiave
- Pd difende il senatore “italiano” in Alto Adige
- Conte: non sarà come a suppletive, entrerò in Parlamento
- Conte: non permetteremo smantellamento nostre riforme
- Fratoianni: obiettivo era battere la destra e non ce l’abbiamo fatta
- Conte, chi tocca il Rdc dovrà fare i conti non noi
- Conte: nessun cartello o coalizione con il Pd
- Proiezione Opinio-Rai: Camera, centrodestra 232-252 seggi
- Berlusconi chiama Meloni e si complimenta
- Conte: ci davano in picchiata, rimonta significativa
- Camera: scrutinato 1/4 sezioni, centrodestra al 42,5%
- Meloni: Italia ha scelto noi, governeremo per tutti
- Meloni: ricostruire rapporto Stato-cittadini
- Meloni: italiani chiari, governo centrodestra a guida Fdi
- Affluenza alle 23 al 63,95%, mai così bassa
- Meloni in arrivo al Parco dei Principi, attese dichiarazioni
- Proiezione Opinio-Rai: Senato, a Fdi 66-72 seggi
- Quarta proiezione Opinio-Rai: Senato, Fdi primo partito al 25,6%
- Proiezione Opinio-Rai: Camera, Fdi primo partito al 25,3%
- Tajani: nome premier dopo vertice con alleati
- Tajani: Fi avrà ruolo collante e Berlusconi regista
- È testa a testa nel collegio di Bologna tra Casini e Sgarbi
- Tajani, «il centro è Forza Italia, non ce ne sono altri»
- Crosetto, per l.bilancio interloquire con Draghi
- Serracchiani (Pd), destra non è maggioranza nel Paese
- Exit Poll Opinio-Rai: Fdi vince in tutta Italia,M5s primo al Sud
- 2/a Proiezione Opinio-Rai: Senato, Fdi al 24,7%
- Elezioni: al via anche gli scrutini della Camera
- 2/a Proiezione Opinio-Rai: Senato; centrodestra al 42,4%
- Affluenza alle 23 Senato e Camera al 63,8%, in calo
- Proiezione Opinio-Rai: Senato, Fdi in testa al 24,6%
- Boccia (Pd), M5s? Si aprirà nuova stagione
- Moody’s, sfide significative per il nuovo governo italiano
- Senato: dati parziali affluenza alle 23 al 64,03%, in calo
- Camera: dati parziali affluenza alle 23 al 64,67%, in calo
- Exit Opinio-Rai: Senato, centrodestra avanti 41-45%
- Cosa fare in caso di errore
- Le schede e come si vota
- Cosa serve al seggio
- Il portale elettorale del Sole 24 Ore con tutti i dati
Pd difende il senatore “italiano” in Alto Adige
Il Pd-centrosinistra difende l’unico senatore di lingua italiana in Alto Adige. L’ex sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli (dopo 143 di 144 sezioni scrutinate) è in testa con il 26,20%. Doveva essere una corsa a tre e così è stato: il candidato della Svp Manfred Mayr, che in nottata è stato a lungo in testa, ora è al 25,26% e il candidato leghista del centrodestra Maurizio Bosatra al 24,99%. Spagnolli ha così impedito il “cappotto” della Südtiroler Volkspartei che conquista tutti gli altri collegi in Provincia di Bolzano, sia al Senato che alla Camera.
Conte: non sarà come a suppletive, entrerò in Parlamento
«Quando ho rinunciato a correre per le suppletive eravamo in una fase diversa per il Movimento che stavamo riorganizzando: occorreva una mia assoluta concentrazione nella fase di rinnovamento interno e di traversie, nodi e scissioni: non mi sentivo di assumermi una responsabilità tanto per entrare in Parlamento. Ora mi sono candidato per essere protagonista, con gli altri parlamentari, di una intensa stagione parlamentare. Chiaramente questa volta non rinuncerò». Così il presidente del M5s, Giuseppe Conte, parlando dalla sede del Movimento.
Fratoianni: obiettivo era battere la destra e non ce l’abbiamo fatta
«L’obiettivo era battere la destra e non ce l’abbiamo fatta, questo è il dato vero di questa serata. Poi, c’era l’obiettivo di superare il 3% e l’abbiamo fatto e credo che i dati siano destinati a crescere. Poi, questa esperienza va avanti, non solo perché ha avuto un buon risultato, tra i migliori delle esperienze politiche della sinistra ambientalista, ma anche perché ha messo insieme i temi fondamentali. Ma il primo risultato, che non siamo riusciti a mettere a segno con il Pd e le altre forze, era sconfiggere la destra che invece le elezioni le ha vinte». Così Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, a La7.
Conte: nessun cartello o coalizione con il Pd
«Noi saremo l’avamposto per la realizzazione di un’agenda progressista, un progetto di paese che mira all’inclusione sociale e una transizione ecologica vera e non finta. Da questo punto di vista vedremo se il Pd ci verrà dietro ma senza nessun cartello o coalizione». Così il presidente del M5s, Giuseppe Conte, parlando dalla sede del Movimento.
Proiezione Opinio-Rai: Camera, centrodestra 232-252 seggi
La proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione 23%) sui seggi alla Camera, vede come primo partito Fratelli d’Italia con 115-127 seggi. Seguono Pd (60-74), Lega (58-72), Forza Italia (45-55), M5S (40-54), Terzo Polo (15-25), Verdi e Sinistra (10-16), Noi Moderati (6-10), +Europa (2-12) e altri (1-3). A livello di coalizioni al centrodestra sono stimati 232-252 seggi, al centrosinistra 77-97, al M5S 40-54, al Terzo Polo 15-25, Altri 3-5.
Camera: scrutinato 1/4 sezioni, centrodestra al 42,5%
Quando sono un quarto (15.673 su 61.417) le sezioni scrutinate per le elezioni alla Camera, il centrodestra si conferma in testa con il 42,58% delle preferenze. Il centrosinistra è al 27,81%, mentre M5s è al 14,92%, Lista Calenda è al 7,93%. Per quanto riguarda i partiti nelle due coalizioni, Fdi è al 25,8% il Pd è al 20,29%.
Meloni: Italia ha scelto noi, governeremo per tutti
«Questo è il tempo della responsabilità, il tempo in cui se si vuole far parte della storia si deve capire quale responsabilità abbiamo verso decine di milioni di persone perchè l’Italia ha scelto noi e non la tradiremo come non l’abbiamo mai tradita». Lo ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni aggiungendo che «se saremo chiamati a governare la nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide».
Meloni: ricostruire rapporto Stato-cittadini
«Sono rammaricata per i dati su astensionismo». «La sfida ora è tornare a far credere nelle istituzioni, troppi italiani ancora scelgono di non fidarsi. Bisogna ricostruire il rapporto tra stato e cittadini», che «non sono sudditi». Lo ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni.
Meloni: italiani chiari, governo centrodestra a guida Fdi
«Faccio un rapido commento della giornata» rimandando “a domani tutte le valutazioni più profonde e complete visto che i dati sono ancora non definitivi. Però mi pare che dalle prime proiezioni si possa dire che dagli italiani arriva un’indicazione chiara per un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia». Lo ha detto la leader di Fdi, Giorgia Meloni.
Affluenza alle 23 al 63,95%, mai così bassa
Alle elezioni per il rinnovo del Senato e della Camera alle ore 23 ha votato il 63,95% degli aventi diritto, quando i dati sono relativi a oltre 7.901 comuni su 7.904. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 73,01% degli elettori. Si tratta del dato più basso mai registrato per le elezioni politiche.
