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Enav, il boom di traffico spinge i ricavi

Primi nove mesi in crescita per la società guidata da Pasqualino Monti. Il fatturato sale a 756 milioni con un utile netto di 86,3 milioni,

di Laura Serafini

Passeggeri in partenza per le festività natalizie all'aeroporto internazionale "Leonardo Da Vinci", Fiumicino (Roma), 23 dicembre 2020. ANSA / Telenews

2' di lettura

Enav batte nuovi record e, prima ancora della fine dell’anno, registra una crescita record dei ricavi trainata da un andamento del traffico di rotta e di terminale (atterraggi e decolli) superiore al 10 per cento, con un incremento rispetto al 2019, anno d’oro per l’andamento del traffico aereo in Italia, del 4 per cento.

Il balzo del traffico

Il traffico di rotta, espresso in unità di servizio, è aumentato dell’11 per cento nei primi nove mesi dell’anno: la componente relativa alle rotte internazionali è in crescita del 17,1 per cento, più compensando le rotte nazionali in flessione del 2,6 per cento. La componente del traffico relativa solo ai sorvoli è in aumento del 12,7 per cento. Il traffico di terminale è salito del 10,7%, beneficiando di un incremento generalizzato a livello nazionale, ma con picco come quello dello scalo di Fiumicino in crescita del 29,9 per cento.

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Fatturato a +7,2%

I ricavi si incrementano, quindi, del 7,2 per cento (a 756 milioni); quelli da attività operativa del 3,6%, a 740 milioni. Su questi ultimi ha inciso la componente di balance (il meccanismo che prevede per Enav il parziale recupero o la parziale restituzione ai vettori degli effetti derivanti dallo scostamento tra il traffico aereo previsto nel piano tariffario e quello a consuntivo per 44,6 milioni. I ricavi del settore non regolamentato sono stabili a 26,6 milioni.

Maggiori costi di personale

Sono saliti, invece, in modo più che proporzionale i costi, che segnano un +5,2% a 520 milioni, per effetto del «maggior costo del personale associato anche alle maggiori attività legate alla gestione degli elevati volumi di traffico aereo». Il costo del personale è stato pari a 430 milioni di euro, in aumento del 7,3% anche per “l’effetto sul 2023 del rinnovo della parte economica del contratto collettivo di lavoro della capogruppo e di Techno Sky”: L’effetto sui margini è quello di mantenerli al livello dei primi 9 mesi del 2022: l’Ebitda si attesta a 520 milioni e l’Ebit a 131 milioni. La società chiude i novi mesi, però, con un utile netto di 86,3 milioni, in calo di 5,5 milioni sul 2022, e questo anche per il peso dei maggiori interessi pagati su debito per l’effetto dei tassi. L’indebitamento netto presenta, invece, un miglioramento rispetto a fine 2022, con un saldo di 329,9 milioni di euro, in calo di 77,9 milioni. «L’andamento positivo dei primi nove mesi del 2023 conferma che la domanda di traffico aereo sui cieli italiani è davvero forte – ha commentato l’ad Pasqualino Monti - La società sta proseguendo con gli investimenti per modernizzare l’infrastruttura spazio aereo, garantendo i consueti livelli di sicurezza e qualità del servizio. Anche durante la stagione estiva, il periodo più intenso per i volumi di traffico, abbiamo garantito ottime performance. L’espansione e la diversificazione sul mercato non regolamentato resta un elemento centrale nella strategia industriale del gruppo».

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