Eni sale in Borsa dopo i risultati trimestrali migliori delle attese
Il gruppo ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto adjusted di 1,94 miliardi (-49%) ma con un significativo effetto compensativo dato dalla prestazione industriale
di Flavia Carletti
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Eni si muove al rialzo in un mercato cauto dopo i conti trimestrali migliori delle attese. Quando il FTSE MIB è debole, i titoli Eni salgono. Prima dell'apertura dei mercati, Eni ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre dell'anno con un utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni di 1,94 miliardi (-49%) ma con un significativo effetto compensativo dato dalla prestazione industriale. Nel semestre l'utile netto adjusted scende del 32% a 4,84 miliardi e l'utile netto a 2,68 miliardi. La produzione di idrocarburi sale nel trimestre del 2% a 1,611 milioni boe/giorno ed Eni ha confermato la guidance di produzione 2023 a 1,63-1,67 mln e a 1,63 nel terzo trimestre. L’utile operativo rettificato nei primi sei mesi del 2023 è sceso del 27% a 8,02 miliardi mentre nel secondo trimestre di quest’anno è calato del 42% a 3,38 miliardi.
Per analisti conti trimestrali sopra le previsioni
I risultati di Eni sono stati «superiori alle attese» del mercato, come indicato dagli analisti di Intermonte, che sul titolo hanno un giudizio "neutral" con target di prezzo a 15 euro. Per Equita - che su Eni ha giudizio "buy" e prezzo obiettivo a 19,5 euro - i conti sono «nettamente superiori alle attese grazie alla divisione GGP (Global Gas & LNG Portfolio)». Nel dettaglio, gli esperti della sim milanese indicano che «i risultati sono significativamente migliori delle nostre attese e quelle di consensus; l'outlook 2023 sul flusso di cassa operativo (Cffo) è migliore delle nostre attese con ipotesi di scenario in linea (l'effetto negativo della variazione di scenario sarebbe stata di 1 miliardo su Ebit/Cffo); la qualità degli utili è buona data la performance della generazione di cassa migliore degli utili; il free cash flow implicito è praticamente invariato con 5 dollari/bbl di Brent in meno nello scenario; la remunerazione è confermata: dividendo di 0,94 euro per azione, buyback 2,2 miliardi che rappresentano circa il 33% del flusso di cassa operativo (di poco superiore al range 25%-30% target di Eni)».
Descalzi: «Eccellenti risultati operativi e finanziari»
«Nel secondo trimestre 2023 Eni ha ottenuto eccellenti risultati operativi e finanziari in un contesto di mercato meno favorevole. Sottolineiamo questa resilienza dopo che Eni, nel precedente e ben più positivo scenario, era stata in grado di coglierne al meglio le opportunità. Oltre ad aver raggiunto traguardi finanziari positivi, Eni ha realizzato importanti progressi nella attuazione della propria strategia in tutti i settori di attività», è stato il commento dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. «Considerando l’andamento del primo semestre e il chiaro progresso dei nostri settori di attività, che porta a un miglioramento nella previsione dei risultati ad anno intero, si confermano i solidi fondamentali sulla cui base corrispondere a settembre la prima rata trimestrale del dividendo annuo di 0,94 per azione, aumentato rispetto all’esercizio precedente, nonché proseguire il programma di riacquisto di azioni da 2,2 miliardi avviato a maggio», ha aggiunto Descalzi, confermando l'ebit adjusted a 12 miliardi nonostante il peggioramento dello scenario.
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