Proiezione Opinio-Rai: Senato, a Fdi 66-72 seggi
Secondo la proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione 46%) al Senato Fratelli d’Italia conquista tra i 66 e i 72 seggi. Segue il Pd con 32-38 seggi, Lega 29-35, M5S 19-25, Forza Italia 16-22, Terzo Polo 7-11, Verdi-Sinistra 5-9, Noi Moderati 0-4, +Europa 0-2, altre 3-5.
Quarta proiezione Opinio-Rai: Senato, Fdi primo partito al 25,6%
Secondo la quarta proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 46%) al Senato, Fratelli d’Italia è il primo partito con il 25,6% delle preferenze. Seguono il Partito Democratico con il 19,3%, M5S al 16,2%, Lega all’8,6%, Forza Italia all’8%, Terzo Polo al 7,4%.
Tajani: nome premier dopo vertice con alleati
«Noi non abbiamo pregiudizi nei confronti di Giorgia Meloni, ma la decisione (su chi sarà il nome indicato per la presidenza del Consiglio, ndr) verrà dopo un vertice di Berlusconi, Salvini e Meloni e con il presidente della Repubblica che avrà l’ultima parola, perché è la Costituzione che lo prevede». L’ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani dalla sede del gruppo azzurro alla Camera.
Tajani: Fi avrà ruolo collante e Berlusconi regista
«Noi abbiamo preso più o meno gli stessi voti delle Europee nonostante le difficoltà e Berlusconi che non è in Parlamento. Quindi credo che sia un risultato positivo ma non penso ci saranno problemi all’interno della futura maggioranza di centrodestra. Sono assolutamente convinto che sarà una coalizione solida e con Forza Italia con il ruolo di collante per la sua credibilità internazionale e Berlusconi che potrà essere il grande regista». Così il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani dalla sede del gruppo azzurro alla Camera.
È testa a testa nel collegio di Bologna tra Casini e Sgarbi
È testa a testa tra Vittorio Sgarbi, candidato sostenuto da tutto il centrodestra, e il candidato del centrosinistra Pier Ferdinando Casini nel collegio uninominale di Bologna. Casini, come riporta il sito del Viminale, è infatti ora al 37,03%, mentre Sgarbi è al 36,66%.
Crosetto, per l.bilancio interloquire con Draghi
«Sono cofondatore di questo partito e da tecnico ricordo che la legge di bilancio va mandata a Bruxelles il 16 ottobre. Quindi il nuovo governo avrebbe un giorno per farla. Per questo motivo credo che dovremmo lavorare a una interlocuzione tra il vecchio governo e i nuovi eletti, lavorare a 4 mani». Lo dice Guido Crosetto alla kermesse di FdI.
Serracchiani (Pd), destra non è maggioranza nel Paese
Con questa legge elettorale «la destra è maggioranza nel Parlamento ma non nel Paese». Lo ha detto la capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, al Nazareno. Alla luce del «risultato della Lega, credo che una riflessione debba essere fatta anche a destra».
Exit Poll Opinio-Rai: Fdi vince in tutta Italia,M5s primo al Sud
Fratelli d’Italia è il primo partito in tutta Italia, ad eccezione del Sud e delle isole dove in testa c’è il Movimento 5 stelle. Secondo l’exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai sulle votazioni alla Camera, il partito di Giorgia Meloni conquista il 23% al Nord Ovest, il 26% al Nord Est, il 27% al Centro, ma solo il 20% al Sud dove invece il M5s è primo con il 26% delle preferenze. Il Partito democratico, invece, è la seconda forza ovunque, ma non nel Sud dove invece è terzo.
Lollobrigida (FdI), da italiani possibilità di governare
«Noi volevamo andare al governo con la possibilità di governare e con quello che emerge dai primi dati gli italiani ci hanno dato questa possibilità. Giorgia Meloni si è dimostrata coraggiosa, leale e seria nella conduzione di una opposizione costruttiva e patriottica, e io credo che al governo sarà questa la linea che continueremo ad affermare». Lo afferma il capogruppo FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, commentando il voto dal Parco dei Principi.«Il dato che emerge, se verrà confermato, vede il centrodestra in ampia maggioranza quindi crediamo di poter dimostrare agli italiani quello che valiamo in una esperienza di governo».
Proiezione Opinio-Rai: Senato, centrodestra 114-126 seggi
Secondo la proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 21%) al Senato, la prima per quanto riguarda i seggi, il centrodestra ha 114-126 seggi e il centrosinistra 34-46. Per M5S i seggi sono 21-33, per Azione-Italia Viva 6-12.
3/a proiezione Opinio-Rai: Senato, Fdi 25,4%, Pd 19,3%
La terza proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 21%) al Senato vede Fratelli d’Italia primo partito al 25,4%, seguito dal Partito Democratico al 19,3%. M5S è terzo con il 15,9%, poi Lega 8,8%, Forza Italia 7,9%, Terzo Polo 7,5%.
Barelli (Fi), Terzo polo doveva sfondare 10% e invece..
«Il Terzo polo ha fatto una campagna elettorale molto dura e pesante e magari qualche frazione di voto ce l’hanno pure tolto ma dovevano sfondare il 10% e pare che non lo facciano. Anche se preferisco essere prudente, per ora praticamente questo Terzo polo non c’è». Così il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli rispondendo a una domanda su quanti voti il Terzo polo potrebbe aver “soffiato” a FI, nella sede del gruppo di FI a Montecitorio.
Letta al Nazareno, analisi su dati collegi
I vertici del Pd al Nazareno stanno studiando i dati in arrivo dai collegi. Con Enrico Letta, al Nazareno sono arrivati i ministri Dario Franceschini e Lorenzo Guerini, il coordinatore della segreteria Marco Meloni, le capigruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, il vicesegretario Peppe Provenzano. Qualche parlamentare si è aggirato in sala stampa, ma senza soffermarsi a commentare. Le prime dichiarazioni ufficiali sono affidate alla capogruppo alla Camera, Debora Serracchiani, che è scesa in sala stampa. Il ministro Andrea Orlando sta seguendo lo spoglio nella “sua” Liguria.
Elezioni: in Calabria vota il 50,74%, -13%, ultima in Italia
Crolla di circa 13 punti, dal 63,74 al 50,74%, l’affluenza definitiva in Calabria alle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati. Un dato che colloca la regione in fondo alla classifica - è ultima - della partecipazione al voto tra le regioni. A livello provinciale, quella di Cosenza è la prima per affluenza con il 52,80% contro il 66,32% del 2018. Seguono le province di Catanzaro con il 51,82% (64,64%), Vibo Valentia con il 50,71% (65,47%), Reggio Calabria con il 48,74% (60,81%) mentre l’ultima è Crotone con appena il 45,96% contro il 59,62% di 4 anni fa.
2/a Proiezione Opinio-Rai: Senato, Fdi al 24,7%
La seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 12%) per il Senato vede Fratelli d’Italia al 24,7%, il Pd al 19%, M5S al 16,7%. Seguono Lega all’8,7%, Forza Italia all’8%, Azione-Italia Viva al 7,3%, Alleanza Verdi e Sinistra al 3,5, +Europa al 2,9, Italexit all’1,9%, Unione Popolare all’1,5%, Italia Sovrana e Popolare 1,3.
FT, «rischi per l’Italia ma non balzi nell’estremismo»
La «probabile vittoria» della destra in Italia «fa presagire rischi ma non balzi nell’estremismo», scrive il Financial Times in un primo commento dopo gli exit poll sulle legislative in Italia. Si sottolinea inoltre come se da una parte Giorgia Meloni potrebbe a questo punto diventare la prima donna premier in Italia, «la gran parte dei premier non dura un intero mandato».
