Energie rinnovabili, l’isola dei Cavoli (Sardegna) punta all’autonomia energetica
È il progetto Green Hyland che consente di accumulare energia elettrica da rinnovabili mediante l’idrogeno
di Davide Madeddu
2' di lettura
Idrogeno da energie rinnovabili con emissioni zero per conquistare l’autonomia energetica dell’isola dei Cavoli nella Sardegna sud orientale. Ossia l’unica isola fruibile che ricade all’interno dell’Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, l’Ente gestito dal Comune di Villasimius. Il progetto, che punta a garantire i servizi di base, e realizzare il concept ambientale «Green Hyland» ha il suo punto di forza nell’Hybox, sistema progettato dalla startup innovativa sarda H2D Energy, per l’accumulo di energia elettrica rinnovabile mediante idrogeno.
Idrogeno e autonomia
Il principio su cui si basa il sistema, come chiariscono i promotori, «è molto semplice» e simile a quanto avviene con l’uso delle batterie. «Durante le ore diurne – chiarisce Carlo Manconi, managing director di H2D Energy – Hybox accumula l’energia elettrica prodotta da un sistema fotovoltaico, la trasforma in idrogeno e la restituisce quando il sistema fotovoltaico non produce energia trasformando l’idrogeno in energia elettrica». Il sistema Hybox «risolve il problema fisiologico delle energie rinnovabili: la mancanza di continuità».
«Infatti – aggiunge il manager – consente di produrre, accumulare e consumare nello stesso sito l’energia rinnovabile necessaria a soddisfare il fabbisogno con continuità 365 giorni all’anno, 24 ore su 24».
Quasi una rivoluzione energetica
Una soluzione che diventa quasi una sorta di rivoluzione energetica capace di garantire numerosi vantaggi rispetto a tradizionali soluzioni. E che guarda alla tutela del patrimonio ambientale.
«I vantaggi dell'idrogeno rispetto ad un accumulo di energia mediante batterie sono molteplici – argomenta il manager –. Innanzi tutto, la produzione dell’idrogeno non utilizza nessun componente inquinante, né nella fase di accumulo, né nella fase di rilascio dell'energia, dunque non necessità di alcun processo di smaltimento di scarti, o sottoprodotti. Poi l’utilizzo dell’idrogeno evita la dispersione di energia nel tempo, o a causa delle condizioni climatiche estreme, ad esempio, troppo freddo, o troppo caldo».
Risultato? «Questa soluzione consente un accumulo e l’energia in eccesso prodotta durante l’estate può essere utilizzata durante l’inverno, o a distanza di anni».
Il fattore acqua
C’è poi il capito denominato “Isola del futuro” con cui si prevede che l’acqua sia ottenuta «condensando l'umidità dell'aria mediante un sistema chiamato Awg (Atmospheric Water Generator), le acque reflue saranno filtrate da un sistema ad osmosi inversa e rese pure».
Inoltre la presenza dell'idrogeno con l'installazione della prima colonnina per il rifornimento di imbarcazioni da diporto potrà garantire il trasporto con mezzi elettrici «eliminando in una sola volta non solo l’inquinamento emesso dagli scarichi, ma anche quello acustico».
Con la realizzazione del modello “Green Hyland”, sottolinea Manconi, «l'Area Marina Protetta Capo Carbonara fa un salto nel futuro e diventa un esempio mondiale nella strada per uno sviluppo sostenibile nel rispetto totale dell’ambiente».
loading...