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Eni in calo dopo i risultati 2022 e nuovo piano industriale, dubbi analisti su conti

Alcuni analisti vedono della debolezza a livello operativo nei risultati del quarto trimestre, pur se con una buona generazione di cassa. Occhi sulle indicazioni 2023-2026

di Stefania Arcudi

(ANSA)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Con un ribasso arrivato anche oltre quattro punti, Eni viaggia in coda a un FTSE MIB quasi tutto in positivo e si attesta in discesa per la terza seduta di fila. Il titolo ha accelerato al ribasso dopo la pubblicazione del nuovo piano industriale 2023-2026. Non bastano dunque a sostenere il titolo i conti del 2022, anno in cui il colosso petrolifero ha visto salire l'utile netto adjusted (+207% a 13,3 miliardi) e quello netto a 13,8 miliardi, mentre l'utile operativo adjusted è raddoppiato a 20,4 miliardi. Tra l'altro, alcuni analisti vedono della debolezza a livello operativo nei risultati del quarto trimestre, pur se con una buona generazione di cassa.

Va detto che l'amministratore delegato, Claudio Descalzi, ha parlato di «risultati eccellenti» da un punto di vista operativo e finanziario: «Nel 2022 ci siamo fortemente impegnati non solo nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all’Italia e quindi all’Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche», ha detto, sottolineando che «i risultati operativi e finanziari che abbiamo raggiunto sono stati eccellenti, così come la capacità di garantire in tempi rapidi forniture stabili all’Italia e all’Europa e il progresso nei piani di decarbonizzazione».

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Nel quarto trimestre Eni ha registrato un utile netto adjusted di 2,5 miliardi, in aumento di quasi il 50% rispetto al corrispondente periodo 2021, e l'utile netto di competenza degli azionisti in calo a 550 milioni per effetto del fair value dei derivati sulle materie prime, delle svalutazioni di attività e dalla rilevazione di imposte straordinarie a titolo di contributo solidaristico. La produzione di idrocarburi dell'anno è scesa del 4% a 1,610 mln boe/giorno a seguito di interruzioni non programmate e cause di forza maggiore. «I risultati del quarto trimestre sono deboli e leggermente sotto le attese a livello operativo, con E&P debole», commentano gli analisti di Intermonte, che pure parlano di «buona generazione di cassa, utile netto migliore delle stime e debito in linea». I conti sono stati sostanzialmente apprezzati dagli esperti di Banca Akros, che parlano di «risultati resilienti e flusso di cassa solido e in linea con le nostre stime e con i target 2022».

Per quanto riguarda il piano industriale, tra le altre cose, sono attesi un capex per 9,5 miliardi nel 2023 e per 37 miliardi nell'arco del piano e una crescita della produzione upstream a un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2026, per poi stabilizzarsi fino al 2030. L'ebit per quest'anno è atteso a 13 miliardi, il secondo migliore risultato in dieci anni dopo il record del 2022. Inoltre, Eni intende distribuire tra il 25% e il 30% del Cffo (flusso di cassa operativo) annuale attraverso una combinazione di dividendi e buyback. La cedola annuale 2023 è portata a 0,94 euro per azione, con un aumento del 7% rispetto al 2022).

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