piattaforma rousseau nel mirino dei senatori

Emorragia M5s, anche De Toma e Silvestri lasciano e passano al Misto

Tra espulsioni e fughe i 5 Stelle sono il gruppo politico più in fibrillazione

di Andrea Gagliardi

(ANSA)

2' di lettura

I deputati Massimiliano De Toma e Rachele Silvestri, a quanto si apprende da fonti parlamentari, hanno lasciato il M5S. I due parlamentari, vicini all’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, anche lui uscito dai Cinque Stelle ed intenzionato a dar vita a una nuova creatura politica di stampo ecologista in appoggio al governo Conte, hanno comunicato anche loro alla Camera il passaggio al Gruppo Misto

I passaggi alla Lega
Tra espulsioni e fughe i 5 Stelle sono il gruppo politico più in fibrillazione. Con l’espulsione del senatore Gianluigi Paragone e l’adesione alla Lega a fine dicembre a palazzo Madama degli ex pentastellati Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro, i margini di tenuta del governo Conte II, soprattutto al Senato, hanno finito per assottigliarsi. Non a caso Conte ha invitato a «rendere più difficile questi passaggi, senza mortificare la libertà del singolo, sulla base dei regolamenti parlamentari».

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Gli ultimi addii
Già a novembre Elena Fattori era passata al gruppo misto in Senato . Prima di lei era stata la volta di Gelsomina Vono, traslocata in Italia Viva e poi di Paola Nugnes, Gregorio De Falco e Saverio De Bonis, confluiti nel misto. Mentre alla Camera erano state espulse Veronica Giannone e Gloria Vizzini. Ed avevano abbandonato il gruppo Davide Galantino (passato in Fdi), nonché la no vax Sara Cunial, e da ultimi a inizio mese Nunzio Angiola e Gianluca Rospi, tutti passati al gruppo Misto.

Documento senatori M5s: no più ruoli e attacco a Rousseau
L’addio di De Toma e Silvestri arriva alla vigilia dell'importante appuntamento di questa sera quando si svolgerà l'assemblea congiunta di senatori e deputati. Una prova del fuoco per Luigi Di Maio che dovrà affrontare il malcontendo dei suoi parlamentari. In vista di questa riunione alcuni senatori grillini hanno preparato un documento da presentare all'assemblea che contiene un attacco al doppio incarico di
Luigi Di Maio e un altro, ancora più netto, alla piattaforma Rousseau.

Tra le richieste si chiede che venga definito meglio il posizionamento politico del Movimento, perché sia più vicino al fronte riformista. Altro punto, riguardante le questioni interne, chiede che la piattaforma Rousseau sia gestita dal Movimento, creando una specie di comitato di garanzia, e che non ci siano sovrapposizioni tra incarichi di
governo e ruoli organizzativi. Oltre alla semplificazione del sistema di rendicontazione dei rimborsi, il documento propone di rivedere il rapporto tra gruppi parlamentari e governo per una migliore gestione dei decreti d'urgenza.

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