Enel sale a Piazza Affari, la partita delle nomine arriva alle battute finali
Nell'attesa il mercato premia la decisione di cedere una serie di asset alla cinese Csgi per 2,9 miliardi di dollari. Starace: «Prosegue il piano di dismissioni»
di Enrico Miele
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2' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Reazione positiva del mercato alla decisione di Enel che tramite la sua controllata peruviana ha ceduto una serie di asset alla cinese Csgi per 2,9 miliardi di dollari. Ma a rendere incerto il clima è anche la partita delle nomine, con la data-chiave del 13 aprile che si avvicina. Entro quel giorno, infatti, dovranno arrivare le liste per i rinnovi dei vertici delle partecipate a controllo pubblico, tra cui appunto Enel (ma anche Eni, Leonardo - Finmeccanica e Poste Italiane) e, al momento, non sembra ancora esserci un’intesa complessiva all’interno della maggioranza di governo, nonostante dopo il Consiglio dei ministri odierno il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, debba volare a Washington per il meeting di Fmi e Banca mondiale.
Starace: «Prosegue il piano di dismissione degli asset»
Nell’attesa di capire chi prenderà eventualmente il posto dell’attuale ad Francesco Starace, il gruppo prosegue con l’attuazione del piano strategico. E in quest’ottica si inserisce la mossa di Enel Perú, controllata tramite la società quotata cilena Enel Américas, di sottoscrivere un accordo con la cinese China Southern Power Grid International per la cessione delle partecipazioni detenute nella società di distribuzione e fornitura di energia elettrica Enel Distribución Perú e nella società di servizi energetici avanzati Enel X Perù. «Questa operazione – spiega Starace – ci consente di massimizzare il valore degli investimenti compiuti finora in Perù nella digitalizzazione della rete e nei servizi energetici avanzati, proseguendo l'attuazione del piano di dismissione degli asset» e «volto a completare il processo di razionalizzazione del gruppo». L'operazione genererà una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del gruppo di circa 3,1 miliardi di euro nel 2023 e un impatto positivo nel 2023 sull’utile netto consolidato “reported” pari a circa 500 milioni di euro.
Secondo gli analisti di Equita, «si tratta di una notizia positiva per Enel, in quanto l’uscita dal Perù nel corso del 2023 è un’operazione chiave per raggiungere l’obiettivo di 11 miliardi di dismissioni nel corso dell’anno. Migliora quindi la visibilità sul raggiungimento dei target di dismissioni nel corso del 2023». Intermonte, invece, conferma «la raccomandazione ‘out’ e target price 9,00 euro» nell’idea che «un ritorno a una buona generazione di cassa (come indicata dal management), possa generare un rinnovato interesse da parte degli investitori».
Dossier nomine? Salvini assicura: «Chiudiamo oggi»
«Ieri ho sentito più volte Giorgia (Meloni, ndr), ieri l'altro pure, oggi ci vediamo in Consiglio dei ministri alle 15 e la chiuderemo in totale serenità» ha poi risposto il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, a margine di un evento elettorale a Udine, a chi gli chiedeva di eventuali tensioni all’interno della maggioranza di governo sulla partita dei rinnovi dei vertici delle partecipate pubbliche. Rispetto a eventuali contrasti tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sulle nomine, Salvini ha parlato di ricostruzioni «spesso fantasiose» da parte della stampa.
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