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Emirates vola con il superjumbo «sostenibile»

La compagnia emiratina ha effettuato il primo volo con l’A380 con il carburante green, il SAF

di Mara Monti

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3' di lettura

Il primo volo “green” di Emirates su un Airbus A380 alimentato con il carburante a ridotte emissioni, il SAF (Sustainable Aviation Fuel) è decollato lo scorso 24 ottobre dall’Aeroporto Internazionale di Dubai per atterrare regolarmente dopo avere percorso più di 12mila chilometri a Sydney in Australia. E’ stato il primo volo commerciale intercontinentale del vettore ad utilizzare una miscela composta per il 40% di SAF e 60% di carburante fossile e segue il test effettuato lo scorso gennaio sempre da Emirates su un volo, in questo caso senza passeggeri, con un Boeing 777-300 con motori GE90 alimentato al 100% con SAF.

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Il superjumbo A380 del vettore emiratino, uno dei 119 della sua flotta, a doppio ponte (double deck) e in grado di trasportare fino a 520 passeggeri (ma può arrivare anche a oltre 800) era già stato ampiamente testato dalla stessa Airbus sui cieli di Tolosa nel 2022 che lo aveva alimentato con il 100% di SAF a cui seguirono esperimenti simili su altri velivoli del produttore europeo, l’A350 e l’A319neo.

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Lo sforzo del settore

I test per rendere meno inquinante il settore del trasporto aereo che rappresenta tra il 2-3% della produzione di emissioni nocive a livello mondiale, si stanno moltiplicando e coinvolgono tutti gli operatori dalle compagnie aeree ai grandi produttori che stanno investendo miliardi di dollari per trovare la giusta tecnologie per fare volare gli aerei ad emissione zero entro il 2050: Airbus ha promesso di presentare entro il 2035 il primo aereo alimentato ad idrogeno mentre Boeing preferisce concentrarsi sul SAF e sulle sue applicazioni facendo felici le compagnie aeree che sperano di non dovere apportare dispendiose modifiche agli aerei già in flotta.

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Il produttore americano si è impegnato a certificare i suoi aerei commerciali per farli volare con il 100% di SAF entro il 2030 convinto che in termini di riduzione delle emissioni di CO2, il SAF può arrivare all’80% con il potenziale di raggiungere il 100% e comunque al momento resta l’unica soluzione a disposizione in grado di offrire il maggiore potenziale per decarbonizzare l’aviazione nei prossimi 20-30 anni. Il problema di questo carburante che può essere miscelato fino al 50% con il tradizionale kerosene senza modifiche agli aeroplani, ai motori o alle infrastrutture di rifornimento, è la sua limitata disponibilità dal momento che deriva, tra l’altro, dagli scarti degli olii alimentari e alimentari oltre ad essere molto costoso il costo.

Fattibilità da dimostrare

Nonostante la promozione dell’industria, la fattibilità del SAF come combustibile commerciale rimane da dimostrare, così come i suoi benefici ambientali. Il carburante costa da due a nove volte di più rispetto al carburante per aerei a base fossile e la produzione di SAF rimane ancora ridotta, rappresentando meno dello 0,1% del carburante per aerei utilizzato negli Stati Uniti lo scorso anno, secondo i rapporti della Royal Society e del Ufficio per la responsabilità del governo degli Stati Uniti. La Royal Society afferma che vari gruppi industriali e governativi utilizzano metodi diversi per calcolare il beneficio netto di carbonio della SAF, con risultati significativamente diversi. Alcuni risultati mostrano che al momento sono pochi i carburanti SAF che “raggiungono l’obiettivo della direttiva sulle energie rinnovabili”.

Lo studio Boeing

Per rispondere ai dubbi, Boeing ha avviato uno studio attraverso il programma EcoDemostrator che utilizzerà un velivolo 737 Max 10 per valutare gli effetti ambientali della combustione del SAF nell’aria, compreso il suo impatto sulla formazione di scie di condensazione (le strisce bianche che gli aerei formano nel cielo) che contengono un pericoloso mix di vapore acqueo e particelle di fuliggine che negli strati alti dell’atmosfera determinano un effetto serra due volte peggiore della CO2 . Per il progetto, il costruttore statunitense collaborerà con la NASA e l’United Airlines che metterà a disposizione i suoi Max per l’esperimento.

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