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Eni cede controllata nigeriana e investirà con partner 7,7 miliardi in Egitto in 4 anni

L’annuncio dopo un faccia a faccia fra l’amministratore delegato Descalzi e il presidente al-Sisi. Il Cairo: avanti con la cooperazione «fruttuosa» con Roma

Energia, Descalzi "Lavorare per il futuro tenendo conto del presente"

2' di lettura

«Eni e i suoi partner sono intenzionati a iniettare nuovi investimenti in Egitto nei prossimi quattro anni, per un valore di 7,7 miliardi di dollari, frutto dell’impegno dell’azienda energetica italiana di potenziare i suoi progetti di successo in Egitto». Lo riferisce un comunicato della Presidenza egiziana emesso sintetizzando indicazioni fornite dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, in un incontro avuto al Cairo assieme a manager del gruppo con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il ministro del Petrolio, Tarek El-Molla.

La cessione di Naoc a Oando

Intanto, sempre Eni e Oando Plc, la principale società energetica nigeriana quotata sia alla Borsa della Nigeria che a Johannesburg, hanno siglato l’accordo per la cessione di Nigerian Agip Oil Company Ltd (Naoc Ltd), società interamente controllata da Eni e attiva in Nigeria nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica. In Nigeria Naoc detiene partecipazioni societarie in 4 blocchi onshore, nelle centrali elettriche di Okpai 1 e 2, e in due licenze esplorative onshore, di cui è anche operatore. La quota che Naoc Ltd detiene in Spdc JV (Shell Production Development Company Joint Venture - operatore Shell 30%, TotalEnergies 10%, Naoc 5%, Nnpc 55%) non rientra nel perimetro della transazione e rimarrà nel portafoglio Eni. In seguito al completamento dell’operazione con Oando Plc, Eni continuerà a essere presente in Nigeria attraverso Nigerian Agip Exploration (Nae) e Agip Energy and Natural Resources (Aenr). L’operazione - si ricorda - è in linea con il Piano 2023-2026 di Eni. L’Upstream affiancherà la crescita organica di base con attività di portafoglio di elevato profilo, aggiungendo risorse che ne incrementino il valore, cedendo allo stesso tempo attività in grado di offrire valore e opportunità maggiori ai nuovi proprietari.Il closing dell’operazione è soggetto, inter alia, all’autorizzazione di tutte le autorità locali e regolatorie competenti.

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Al-Sisi: avanti con cooperazione «fruttuosa» con Eni

Tornando all'Egitto, all’incontro hanno partecipato anche il ministro egiziano del Petrolio e delle Risorse Minerarie Tarek El-Molla e alti funzionari dell’Eni. Ne da notizia la presidenza egiziana. Il portavoce della presidenza egiziana, il Consigliere Ahmad Fahmy, ha affermato che durante l’incontro «il presidente ha apprezzato le eccezionali relazioni italo-egiziane nonché la partnership di lunga data con Eni. Il presidente ha inoltre apprezzato le molteplici attività che l’azienda ha implementato in Egitto secondo i più alti standard globali.

Il presidente al-Sisi auspica di far avanzare ulteriormente la fruttuosa cooperazione tra Egitto ed Eni nei settori della ricerca, esplorazione, sviluppo e produzione, con l’obiettivo di sfruttare le risorse dell’Egitto nel settore energetico e valorizzare gli enormi successi ottenuti in questo riguardo negli ultimi anni». L’amministratore delegato di Eni, Descalzi, ha espresso «il suo orgoglio nella cooperazione con l’Egitto, alla luce degli stretti legami tra Egitto e Italia».

Ha sottolineato la «grande importanza dell’Egitto come uno dei principali mercati per le attività e gli affari di Eni a livello mondiale, date le promettenti opportunità di cui gode il settore energetico in Egitto, in particolare con l’interesse personale dello Stato e del presidente a potenziare questo settore vitale e massimizzarne il ritorno in Egitto. Ciò - ha sottolineato l’amministratore delegato di Eni - ha portato alla creazione di un modello di successo riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo».

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