Elezioni: Lamorgese,affluenza verso il 63,81%, -9% votanti
«L’affluenza quasi definitiva, mancano un centinaio di comuni. La percentuale che si ricava è quella del 63,81% degli elettori, circa il 9% in meno rispetto alle precedenti elezioni politiche quando avemmo il 72,9%». Lo afferma la minstra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Affluenza alle 23 Senato e Camera al 63,8%, in calo
Alle elezioni per il rinnovo del Senato e della Camera alle ore 23 ha votato il 63,8% degli aventi diritto, quando i dati sono relativi a oltre 7.700 comuni su 7.904. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 73,2% degli elettori.
Vox esulta, «Meloni indica la strada per un’Europa libera»
«Stanotte milioni di europei ripongono le loro speranze sull’Italia. Giorgia Meloni ha indicato la strada per un’Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane, capaci di cooperare per la sicurezza e la prosperità di tutti»: lo scrive su Twitter Santiago Abascal, leader del partito spagnolo Vox.
Lupi,torniamo al governo,M5s all’opposizione per lungo tempo
«Siamo una coalizione unita e Meloni la guiderà Un buon risultato: noi torniamo alla guida del paese e il M5s tornerà a lungo all’opposizione». Così il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi intercettato dai cronisti mentre passava sotto la sede del M5s.
Rosato, soddisfatti, Terzo Polo non rincorre Fi
«Se i dati saranno confermati non c’è più il centrodestra, c’è una destra a trazione Meloni e poi Salvini che ha fatto un risultato che consentirà di governare. Noi siamo soddisfatti dei risultati che stanno arrivando, abbiamo dei seggi di Milano centro dove siamo il primo partito». Lo ha detto il presidente di Italia Viva Ettore Rosato ai microfoni dello speciale elezioni del Tg3. «Un mese fa il Terzo Polo non esisteva neanche», ha sottolineato, precisando che «non c’è una corsa a rincorrere Fi, certo Fi oramai ha fatto una scelta ben precisa politicamente di essere subalterna alla Meloni o alla Lega».
Castellone,differenza nord-sud,5s altissimi in Campania
«Sarà chiara la distribuzione diversa del voto tra nord e sud. Noi in Campania siamo altissimi, dai dati che ci stanno arrivando dai rappresentanti di lista». Lo dice la capogruppo del M5s in Senato Castellone Maria Domenica Castellone a Porta a Porta su Rai 1.
Proiezione Opinio-Rai: Senato, Lega 8,5% e Forza Italia 8%
Secondo la prima proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 5%), al Senato la Lega è all’8,5% mentre Forza Italia si attesta all’8%. Seguono: Azione-Italia Viva 7,3%, Alleanza Verdi e Sinistra 3,5%, +Europa 2,9%, Italexit 2%, Unione Popolare 1,4%, Noi Moderati 1,1%.
Tajani, Forza Italia determinante per governo
«Forza Italia è determinante per la vittoria del centrodestra e sarà determinante per la formazione del nuovo governo. Con i numeri e con i contenuti. Siamo fiduciosi anche per la vittoria in Sicilia del nostro Renato Schifani». Così Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, in un tweet a commento dei primi exit.
Ciriani(FdI),non un voto di protesta ma di fiducia
Quello per FdI «non è un voto di protesta ma di fiducia nei confronti di una leader, di un partito, di una coalizione». Lo ha detto Luca Ciriani capogruppo di FdI al Senato parlando a Porta a Porta e citando il fatto che il centrodestra governa insieme in diverse regioni: «in queste elezioni - ha sottolineato - c’era solo una coalizione di governo, la nostra. Il centrodestra - inoltre - non è solo un’alleanza elettorale, è un grande blocco sociale soprattutto nel mondo produttivo». Per quanto riguarda la questione del rapporto con l’Ungheria di Orban, Ciriani sottolinea: «come oggi vota il popolo italiano e io rispetterò il risultato, in Ungheria hanno votato liberamente, questa è la democrazia. Non facciamo gli avvocati difensori di Orban, questa di Orban è un’ossessione della sinistra».
Dato parziale affluenza in Lombardia giù al 70,54%
Il dato parziale dell’affluenza alle 23, alla chiusura delle urne per il voto delle politiche in Lombardia, conteggiati 1.376 Comuni su un totale di 1.506, è del 70,54%, leggendo i dati della Camera, a fronte del 77,73% del 2018. In provincia di Milano (114 Comuni su 133) il dato è ancora più basso: 69,66% (nel 2018 era 76,75%).
Partito Le Pen esulta, «l’Italia dà una lezione all’Ue»
«Gli italiani hanno dato una lezione di umiltà all’Unione Europea che, per voce della signora Von Der Leyen, ha preteso di imporre il voto. Nessuna minaccia di alcun tipo può fermare la democrazia: i popoli europei alzano la testa e prendono in mano il loro destino!». Lo scrive in un tweet Jordan Bardella, eurodeputato del Ressemblement National e candidato alla presidenza del partito di Marine Le Pen.
Boccia (Pd), M5s? Si aprirà nuova stagione
Sui territori «abbiamo fortemente voluto allargare il fronte alternativo alla destra». Poi, con l’inizio della campagna elettorale «si è rotto il confronto, che sui territori continuerà ad andare avanti. Èevidente che si aprirà un’altra stagione dopo che avremo capito quali sono i numeri». Lo ha detto Francesco Boccia (Pd) parlando del dialogo con il M5s a Porta a Porta. «Al sud la Lega non c’è più», «io penso che nelle Regioni del sud i risultati possono confermare che un certo tipo di alleanza è ancora maggioranza larga», ha aggiunto.
Verdi Ue, «l’estrema destra descritta come c.destra, spaventoso»
«Ciò che spaventa è il cambiamento del discorso: un’alleanza tra due partiti di estrema destra e uno conservatore viene definita “centro-destra” dai media italiani». Lo scrive l’eurodeputata tedesca dei Verdi, Alexandra Geese, in un tweet definendo inoltre una “chance persa” la mancata alleanza tra Pd, Azione e M5S.
Ricciardi, «nubifragio Napoli ha penalizzato M5S»
«Il maltempo su Napoli e provincia, con la Protezione Civile che ha invitato i cittadini a stare a casa, è chiaro che ci ha penalizzato. Purtroppo c’è stato un nubifragio, con strade allegate, capisco che molti cittadini non siano andati a votare». Così Riccardo Ricciardi, vicepresidente del M5S, commentando dalla sede di Campo Marzio gli exit poll.
Ciriani(FdI),Lega?Si governa con lealtà, collaborazione
«Aspettiamo numeri un po’ più solidi prima di commentare, certo è che la tendenza è buona. Auspichiamo una maggioranza abbastanza ampia, solida, al Senato per poter governare. Quanto ai rapporti interni (al centrodestra, ndr), possono cambiare, ma se c’è lealtà e collaborazione e senso di responsabilità si riesce a governare. Altrimenti no». Lo ha detto Luca Ciriani capogruppo di FdI al Senato, a Porta a Porta interpellato sui rapporti di forza con la Lega.
Moody’s, sfide significative per il nuovo governo italiano
«Il prossimo governo italiano dovrà affrontare una serie di sfide creditizie significative, in primo luogo implementare il Pnrr, gestire le questioni legate all’approvvigionamento di energia e ai prezzi di questa, nonché gestire il peso del debito che è vulnerabile alla crescita negativa, ai costi di finanziamento e agli sviluppi dell’inflazione». Questo il commento dell’agenzia di rating Moody’s su quel che attende il nuovo governo in Italia, dopo i primi exit poll sul voto di oggi.
