ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl Paese della quarta tappa

Le sfide del Sudafrica: più energia e lavoro

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di Laura La Posta

3' di lettura

Più energia, lavoro e buon governo: sono queste le sfide cruciali per lo sviluppo del Sudafrica, quarta tappa del tour Road to Trento 2023 del Sole 24 Ore. Il Paese ha il triste primato del tasso di disoccupazione più alto del mondo, al 35,6%, secondo le stime 2023 del Fondo monetario internazionale (Imf World economic outlook). La corrente elettrica subisce frequenti razionamenti programmati (load shedding): è urgente costruire nuove centrali, dismettere progressivamente quelle a carbone e migliorare l’infrastruttura della rete. Secondo il Governo, la corruzione diffusa a tutti i livelli nel Paese costituisce il maggior ostacolo allo sviluppo, tanto da richiedere il varo di una strategia nazionale anti-corruzione con numero verde per le denunce.

Non stupisce, dunque, che al convegno di Johannesburg del 29 marzo scorso - organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Pretoria, dall’Università locale e dal Sole 24 Ore - il tema dell’energia pulita abbia destato forte interesse. Tanto più se si considera che è un gruppo con profonde radici italiane a investire in questo momento nella costruzione di impianti solari ed eolici nel Paese: Enel. La società è presente in Sudafrica dal 2011 e sta aprendo diverse centrali elettriche, creando posti di lavoro e sviluppo. Ecco perché il country manager di Enel Green Power nel Paese, Manuele Battisti, è stato il principale esponente del mondo delle imprese invitato alla conferenza di Johannesburg, come ultima tappa estera di avvicinamento al Festival dell’economia di Trento 2023.

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La controllata Enel Green Power South Africa, che si occupa di impianti di generazione da energie rinnovabili, è presente nel continente africano per partecipare a progetti che consentano una rapida elettrificazione a costi sostenibili in aree che spesso sono prive di energia elettrica. La realizzazione di questi progetti di solito è possibile grazie a bandi di gara gestiti dai governi per coinvolgere le imprese in progetti di sviluppo. Egp South Africa oggi possiede e gestisce 12 centrali elettriche (per una capacità totale di circa 1.250 megawatt): sette centrali eoliche e cinque fotovoltaiche , che rappresentano circa il 20% della capacità di energia rinnovabile installata nel Paese. La società si è recentemente aggiudicata il Round 6 della gara Renewable independent power producer procurement process per due progetti eolici da 300 megawatt. Ha anche firmato Ppa, cioè contratti di fornitura di energia a lungo termine, con due grandi soggetti privati per una capacità contrattuale cumulata di 220 megawatt (2 progetti eolici) e sta finalizzando una negoziazione Ppa per ulteriori 110 megawatt.

Il gruppo Enel è poi attivo attraverso la Fondazione Enel: dal 2018, con il sostegno del ministero per gli Affari esteri, porta avanti il programma di formazione Open Africa Power, per la costruzione di una piattaforma di studenti o alumni di università africane nei settori dell’ingegneria, dell’informatica, del diritto e dell’impresa, selezionati in base al merito. L’obiettivo è fornire una conoscenza olistica del settore elettrico, aumentando le competenze necessarie per operare a favore dell’elettrificazione dell’Africa. Il programma è co-gestito da Sustainable Energy for All (SEforALL) e conta ora più di 400 alunni provenienti da 37 Paesi africani, di cui il 50% donne.

«Per noi la relazione con le comunità locali è davvero importante - ha spiegato nel corso dell’evento Manuele Battisti -. Ovunque nel mondo lavoriamo per trasformare il potenziale impatto negativo delle nostre attività industriali in un impatto positivo sulle comunità locali. La sostenibilità, sia ambientale sia sociale, è la nostra priorità».

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