Elezioni Usa 2020: i sondaggi, i temi chiave e i settori industriali più vicini ai candidati
I dati di FinScience alimentano quotidianamente una dashboard su Lab24 che ci accompagnerà fino al voto del 3 novembre
di Luca Salvioli
3' di lettura
Negli ultimi 3 mesi l’interesse nei confronti di Biden è cresciuto dell’80% contro il +30% di Trump, soprattutto in seguito al dibattito televisivo. Il candidato democratico sembra essersi anche emancipato da una associazione negativa rispetto alle performance di Wall Street, che finora ha favorito Trump. Piace al mondo delle utilities che sperano nel green new deal mentre preoccupa i settori più tradizionali, al contrario dell’avversario.
Sono alcune delle evidenze che emergono dall’analisi fatta da FinScience, fintech company del gruppo Datrix sulla campagna per le elezioni americane. I dati che emergono vengono forniti in esclusiva al Sole 24 Ore per la creazione di una dashboard su Lab24 che con numeri e grafici ci accompagnerà fino al voto del 3 novembre. L’azienda italiana, fondata nel 2017, raccoglie e analizza dati non standard per analizzare i mercati finanziari con sistemi di intelligenza artificiale.
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«I nostri algoritmi possono seguire diversi temi. Abbiamo iniziato a occuparci delle elezioni presidenziali americane a partire dalla primarie. Poi dei candidati. E di singoli temi e settori di investimento associati alle elezioni. Una sorta di grafo a cascata che varia nel tempo» spiega Fabrizio Milano d'Aragona, ceo e cofondatore di FinScience, ex manager di Google Italia di cui è stato uno dei primi dipendenti.
L’analisi di FinScience, a cui hanno lavorato Alessio Garzonio, Investment specialist, e Ilaria Bianchini, Head of research tech, estrae questo valore facendo una analisi che prende in esame la diffusione delle notizie relative ai candidati sui social network. Parallelamente l'analisi guarda al “sentiment”, ovvero il tono della notizia rispetto ai candidati. Il sentiment dei politici in generale è spesso molto negativo, sia per la copertura mediatica sui giornali americani sia perché vengono condivise soprattutto notizie negative.
«Notiamo una forte polarizzazione. Trump ad esempio ha forte popolarità su Cina e coronavirus, perché ha posizioni nette. Biden spesso è più sfumato e dunque meno popolare - continua -. Il rischio sanitario è invece un tema associato nettamente a Biden». Tra i segnali deboli delle ultime settimane, «è il recupero di Biden rispetto a Wall Street. Tradizionalmente, osserviamo una forte associazione tra mercato azionario e Trump, da lui stesso rivendicata in termini positivi - continua Fabrizio Milano d'Aragona -. Questo veniva visto come elemento di debolezza per Biden, ma ora non osserviamo più questa negatività e sarà un aspetto da osservare nelle prossime settimane».
Interessante il focus sui settori industriali. «Mai come questa volta osserviamo correlazioni» spiega Fabrizio Milano d'Aragona. Le energie rinnovabili sono percepite come il più grande beneficiario di una vittoria di Biden mentre specularmente molte sono le preoccupazioni di una presidenza democratica nel settore dell'energia tradizionale. Il timore di un'interruzione dei sussidi statali ai settori dei Materials (acciaio, petrolio e gas, ...) e dell'economia spaziale porta il sentiment degli investitori verso il segno negativo.
Il settore delle telecomunicazioni è quello con la maggiore popolarità associata al tema delle elezioni americane e pure con il peggior sentiment, a causa dell'interferenza e del ruolo politico di aziende mediatiche come Twitter, Facebook e Fox e la loro gestione degli spot politici e della diffusione di informazioni non veritiere.
Il settore tecnologico e quello della sanità hanno il sentiment più positivo connesso alle elezioni americane grazie alle recenti performance finanziarie di questo tipo di aziende e alla minore preoccupazione di un impatto negativo in Borsa a seguito della vittoria del candidato democratico o del presidente repubblicano.
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