In Veneto affluenza 9 punti in meno rispetto 2018
È di circa 9 punti percentuali in meno rispetto al 2018 l’affluenza alle elezioni politiche in Veneto. Per la Camera i dati, ancora parziali e relativi a 411 sezioni su 563, registrano un afflusso del 70,34% rispetto al 79,54% di 4 anni fa; per il Senato (425 su 563) l’affluenza è del 70,43% rispetto al 79,73% delle precedenti politiche.
Al seggio estero faldoni da controllare uno a uno
«È andato tutto bene, ma il sistema è decisamente antiquato». Così una scrutinatrice fuori dal seggio bolognese per la circoscrizione Estero a BolognaFiere, dove arrivano le schede elettorali provenienti da 17 paesi europei. È la prima volta che le schede elettorali dei quasi sei milioni di elettori italiani residenti all’estero vengono divise tra la sede centrale di Roma e altri uffici decentrati. Oltre a Bologna, che riceve parte delle schede della ripartizione a) Europa, anche Milano, Firenze e Napoli. «Abbiamo questi libroni - spiega Emanuele, scrutinatore - per ogni seggio ne abbiamo una ventina grossi così. Dentro ci sono i nomi di chi ha votato». Ciascun plico contiene in ordine i nominativi dei residenti all’estero con diritto di voto. Quando arriva la scheda, che contiene solamente il codice identificativo dell’elettore e non il nome, come spiega Marta Gambino fuori dal padiglione 14 di BolognaFiere, il compito dello scrutinatore è di segnare che l’elettore o elettrice abbia votato correttamente o meno. «Di base quando apri la busta - spiega Marta - devi controllare su tutti i plichi». «È un sistema molto antiquato - si lamenta fuori dal seggio un’altra scrutinatrice in pausa - siamo qua da oltre nove ore per 700 schede». «Pensi - conclude - che si arriva anche fino a 900 buste. È stancante anche fisicamente».
Dieci punti calo affluenza a Camera e Senato,dati parziali
È di circa 10 punti percentuali il calo dell’affluenza alle elezioni per il rinnovo di Senato e Camera: alle ore 23 ha il 64, 29% per Palazzo Madama e il 64,39% degli aventi diritto per Montecitorio (oltre 5.700 comuni su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 74,21% per il Senato e il 74,13% per la Camera.
Gubitosa,ci davano morti, risultato 5s importante
«Noi siamo prudenti, sono ancora dati che poi dovranno essere confermati» ma se fossero confermati sarebbe un «risultato importante» considerando che «fino a poco fa ci davano per morti, ricordo sondaggi al 6-8%». Così Michele Gubitosa vicepresidente M5s commentando con Quarta Repubblica su Rete 4 i primi istant poll sui risultati delle elezioni. «Il cendrodesta unito ha vinto. Letta - ha aggiunto - qualche domanda dovrà farsela».
La vittoria di Meloni breaking news sui siti internazionali
La vittoria del centrodestra guidato da Giorgia Meloni è la breaking news sui siti dei media internazionali. «L’estrema destra vince le elezioni italiane e Giorgia Meloni è in procinto di diventare la prima donna premier», titola la Bbc in apertura. «Il partito post-fascista di Giorgia Meloni in testa», è il bulletin dell’agenzia France Presse. «I sondaggi danno una netta vittoria all’estrema destra in Italia con Meloni al timone», titola invece a tutta pagina lo spagnolo El Pais. «La destra vince le elezioni in Italia», scrive El Mundo. In Francia è Le Figaro ad aprire il sito con una foto di Meloni alle urne e il titolo «L’unione delle destre largamente in testa». «Giorgia Meloni e il suo partito di estrema destra Fratelli d’Italia verso la vittoria alle elezioni in Italia», è il titolo della breaking news del sito americano Cnbc, il primo negli Usa a dare conto degli exit poll del voto italiano.
Senato: dati parziali affluenza alle 23 al 64,03%, in calo
Alle elezioni per il rinnovo del Senato alle ore 23 ha votato il 64,03% degli aventi diritto, quando i dati sono relativi a 3.282 comuni su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 74,41% degli elettori per il Senato.
Camera: dati parziali affluenza alle 23 al 64,67%, in calo
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 23 ha votato il 64,67% degli aventi diritto, quando i dati sono relativi a 1.457 comuni su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 73,68% degli elettori per la Camera.
Rampelli, con questi numeri possiamo governare
«Ho fatto il parlamentare di maggioranza ma mai neanche nemmeno l’assessore: ora posso dire che con questi numeri possiamo governare». È il commento a caldo di Fabio Rampelli, emozionato ma sorridente, ai primi e exit poll dal salone dell’Hotel parco dei Principi. Nel resto del salone, pieno zeppo di cronisti, un silenzio irreale, pieno di cautela. Solo un breve e misurato applauso, è stato udito fuori da un piccola sala dell’Albergo in cui si trovano alcuni dirigenti del partito tra cui Ignazio La Russa e Guido Crosetto.
Regionali: exit poll Sicilia, Schifani verso elezione
Per gli exit poll di Opinio-Rai, Renato Schifani avrebbe vinto le elezioni in Sicilia attestandosi con una percentuale che va da 37 al 41 per cento. Il candidato del centrodestra è dato 13 punti davanti al secondo, Cateno De Luca (Sicilia Vera), tra il 24 e il 28 per cento. Segue la candidata di Pd-Cento passi, Caterina Chinnici tra il 15,5 e il 19,5 per cento, quindi il candidato del M5s Nuccio Di Paola con una percentuale tra il 13 e il 17. Gli altri due candidati (Gaetano Armao e Eliana Esposito) si attesterebbero dall’1,5 al 3,5%.
Exit Opinio-Rai: Senato, centrodestra avanti 41-45%
Secondo il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai al Senato la coalizione di centrodestra è avanti al 41-45%, mentre la coalizione di centrosinistra è al 25,5-29,5% e M5s è al 13,5-17,5%. Azione-Italia Viva è al 6,5-8,5%, Italexit per l’Italia 0,5-2,5%, altri 4-6%.
In 50 gettano tessere elettorali sul viadotto
Nel giorno delle elezioni singolare gesto di protesta di alcune decine di elettori di Castiglione Messer Marino (Chieti) che per contestare la perdurante chiusura del viadotto Sente, ponte che collega Abruzzo e Molise e in particolare le province di Chieti e Isernia, si sono recate nel pomeriggio di oggi all’imbocco del viadotto e hanno gettato sull’asfalto le loro tessere elettorali rinunciando dunque al voto. Una cinquantina almeno le persone che hanno aderito alla protesta abbandonando le tessere senza striscioni e in modo silenzioso. “Quelle tessere rappresentano il nostro diritto di voto - hanno detto al giornale online Eco dell’alto Molise alcuni dei partecipanti alla protesta -. Il ponte Sente è chiuso ormai da quattro anni e abbiamo motivo di ritenere che non riaprirà nel breve periodo. Perché dovremmo andare a votare? Perché dovremmo legittimare, con il nostro voto, la permanenza su quelle poltrone strapagate di politici, di ogni colore politico, che ci hanno abbandonato al nostro destino di isolamento territoriale? Ci hanno preso in giro, tutti quanti, non meritano il nostro voto”.
