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Enel, tornano a salire i ricavi. Confermati target e cedola

Il risultato netto di gruppo si attesta a 2,5 miliardi (3,28 il risultato netto ordinario), in calo del 14,2%, ma il cda ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo di 0,19 euro per azione

di Laura Serafini

Enel, Crisostomo: la stratificazione delle competenze rallenta la transizione energetica UE

3' di lettura

Enel continua ad accusare l’effetto di eventi avversi nei nove mesi, a partire dal cambio in America Latina e dalla scarsa idraulicità in Spagna e in Sudamerica, ma un’inversione di tendenza si comincia a vedere nella generazione di energia e nel trading, che avevano pesato di più nel 2020. I ricavi sono tornati a crescere a fine settembre del 17,1%, passando da 49,5 a 57,9 miliardi.

Soffrono i margini: l’Ebitda subisce una flessione dell'11,2%, a quota 12,6 miliardi (12,6 miliardi l’Ebitda ordinario, -3,9%) ma, come spiegato ieri dal cfo Alberto De Paoli , nel periodo hanno pesato oneri straordinari e temporanei per circa un miliardo (effetto cambi, scarsità di gas in Cile e aumento dei prezzi legati alla tempesta in Texas) al netto dei quali l’Ebitda sarebbe rimasto invariato rispetto a settembre 2020. Su Open Fiber ieri De Paoli ha detto che sono state acquisite tutte le autorizzazione necessarie ed è attesa quella dell’Antitrust Ue a metà novembre.

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Confermata la cedola annunciata nel 2020

Il risultato netto di gruppo si attesta a 2,5 miliardi (3,28 il risultato netto ordinario), in calo del 14,2%, ma il cda ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo di 0,19 euro per azione, in aumento dell’8,6% rispetto al 2020, confermando la cedola garantita di 0,38 euro annunciata nel novembre 2020. Confermati anche i target di fine anno che prevedono un Ebitda ordinario compreso tra 18,7 e 19,3 miliardi di euro e un utile netto ordinario compreso tra 5,4 e 5,6 miliardi di euro.

L’incremento dei ricavi è principalmente riconducibile ad una crescita della generazione termoelettrica e trading in Italia, Iberia e America Latina per effetto delle maggiori quantità vendute e per le maggiori attività di trading su commodity sui contratti con consegna fisica (su questa voce è stata fatta una riclassificazione contabile), dell’energia trasportata e di quella venduta ai mercati finali. di Infrastrutture e Reti, soprattutto in Brasile, per maggiori quantità di energia trasportate. Spicca la crescita importante di EnelX, con un aumento del 37% dei ricavi (a quota 1 miliardo). La società guidata da Francesco Venturini è una delle poche linee di business a segnare un forte aumento dell’Ebitda (da 70 a 195 milioni, anche l’Ebit diventa positivo), mentre soffre Enel Green Power con una variazione negativa di 341 milioni per l’effetto dei cambi, dei costi di approvvigionamento in Cile e le poche piogge, anche se è andata bene in Brasile.

Il peso degli oneri per la transizione energetica

Sui margini di gruppo pesano anche 1,2 miliardi di onere per la transizione energetica e digitalizzazione, di cui circa 600 milioni sulla linea di business generazione termoelettrica e trading. Nel periodo sono aumentati i ricavi da generazione termoelettrica, ma anche di quella a carbone (+9,2%) e nucleare (+1,4%) «Tali incrementi – si legge nella nota - risentono dell’andamento al rialzo sul mercato dei prezzi spot dell'energia elettrica oltreché del maggiore ricorso alla generazione termoelettrica per far fronte alla scarsa idraulicità in Spagna e in America Latina». Sul risultato netto incidono anche maggiori tasse per 170 milioni «per gli effetti derivanti dalle riforme tributarie in Argentina e Colombia e dall’adeguamento della fiscalità differita in Spagna». Nel periodo gli investimenti sono saliti del 20% a quota 7,9 miliardi.

L’indebitamento netto si attesta a 54,389 miliardi (contro 45,4 miliardi di fine 2020). Oltre a dividendi e investimenti e riacquisto di minoranze in Sudamerica, hanno pesato operazioni di leasing (447 milioni di euro) e l’effetto cambi negativo per circa 1,5 miliardi euro. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata superiore rispetto a quella termoelettrica: 88,1 terawattora (84,8 a settembre 2020) contro 63,5 terawattora (55 a fine settembre 2020 +14,7%). «Abbiamo continuato il nostro percorso di crescita industriale - ha detto l’ad Francesco Starace - registrando un miglioramento della performance operativa in tutte le nostre linee di business. Abbiamo incrementato gli investimenti che ci permetteranno di supportare la crescita e cogliere le opportunità della ripresa in corso».

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