Eni va sul mercato dei bond: al via un convertibile «verde»
Collocati titoli a sette anni per 1 miliardo, richieste per 2,8 miliardi
di Redazione Finanza
I punti chiave
2' di lettura
Non si arresta la valanga di emissioni obbligazionarie che sta caratterizzando questo inizio di settembre in Italia. Ieri alla lunga lista di aziende (e soprattutto banche) che hanno emesso obbligazioni nei giorni scorsi, si è aggiunta Eni. Il Cane a sei zampe ha infatti annunciato l’avvio del collocamento di obbligazioni convertibili senior unsecured con durata di 7 anni, caratterizzate da una struttura sustainability-linked. I bond hanno un importo nominale di un miliardo di euro e saranno convertibili in azioni ordinarie Eni quotate su Euronext Milan, acquistate nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie.
I numeri
Le Obbligazioni saranno emesse ad un prezzo pari al 100% del loro valore nominale e pagheranno una cedola annuale del 2,95%. Il prezzo di conversione sarà di 17,5513 euro, rappresentante un premio del 20% sopra il prezzo di riferimento di 14,6261 euro, determinato come prezzo medio ponderato delle azioni ordinarie Eni rilevato sul mercato regolamentato di Borsa Italiana nella giornata di giovedì tra il momento di avvio delle contrattazioni e la fissazione dei termini economici del Collocamento.
Le obbligazioni sono state collocate presso investitori qualificati e hanno ricevuto ordini per circa 2,8 miliardi principalmente da Regno Unito, Francia e Svizzera.
Gli obiettivi di sostenibilità
Le obbligazioni sono definite “sustainability-linked” perché saranno legate al conseguimento di due obiettivi di sostenibilità al 2025. Il primo è legato alla riduzione delle emissioni nette di gas serra e il secondo all’incremento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. In caso di mancato raggiungimento di uno o di entrambi i target, Eni, si legge in una nota, pagherà un importo pari allo 0,50% del valore nominale delle obbligazioni in corrispondenza del pagamento della quarta cedola (14 settembre 2027). Il gruppo sarà dunque penalizzato dal punto di vista finanziario se non raggiungerà gli obiettivi di sostenibilità che si è posto e che ha legato all’emissione del bond.
Il collocamento del nuovo bond Eni è stato deliberato dal cda ed è volto a mantenere una struttura finanziaria equilibrata, finanziare i futuri fabbisogni di Eni e ampliare la base degli investitori. Le obbligazioni, destinate esclusivamente ad investitori qualificati (il taglio minimo è di 100mila euro, dunque non adeguato per il mercato dei piccoli risparmiatori) saranno collocate - e i relativi termini saranno fissati - in funzione delle condizioni di mercato ed offerte in sottoscrizione ad un prezzo pari al 100% del loro valore nominale.
Si conferma così il buon momento per il mercato obbligazionario, anche in Italia. Nei giorni scorsi tante sono state le emissioni di bond, tutte accolte con forte interesse da parte degli investitori. Mercoledì era stata Mediobanca a scendere in campo con un bond da 500 milioni (anche questo legato alla sostenibilità), raccogliendo una domanda superiore ai 2 miliardi dagli investitori. Martedì era stata la volta di Generali, con un green bond sempre da 500 milioni, che ha raccolto ordini per un importo superiore a 1,1 miliardi. Lunedì era invece stata Bper a emettere un bond da 500 milioni. Anche in quel caso la domanda era stata forte: 1,3 miliardi di euro. Segno che il mercato è ricettivo. Non è un caso che anche il Tesoro stia scendendo in campo con un nuovo BTp Valore per risparmiatori.
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