Elezioni: da Fdi oltre 400 cronisti e tv da tutto il mondo
Oltre 400 giornalisti accreditati, troupe provenienti da tutto il mondo: oltre le più grandi reti europee anche dal Giappone, dalla Corea, dall’Argentina. Sono i numeri della grande presenza dei media che già affollano i saloni dell’Hotel Parco dei Principi, l’hotel a due passi da Villa Borghese, scelto da Fratelli d’Italia per seguire la notte elettorale. Nella sala stampa domina un grandissimo maxi schermo. A fianco, l’enorme salone con un palco, sullo sfondo la coreografia con il simbolo del partito e un podio dal quale potrebbero parlare i vari dirigenti nel corso dello scrutinio. Malgrado il clima di palpabile grande ottimismo, il partito fa sapere che difficilmente prima dell’una e mezza, due , qualcuno commenterà il voto. Presente già il responsabile dell’organizzazione Giovanni Donzelli, più tardi arriveranno altri esponenti della segreteria.
Roma, affluenza record in centro, meno in periferia
Tiene l’affluenza nella Capitale, attestandosi alle 19 a oltre il 54%. A trainare il dato con i votanti quasi a quota 60% sono stati gli elettori delle zone centrali della Capitale, quelle più o meno corrispondenti al collegio del Senato dove si sfidano Carlo Calenda ed Emma Bonino. Affluenza al 58,63%, secondo quanto riportato sul sito di Roma Capitale, nel I municipio, in pratica il centro storico, più altri quartieri come Trionfale, Della Vittoria e parte del quartiere Ostiense. Ma è record nel Municipio II con i quartieri Parioli, Flaminio, Salario, Trieste, Nomentano, Tiburtino e Pinciano dove l’affluenza si attesta al 60,26%. Affluenza alta al 59,32% anche nel Municipio VIII (Ostiense, Caffarella) e nel Municipio XII dove tra l’altro si trova la ex mega-discarica di Malagrotta con il 57,59%. La periferia storica, quella di Tor Bella Monaca, ha risposto con meno entusiasmo alla chiamata elettorale. Va infatti al Municipio VI la maglia nera per l’affluenza ferma al 46,76%. Sotto la media anche il Municipio X di Ostia dove i votanti sono stati il 50,94%.
Affluenza giù nelle grandi città, crollo a Napoli
L’affluenza non regge nelle grandi città: da Milano a Roma a Napoli, da Genova a Palermo, e ancora Torino, Bologna, Firenze. Nessuna registra dati in aumento, ma solo cali dell’affluenza.
A Napoli il calo è stato di 13,39 punti percentuali in meno. Alle 19 l’affluenza è stata del 36,86% a fronte del 50,25%. A Milano alle 19 ha votato il 57,69% degli aventi diritto a fronte del 61,30 del 2018.
Crollo anche a Torino dove alle 19 ha votato il 52,71% degli elettori (61,28% nel 2018).
Lieve il calo a Roma dove a fronte del 55,45% del 2018, alle politiche del 2022 ha votato - sempre dati delle 19 - il 53,58% degli elettori. Bologna registra quasi 6 punti percentuali in meno: 61,99% di oggi contro il 66,56% delle politiche del 2018. A Firenze il dato dell’affluenza alle 19 restituisce una percentuale pari al 61,52% (65,90% nel 2018). A Palermo la percentuale dei votanti è stata del 41,70% (46,90% nel 2018).Milano, affluenza in calo di oltre 3 punti alle 19
A Milano e provincia l’affluenza alle urne per le elezioni politiche, alle ore 19, è del 57,69%, in calo rispetto al 2018 quando era al 61,30%. Affluenza in calo in tutta la Lombardia: alle ore 19 è al 58,61%, mentre nel 2018 era al 62,79%. Le percentuali scendono in tutte le province. Il dato più alto è quello della provincia di Bergamo (61,57%).
A Bologna alle 19 affluenza al 61,72%
Oggi alle ore 19, a Bologna hanno votato 177.386 persone pari al 61,72% degli aventi diritto. Il dato è riferito alle votazioni per la Camera. Il totale degli aventi diritto al voto a Bologna è di 287.417 persone, di cui 151.979 femmine e 135.438 maschi. La prossima rilevazione riguarderà i dati definitivi dell’affluenza alle ore 23. Lo rende noto il Comune di Bologna.
A Venezia affluenza al 55,37% alle 19
Fino alle 19 103.658 elettori su 187.202 aventi diritto, pari al 55,37%, sono andati a votare di oggi per le Elezioni politiche del 25 settembre a Venezia. Lo rende noto il Servizio elettorale del Comune di Venezia che sta coordinando le operazioni di voto, comunicando l'affluenza alle urne. Il prossimo aggiornamento sarà diffuso dopo le ore 23, in concomitanza con la chiusura dei seggi.
Umbria sopra media nazionale affluenza Camera
È sopra alla media nazionale l’affluenza in Umbria rilevata alle 19 per la Camera, ma comunque più bassa dello stesso dato della precedente consultazione. In base al dato definitivo del Ministero dell’Interno è infatti al 56,07 mentre il dato italiano è di poco superiore al 51 per cento. In Umbria nelle precedente consultazione alle 19 avevano votato il 64,77 per cento degli aventi diritto. Sostanzialmente uniforme il dato del voto sul territorio regionale. Con la provincia di Perugia al 56,24 per cento e quella di Terni al 55,58.
Problemi a pavimento seggio Isola d’Elba, spostato
I Vigili del fuoco del comando di Livorno, distaccamento di Portoferraio, sono intervenuti alle 17 nel comune di Portoferraio in Via Bini presso l’istituto scolastico, per effettuare una valutazione di staticità sul pavimento di un’aula dove era istituito un seggio elettorale. I Vigili del fuoco hanno effettuato una valutazione di quanto segnalato, rilevando uno scollamento di alcune mattonelle della pavimentazione dell’aula. Sul posto anche i tecnici del comune dell’isola d’Elba. Il seggio è stato prontamente spostato in un’altra aula dell’istituto, per evitare di provocare eventuali cadute accidentali.
Emilia-Romagna in testa per affluenza, al 59% alle 19
L’Emilia-Romagna si conferma la regione dove si sta votando di più in Italia, in base ai dati ancora parziali del Viminale sull’affluenza alle 19 per il voto alla Camera. In Emilia-Romagna - con i dati di 211 Comuni su 330 - alle 19 ha votato il 59% degli aventi diritto. Anche in questa regione però si registra un calo rispetto alla precedente tornata (65,6%). Maglia ’nera’ - con dati nazionali di 5.954 Comuni su 7.904 - per l’affluenza alle 19 alla Calabria: 35% con i dati di 345 Comuni su 404.
Camera: affluenza in metà dei comuni alle 19 al 50,01%
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 19 ha votato il 50,01% degli aventi diritto, quando i dati sono relativi a circa metà dei comuni (relativi a 3.913 enti su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 58,83% degli elettori per la Camera.
Torino, alle 19 affluenza del 50,49%
E’ stata del 50,49% a Torino alle ore 19 l’affluenza alle urne. Nelle elezioni politiche del 2018 (una sola giornata di voto) alle ore 19 a Torino aveva votato il 58,22% degli elettori. Nelle amministrative del 2021 (due giornate di voto) alle ore 19 a Torino aveva votato il 29,29% degli elettori.
Code seggi Firenze al mattino, poi si sono ridotte
Code ai seggi elettorali si sono verificate anche a Firenze e in varie parti della Toscana, specialmente al mattino, anche a Livorno e a Grosseto. Nel capoluogo regionale, viene stimato dal Comune che è servito un tempo medio di 15 minuti per votare, poi nel pomeriggio le operazioni si sono snellite notevolmente e risultano pressoché sparite le colonne di elettori in attesa davanti alle sezioni.
