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Energia, fatturato di Illumia oltre il miliardo. Ora si punta sulla produzione

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di Michelangelo Bonessa

3' di lettura

Il 2022 è stato un anno d’oro per Illumia: la società ha raggiunto per la prima volta un fatturato di oltre un miliardo di euro, una cifra che pone l’azienda come un attore chiave nel settore. Sebbene la crescita dei prezzi del gas abbia contribuito a questo successo, vi è molto di più dietro questi numeri, come un margine operativo lordo cresciuto a 53,1 milioni di euro, rispetto ai 32,8 milioni del 2021. Un passo importante per questa azienda familiare bolognese nata come grossista di luce e gas all’inizio degli anni Duemila con la liberalizzazione del mercato dell’energia che oggi è il primo family business nel mercato retail di energia e gas, secondo la classifica dell’Autorità per l’energia.

Con un fatturato aumentato del 27% rispetto all’anno precedente e un EBIT raddoppiato a 20,2 milioni, non si può negare che il gruppo Tremagi, la holding di Illumia, sia su una traiettoria positiva. Tuttavia, ciò che rende questi risultati notevoli è il contesto più ampio. L’Europa e l’Italia, in particolare, stanno affrontando sfide energetiche considerevoli. «Dagli eventi degli ultimi anni, tra Covid e crisi energetica, quello che abbiamo capito è che vi è una grande debolezza sistemica a livello energetico in Europa e in Italia. Siamo stati succubi di un fornitore unico, la Russia, e abbiamo visto come questo abbia portato a un balzo dei prezzi, a causa della diminuzione dell’offerta. Non ci vogliamo ritrovare in questa situazione e per questo abbiamo deciso di entrare anche nella produzione energetica, proprio per coprire le necessità energetiche di Illumia. Il nostro obiettivo è raggiungere un milione di clienti nei prossimi 5 anni e sviluppare progetti green fino a 100 MW, tra fotovoltaico, PPA e Comunità Energetiche», ha dichiarato Marco Bernardi, presidente di Illumia.

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Il momento positivo per i conti ha permesso a Illumia di programmare cambiamenti importanti, in particolare il passaggio da grossista a produttore di energia: il piano industriale ha l’obiettivo di raddoppiare il numero attuale di 500.000 clienti, la società prevede di entrare anche nella produzione energetica, con una pipeline da 100 MW di progetti rinnovabili.

Nonostante l’ottimismo, ci sono sfide da considerare. Primo, le incertezze relative all’allaccio alla rete energetica. Come ha spiegato Marco Berardi, presidente di Illumia, l’azienda «può programmare tempi abbastanza certi per la creazione dell’impianto, non sono sicuri invece i tempi di allaccio alla rete e questo è motivo di grande incertezza».

Inoltre, c’è la questione delle aste per i consumatori che dovrebbero iniziare nel 2024, un altro fattore che potrebbe influenzare il raggiungimento degli obiettivi di Illumia: «L’anno prossimo i consumatori che non avranno scelto un fornitore – spiega Bernardi – entreranno nel Servizio a Tutele Graduali che sarà erogato da fornitori individuati tramite procedure competitive». La fine programmata per il servizio di maggior tutela è fissata infatti al 1° gennaio 2024 per il gas, mentre al 1° aprile 2024 per l’energia elettrica, anche se è stata ventilata in ambienti governativi di prorogare la scadenza a giugno 2024.

In un recente intervento Bernardi ha anche sottolineato come nella crisi energetica alcune misure come il price cap voluto fortemente dall’ex premier Mario Draghi sia stato meno efficace di quanto sia stato raccontato: «Credo che il price cap non abbia avuto un reale effetto, quello che ha veramente influito sulla diminuzione dei prezzi è stata una riduzione dei consumi data da un inverno particolarmente mite e dalla riduzione volontaria in particolare di alcuni comparti industriali». «Credo – ha proseguito Bernardi – che sarebbe stato comunque più efficace un intervento governativo che avesse coordinato tale riduzione dei consumi, ambito in cui ci sono ampi margini di miglioramento nei comportamento di noi consumatori che possono veicolare risparmi significativi dei costi in bolletta».

Per sostenere questa idea Illumia ha anche avviato una campagna informativa con il comico Max Angioni e il campione di tennis Matteo Berrettini, entrambi Ambassador del player energetico bolognese.

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