Ema su Astrazeneca: nessuna prova di legame con casi di trombosi. Draghi e Macron, pronti a ripartire il 18
Lo ha detto Emer Cooke, direttrice dell’Ema, in una conferenza stampa sulla piattaforma della Commissione europea. Il verdetto arriverà il 18 marzo
I punti chiave
- Il 15 marzo diversi paesi Ue hanno sospeso la somministrazione di vaccini AstraZeneca dopo la segnalazione di alcuni casi di coaguli di sangue
- La Ema sta svolgendo delle indagini accurate e fornirà un giudizio definitivo il 18 marzo
- La direttrice generale, Emer Cooke, ribadisce che «non ci sono prove» di un legame fra il vaccino e i casi di trombosi e che i benefici continuano a superare i rischi
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«Una situazione così non era inattesa. Se vaccini milioni di persone, è inevitabile che ci siano incidenti. Il nostro ruolo è indagare gli effetti e capire se sono legate al vaccino». Lo ha detto Emer Cooke, direttrice esecutiva della European medicines agency, nella conferenza del 16 marzo sulla piattaforma della Commissione europea per aggiornare i cittadini Ue sulle indagini sugli effetti del vaccini AstraZeneca.
Al momento, ha sottolineato, «non ci sono indicazioni» su un legame fra il vaccino e i casi di trombosi che hanno condotto alcuni paesi Ue a sospendere la somministrazione del farmaco prodotto dall’azienda anglo-svedese. Nella Ue sono stati registrati un totale di 30 eventi tromboembolici su 5 milioni di vaccinati, ha detto Cooke, sottolineando però che «sono dati che so essere sbagliati, perché sono in evoluzione».
L’analisi dell’Ema procede a ritmo serrato e sfocerà nella riunione straordinaria del 18 marzo, la data clou per il verdetto finale sul farmaco. L’agenzia ha acceso il suo faro su «alcuni lotti specifici» del farmaco, ma intanto ribadisce che gli effetti positivi continuano a superare i rischi. «Stiamo valutando ogni effetto collaterale di questo vaccino - ha detto - la scorsa settimana ha rilasciato un primo report abbiamo detto molto chiaramente che i benefici superano i rischi. Abbiamo radunato gli esperti, il processo è in corso».
I casi anomali registrati, ha detto Cooke, «sono davvero pochi. Ci sono migliaia di persone che sviluppano casi di trombosi. I casi registrati non sono più alti di quelli che si registrano normalmente». L’Ema sta valutando se i problemi potrebbero essere legati anche alla fase di produzione, più che al vaccino in sé.
Lo stop dei paesi Ue al vaccino
Il chiarimento di Ema arriva dopo che diversi Paesi europei hanno sospeso in «via cautelativa» il vaccino AstraZeneca, in risposta alle segnalazione di alcuni eventi di coagulazione del sangue in un periodo successivo alla somministrazione del farmaco. Fra gli stati membri a optare per lo stop ci sono stati Italia, Germania, Francia, Spagna e diversi altri. Il Belgio ha deciso di proseguire, ritenendo il siero «sicuro ed efficace». Una linea analoga a quella del Regno Unito, che ha inoculato dosi del vaccino a 10 milioni di cittadini senza riscontrare un numero anomalo di eventi avversi.
«Ema sta raccogliendo i casi di tutta Europa sia sul fronte della qualità dei lotti che degli aspetti clinici per vedere se emerga qualche elemento comune e si tratti di un vero segnale o sia tutto casuale. In termini di beneficio-rischio con i numeri che ci sono, anche quelli italiani, dubito che la valutazione dell'Ema possa cambiare. L'Ema potrà tutt'al più rilevare qualcosa in qualche lotto».
Così l'ex direttore dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) Guido Rasi, ospite di 'Buongiorno' su Sky Tg24, che avverte: «Basta terrorizzare, vacciniamoci tranquilli continuando a monitorare».
Telefonata Draghi-Macron: pronti a ripartire se Ema dà il via libera
In caso di conclusioni positive dell’Ema, Italia e Francia sono pronte a far ripartire le vaccinazioni con AstraZeneca. È quanto è emerso dalla conversazione telefonica di oggi fra il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Entrambi i paesi hanno deciso di sospendere provvisoriamente le somministrazioni in attesa del verdetto Ema. Il parere espresso oggi dall’agenzia è «incoraggiante», secondo Draghi.
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