A Palermo lunghe file ai seggi, attese anche di due ore e mezzo
Lunghe file in numerosi seggi a Palermo, dove gli elettori hanno atteso anche due ore e mezzo per potere votare. L’attesa riguarda numerosi seggi di diverse zone della città. Alle 12 ha votato in Sicilia il 12,54 per cento degli aventi diritto.
Bologna, si prepara lo spoglio delle schede dall’estero
A BolognaFiere oltre 2mila scrutinatori si stanno preparando per lo spoglio delle schede elettorali giunte per corrispondenza da 17 Paesi d’Europa, con un totale di 362 seggi per 822.475 potenziali elettori. Lo scrutinio inizierà alle 23. È la prima volta che gli scrutini per l’estero avvengono in un luogo diverso dall’ufficio centrale di Roma: oltre Bologna, gli altri uffici decentrati sono Milano, Firenze e Napoli, tutti con un seggio per un minimo di 2mila e un massimo di 3mila elettori residenti all’estero che non abbiano esercitato l’opzione per il voto in Italia e che siano residenti in Paesi in cui sia possibile votare per corrispondenza. La legge articola la circoscrizione Estero nelle ripartizioni di Europa (compresi territori asiatici della Federazione russa e della Turchia), America meridionale, America settentrionale e centrale, Africa, Asia, Oceania e Antartide. La ripartizione Europa, che è anche la più grande, elegge 3 deputati su 8 e un senatore su 4 complessivamente nella circoscrizione Estero. Dodici, quindi, il totale dei parlamentari eletti dai quasi 6 milioni di cittadini italiani residenti all’estero. La legge elettorale prevede un meccanismo di voto diverso per gli italiani all’estero rispetto ai residenti in Italia. Per i primi vale infatti un sistema interamente proporzionale in cui è possibile esprimere delle preferenze, i secondi votano invece con un sistema misto e senza la possibilità di esprimere delle preferenze rispetto ai candidati.
Berlusconi: «Voglio più voti della Lega»
«Sono abbastanza convinto che voglio più voti della Lega. Con la Lega noi andiamo d’accordissimo perchè io ho nutrito un’amicizia fruttuosa con Matteo Salvini che è una brava persona. Ha bisogno di essere un po’ inquadrato, anche lui non ha lavorato mai»: lo ha detto Silvio Berlusconi parlando con alcuni esponenti di Forza Italia al bar, dopo aver votato.
Draghi ha votato a Roma, arrivato da Città della Pieve
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha votato a Roma, nel seggio al liceo classico Mameli. Era insieme alla moglie Serenella che ha atteso fuori dal seggio dopo aver votato. Draghi aveva lasciato il casolare di campagna, a Città della Pieve, in Umbria, intorno alle 14.30. Il premier è infatti residente nella capitale. Ma prima ha voluto trascorrere qualche ora nell’ormai abituale dimora umbra, dove sarebbe arrivato già nella giornata di venerdì.
Bonino: «Spero che il partito dell’astensione si riduca»
«Oggi sarà una giornata determinante per il nostro Paese. Spero che il partito più grande, ossia quello dell’astensione, si riduca e che molti vadano a votare. Il vuoto non esiste. Chi non sceglie, farà scegliere qualcun altro al proprio posto. Buon voto!». Lo scrive su Twitter la leader di Più Europa, Emma Bonino, postando una foto al suo collegio elettorale, a Roma, mentre inserisce la scheda nell’urna.
Milano, sindaco Sala ha votato: vada più gente possibile
Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha votato per le elezioni politiche al seggio di via Goito nel centro città. Al termine del voto Sala ha commentato con i giornalisti il dato sull’affluenza a Milano in crescita rispetto alle politiche del 2018. «Si, non di tantissimo ma l’affluenza è migliorata. L’unico augurio che possiamo farci in questa giornata è che vadano a votare più persone possibile - ha detto - . A me sta a cuore soprattutto che i giovani vadano a votare, perché è chiaro che è in ballo una votazione, un momento storico importante per loro. Vediamo come chiuderemo stasera».
Ecco l’affluenza alle 12 nei capoluoghi di Regione
Secondo i dati del Viminale, l'affluenza alle urne alle 12 per il rinnovo della Camera nei capoluoghi di regione è il seguente: Aosta 20,02%; Torino 17,53%; Milano 21,16%; Trento 21,04%; Venezia 22,37%; Trieste 17,66%; Genova 21,81%; Bologna 23,82%; Firenze 25,65%; Ancona 22%; Perugia 21,45%; Roma 22,29%; L'Aquila 19,88%; Campobasso 13,87%; Napoli 11,46%; Bari 20,99%; Potenza 17,15%; Catanzaro 15,49%; Palermo 15,92%; Cagliari 17,79%.
Ritardi e file a Cagliari per ritirare la tessera
Ritardi e lunghe file a Cagliari, sia nella sede centrale del Comune che nelle varie circoscrizioni, dove oggi si possono ritirare le tessere elettorali, con orario continuato dalle 7 alle 23. Già dalla prima mattina e con un picco di affluenza all'ora di pranzo, tantissime persone si sono presentate negli uffici per chiedere il duplicato della scheda o per ritirala a causa di un cambio di residenza o per i neo 18enni. Un numero anomalo rispetto a qualsiasi elezione tanto che l'ufficio elettorale del Comune ha aperto il maggior numero di sportelli possibile. All'ora di pranzo, poi, si è anche registrato un crash del software gestionale che è andato in blocco per una trentina di minuti allungando in questo modo l'attesa di chi si trovava già in fila. Il problema poco dopo le 13:30 è stato risolto e via via le file per il ritiro dei documenti si stanno sfoltendo. Gli uffici per ritirare le tessere elettorali rimarranno aperti fino alle 23
Sicilia: affluenza ore 12 al 14,77%, come 2018
In Sicilia l'affluenza registrata alle urne per le elezioni Politiche alle ore 12 è stata dell'14,77%, in linea con quella registrata nel 2018 quando alla stessa ora aveva votato il 14,28%. Il dipartimento delle Autonomie locali della Regione siciliana ha intanto aggiornato il dato relativo alle elezioni Regionali, che tuttavia non è ancora definitivo perchè mancano ancora 24 comuni, tra cui Catania. Alle 12 risultava avere votato il 12,4% degli aventi diritto, superando il dato dell'11,03% di cinque anni fa.
A Roma affluenza alle 12 del 22,29%, in crescita rispetto al 2018
Nella città di Roma alle 12 ha votato per il rinnovo della Camera il 22,29% degli aventi diritto, in aumento rispetto al 20,54% registrato nella precedente tornata elettorale. Nel Lazio l'affluenza alle 12 è stata pari al 20,81%, nel 2018 alla stessa ora era del 18,89%. A Frosinone si è registrato il 18,58% rispetto al 17,07% delle precedenti elezioni politiche. A Rieti 21,04% rispetto al 16,54%. A Latina 20,15% rispetto al 18,74%. E a Viterbo il 20,68% rispetto al 17,75%.
Da Milano a Palermo file alle urne e attese di mezz’ora. Qualche protesta a Bari
Da Milano a Palermo, lunghe file per votare, in alcuni seggi addirittura l’attesa è arrivata a oltre mezz’ora. Sono diverse le segnalazioni dei cittadini sui social. A Roma sono arrivate da elettori dell’istituto Alessandro Manzoni in zona San Giovanni e dall’Istituto Pascoli di via Sibari. File di circa mezz’ora anche in zona Piazza Fiume, a via Livenza, e in diversi seggi di Roma nord e a Villaggio Breda. Immagini di file e ritardi al voto anche da Milano, Rimini, Imola e Palermo. A Bari, alla sezione 59 nella scuola Vivante (dove ha votato anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano) gli animi si sono riscaldati tra coloro che erano coda da molto tempo: qualcuno ha provato anche a saltare la fila provocando la rabbia dei presenti.
In Emilia Romagna l’affluenza maggiore: 23,46%
È l’Emilia Romagna finora la regione con l’affluenza maggiore alle elezioni per il rinnovo della Camera. Dalla piattaforma del Viminale risulta che – con dati di 330 Comuni su 330 – ha votato il 23,46% degli aventi diritto (nel 2018 alla stessa ora era stato il 22,70%)
YouTrend: Lombardia,Toscana, E.R. regioni con più aumento
Le tre regioni col maggiore aumento rispetto al 2018 sono Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna. Le tre con la diminuzione maggiore sono invece Molise, Campania e Sardegna. Lo rileva YouTrend analizzando l’affluenza alle votazioni alle ore 12 alla Camera (dati parziali).
Camera, alle 12 affluenza al 19,21% (in linea con il 2018)
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 12 ha votato il 19,23% degli aventi diritto, secondo i dati relativi a tutti i Comuni (7.904 su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 19,43% degli elettori per la Camera.
YouTrend: affluenza più alta nei Comuni con meno disoccupati
Al momento l’affluenza parziale delle ore 12 è decisamente più alta nei Comuni con più stranieri residenti (21%) rispetto a quelli con meno stranieri residenti (15%), oltre che in quelli con meno disoccupati (22%) rispetto a quelli con più disoccupati (15%). Lo rileva YouTrend.
Berlusconi al seggio a Milano: «Prima volta che vedo la fila al voto»
L’ex premier e presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha votato per le elezioni politiche a Milano, al seggio della scuola di via Fratelli Ruffini, nel centro cittadino. Insieme a lui anche la compagna Marta Fascina. Berlusconi ha votato in un seggio che alle 12:30 era molto affollato e quindi si è messo in coda con gli altri elettori per entrare nell’aula dove è stato predisposto il voto. «Tutti in fila per andare a votare, che bravi. È la prima volta che vedo una fila ad andare a votare – ha commentato Berlusconi in fila con gli altri elettori –. È raro vederla, io gli altri anni non l’ho mai vista».
Affluenza in calo, alle 12 (in metà dei Comuni) ha votato il 18,39%
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 12 ha votato il 18,39% degli aventi diritto, quando i dati sono circa alla metà (relativi a 4.014 Comuni su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 19,18% degli elettori per la Camera.
Roma, code ai seggi anche a causa del tagliando antifrode
Si registrano code in diversi seggi della Capitale, con elettori che, in alcuni casi, hanno atteso oltre mezz’ora per votare. Segno di una discreta affluenza ma, in alcuni casi, anche di lentezze nelle procedure di voto dovute al tagliando antifrode: un sistema di sicurezza messo a punto per contrastare la possibilità di sostituzione della scheda elettorale all’atto del voto. Una novità, introdotta dal “Rosatellum”, già sperimentata nelle elezioni politiche del 2018 e che anche in quell’occasione provocò qualche fila. Si tratta di un tagliando perforato rettangolare rimovibile con codice alfanumerico attaccato a un lembo della scheda che il presidente o lo scrutatore staccano prima di inserire la stessa scheda nell’urna.
Meloni rinvia il voto a stasera: troppi cronisti e fotografi al seggio
Troppi fotografi, cameramen e operatori dell’informazione al seggio dell’istituto Vittorio Bachelet in via Beata Vergine del Carmelo a Roma. Per evitare disagi agli altri elettori la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha deciso quindi di rimandare il suo voto. La leader FdI voterà in serata, dopo le 22, in chiusura dei seggi.
Tajani: «Abbiamo una legge elettorale che nessuno capisce»
«Siamo un Paese molto particolare, con una legge elettorale... che nessuno capisce, è molto difficile capire come e dove si verrà eletti. Il sistema maggioritario è chiaro, ma quello proporzionale è estremamente complicato». Lo afferma Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, in un’intervista pubblicata dal quotidiano spagnolo El Mundo. «La scheda è difficile, ci sono sistemi diversi a seconda delle elezioni, a volte bisogna scrivere il nome e altre no. In un sistema sono candidato di Forza Italia e in un altro della coalizione di centrodestra. Siamo particolari, ma alla fine sappiamo chi vince e chi no. Se il risultato non è chiaro ci sono problemi, ma penso che ora non sarà così», ha aggiunto Tajani.
Calenda cita Pericle: «Chi non si occupa di Stato non è innocuo ma inutile»
«Votate liberamente, consapevolmente e come diceva Pericle “un cittadino che non si occupa dello Stato noi non lo consideriamo innocuo ma inutile”». Cosi Carlo Calenda, leader del Terzo polo all’ uscita del seggio a Roma dove ha votato per le politiche. Come passa la giornata? «E come vuoi che la passo? Angosciato - dice ai giornalisti - Scherzo la passo con mia moglie e con i figli». «Votate, votate liberamente, senza condizionamenti e senza paure. L’Italia è sempre più forte di chi la vuole debole», ha detto il leader di Azione.
Letta: «Con Meloni l’Italia diventerebbe un freno per la Ue»
«Con il governo di Mario Draghi, l’Italia era nel cuore dell’Europa e costituiva un motore europeo. Con Giorgia Meloni, l’Italia diventerebbe un freno»: lo sostiene Enrico Letta, leader del Pd, in un'intervista concessa al quotidiano spagnolo Abc. «Draghi ha avuto un ruolo molto importante nel mettere l'Europa in una posizione molto filo-atlantica, molto anti-Putin e di maggiore integrazione europea», prosegue Letta. «Noi vogliamo continuare su questa linea, per un’Europa più integrata, far nascere un’Europa della sanità, eliminare il diritto di veto e di voto unanime. Se vince la destra, vince l’Europa del diritto di veto, l’Europa nello stile di Orban e Vox».
Voto in zone alluvionate senza particolari criticità
Le operazioni di voto elettorale nelle zone alluvionate delle Marche sono iniziate senza particolari criticità. Il piano messo in campo dalle amministrazioni comunali e dalla Protezione civile sta consentendo ai cittadini di recarsi alle urne senza disagi. Nella frazione più colpita, Pianello di Ostra (Ancona), il vice sindaco Raimondo Romagnoli, spiega che «la Protezione civile ha allestito una struttura dove i cittadini possono recarsi per esprimere il loro consenso elettorale», nei pressi del campo sportivo dove si sono celebrati i funerali per alcune vittime delle esondazioni che erano residenti in zona. «Si è resa necessaria questa soluzione, visto che l'edificio preposto è finito sott'acqua», aggiunge Romagnoli che conclude: «Chi avesse smarrito il certificato elettorale può richiederlo agli uffici comunali e gli verrà rilasciato immediatamente». «Anche a Senigallia - dice il sindaco Massimo Olivetti - le operazioni di voto sono iniziate senza problemi. I seggi sono stati allestiti tutti nelle originarie sedi. In quelle dell'area alluvionata - aggiunge - abbiamo messo un dipendente comunale in più che rilascia sul posto, a chi lo avesse smarrito, il certificato elettorale». Il primo cittadino racconta anche di aver trascorso un'altra notte di apprensione per l'allerta meteo che era stata diramata ieri sera, «ma fortunatamente - sottolinea - questa volta non è successo nulla e il fiume scorre senza far paura, quindi al momento non abbiamo da segnalare criticità». Chi non ha avuto bisogno di particolari accorgimenti per consentire ai cittadini di votare in tranquillità è il Comune di Barbara, anch'esso tra i più colpiti dall'alluvione: «I nostri seggi vengono allestiti nella parte alta del paese che non è stata toccata dall'emergenza e quindi non abbiamo problemi in tal senso», spiega il sindaco Riccardo Pasqualini. «Anche a Barbara, chi avesse smarrito il certificato elettorale può richiederlo in Comune e gli verrà rilasciato dopo qualche minuto».
Salvini rompe silenzio elettorale: «Al governo per 5 anni»
«La cosa bella è che se italiani sceglieranno la Lega e il centrodestra, per 5 anni il governo non cambia, il primo ministro, i ministri, i partiti e le alleanze. Si tira dritto per 5 anni, perché gli ultimi anni sono stati complicati». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo aver votato nel seggio di via Pietro Martinetti a Milano è intervenuto rompendo di fatto il silenzio elettorale previsto anche oggi a urne aperte. «La squadra di governo in testa ce l'ho ma prima e importante che gli italiani votino e votino in tanti», ha aggiunto.
Salvini: «Conto Lega sul podio, gioco per vincere»
«Conto che la Lega sia la forza parlamentare sul podio, prima seconda o terza al massimo. Da domani basta chiacchiere e dagli impegni si passa ai fatti, noi abbiamo le idee chiare. Quando gli italiani votano il voto è sacro». Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo aver votato nel seggio di via Pietro Martinetti, a Milano. Poi a chi gli chiedeva se un eventuale quarto posto possa essere una sconfitta, Salvini ha replicato: «Gioco per vincere, non per partecipare».
Sicilia: sei candidati per Palazzo d'Orleans, lo scrutinio domani
Sono sei i candidati in Sicilia alla Presidenza della Regione che si contendono Palazzo d'Orleans. Corrono per succedere a Nello Musumeci a presidente della Regione Renato Schifani, che si presenta con la coalizione di Centrodestra; Caterina Chinnici con Pd e Centopassi; Nuccio Di Paola (M5s), Cateno De Luca (Sicilia Vera), Gaetano Armao con Azione- Italia Viva ed Eliana Esposito degli Indipendentisti Siciliani liberi. Oggi siciliani saranno chiamati a votare sia per il rinnovo del Parlamento italiano che per quello siciliano. Saranno chiamati a votare 4.606.564 cittadini siciliani, di cui 2.237.169 maschi e 2.369.395 femmine. Il totale delle sezioni da scrutinare è 5.294 in tutta la regione. Pertanto, si vota per l'elezione del Presidente della Regione e per il rinnovo dell'Assemblea Regionale Siciliana. Le operazioni di voto si svolgeranno nella sola giornata di oggi, dalle 7 alle 23. Lo scrutinio delle schede sarà effettuato domani partire dalle ore 14. Il sistema elettorale, infatti, prevede un solo turno con metodo misto, senza ballottaggio. Sono oltre 900 i candidati aspiranti onorevoli ( in Sicilia si chiamano così, perché equiparati al Parlamento) ai 70 posti da deputato regionale.
Il presidente Mattarella ha votato a Palermo
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha appena votato presso la scuola Piazzi di Palermo. Al suo arrivo al seggio è stato accolto da un applauso dagli elettori che erano in attesa di votare. Mattarella è rimasto nella cabina elettorale per pochissimi minuti e ha lasciato il seggio. All’uscita dalla scuola due crocerossine lo hanno fermato per un saluto.
Cosa fare in caso di errore
L’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate.
Per approfondire: Politiche 2022: trova i tuoi candidati
Le schede e come si vota
I modelli delle due schede, per Camera e Senato, sono identici. Le schede recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione ad esso collegate. Accanto al contrassegno delle singole liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale.
Il voto si esprime tracciando un segno nello spazio contenente il contrassegno della lista prescelta e, in tale caso, è espresso sia per lista che per il candidato uninominale a essa collegato. Se è tracciato un segno sul nome del candidato uninominale il voto è espresso anche per la lista a esso collegata e, nel caso di più liste collegate, il voto è ripartito tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti nel collegio.Non è previsto il voto disgiunto.
Cosa serve al seggio
Oltre alla tessera elettorale occorre presentarsi ai seggi muniti di uno dei seguenti documenti identità: la carta d'identità e ogni altro documento di riconoscimento munito di fotografia, rilasciato da una pubblica amministrazione italiana o di altri Stati (patente di guida, patente nautica, passaporto, libretto di pensione, porto d’armi, tessera At, altro). Questi documenti possono essere utilizzati anche se scaduti, purché risultino regolari sotto ogni altro aspetto e la fotografia assicuri la precisa identificazione dell’elettore; la tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, che dev’essere munita di fotografia e convalidata da un Comando militare; la tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, munita di fotografia.
Oltre 46 milioni di italiani al voto oggi
Sono oltre 46 milioni gli italiani che domenica 25 settembre hanno diritto a recarsi alle urne per l’elezione dei componenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. I seggi saranno aperti fino alle ore 23. Alla chiusura dei seggi, si procederà prima all’accertamento del numero dei votanti per ciascuna consultazione e, subito dopo, allo scrutinio delle schede del Senato. A seguire, quello delle schede per l’elezione della Camera dei deputati.
Aperti seggi in Veneto, oltre 3,2 mln al voto
Apertura regolare delle operazioni di voto in Veneto, dove sono attive 4.750 sezioni elettorali, suddivise in 563 comuni. Alle urne per queste politiche sono chiamati 3.728.014 cittadini della regione. Dopo l’entrata in vigore della norma sul taglio dei parlamentari, il Veneto eleggerà 48 tra deputati e senatori, 26 in meno della passata legislatura. Le sfide tra i candidati si svolgeranno in 16 collegi per la Camera (di cui 12 uninominali) e 7 per il Senato (di cui 5 uninominali).
Urne aperte in Sicilia, si vota anche per la Regione
Urne aperte dalle 7 di stamane e fino alle 23 anche in Sicilia, dove oltre che per le politiche si vota anche per l’elezione del presidente della Regione e per il rinnovo dell’Assemblea regionale Siciliana. Dopo la chiusura dei seggi si cominceranno a scrutinare le schede per le Politiche, per le Regionali si dovrà attendere le 14 di lunedì. Sono sei i candidati governatori e circa 900 aspiranti ai 70 posti da deputato regionale. Corrono per succedere a Nello Musumeci a presidente della Regione: Renato Schifani (Centrodestra), Caterina Chinnici (Pd e Centopassi), Nuccio Di Paola (M5s), Cateno De Luca (Sicilia Vera), Gaetano Armao (Azione- Italia Viva) ed Eliana Esposito (Indipendentisti Siciliani liberi).
Seggi aperti regolarmente, al via il voto
Hanno aperto regolarmente stamane alle 7 i seggi per le elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Sempre oggi, in Sicilia si voterà per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del governatore. Si voterà in una sola giornata: i seggi chiuderanno questa sera alle 23. Subito dopo - al termine delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti - avrà inizio lo scrutinio, cominciando dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato e poi quelle della Camera. Domani a partire dalle ore 14, si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali. Per questo turno elettorale le sezioni sono in totale 61.556. Gli elettori chiamati al voto sono 50.869.304, di cui 4.741.790 all’estero (i plichi sono arrivati ai seggi speciali allestiti in diversi centri). Dei 46.127.514 elettori in Italia, il 51,74% sono donne e il restante 48.26% uomini. Del corpo elettorale fanno parte 2.682.094 maggiorenni che per la prima volta, dopo la recente modifica dell’articolo 58 della Costituzione, potranno votare non solo per la Camera dei Deputati, ma anche per eleggere il Senato della Repubblica. Dei giovani elettori le donne sono 1.302.170 e gli uomini 1.379.924.