Conte bis, dopo il giuramento via al primo Cdm: Gentiloni commissario Ue
Ventuno ministri, un terzo donne. Con una media di 47 anni la compagine di governo guidata da Giuseppe Conte, alla sua seconda chance da premier, è la più giovane della storia repubblicana. Paolo Gentiloni nominato commissario europeo, venerdì l'incontro con Ursula von der Leyen
di Nicola Barone
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Ventuno ministri, un terzo donne. Con una media di 47 anni la compagine di governo guidata da Giuseppe Conte, alla sua seconda volta da premier, è la più giovane della storia repubblicana.
Con il giuramento dei ministri al Quirinale, letta la formula di rito nel Salone delle Feste dinanzi al presidente della Repubblica, è entrata nel vivo l'attività dell'esecutivo con la nomina di Paolo Gentiloni a commissario europeo. Al momento è prevalente l'aspettativa che il portafoglio di cui sarà responsabile l'ex premier italiano sarà in ambito economico e venerdì è previsto a Bruxelles un primo incontro tra Gentiloni e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Nella prima riunione del governo a Palazzo Chigi è stata contestualmente conferita a Riccardo Fraccaro la delega di sottosegretario alla presidenza e di segretario del Consiglio dei ministri.
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«C'e' una maggioranza parlamentare e si è formato un governo. La parola compete al Parlamento e al governo che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma», queste le parole con cui Sergio Mattarella ha accompagnato la nascita dell'esecutivo.
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Dieci i ministri del M5s, 9 del Pd, uno di LeU più un tecnico, l'ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese all'Interno, solo quattro le conferme dal governo con la Lega. Un orizzonte europeista, anche se critico, e carattere più istituzionale, senza alcuni eccessi di conflittualità (e verbali) della stagione precedente, secondo le migliori aspettative degli alleati. Nella sintesi fatta dal ministro agli Affari europei Enzo Amendola «le forze di governo che stanno dando vita a questa nuova esperienza cercheranno in tutti i modi non di litigare con Bruxelles, né di usare parole inutili per risse che non producono niente, ma di proporre idee e dare all'Europa una nuova stagione di cambiamento».
Il presidente del Consiglio è consapevole della sfida ma fiducioso. «Forti di un programma che guarda al futuro dedicheremo le nostre migliori energie, le nostre competenze, la nostra passione a rendere l'Italia migliore nell'interesse di tutti i cittadini». «Bene questa svolta, ora è tempo di cambiare l'Italia», dice con slancio Nicola Zingaretti. «Abbiamo fermato Salvini e il solo annuncio di questa fase sta facendo tornare l'Italia protagonista in Europa». Fatto dimostrato per il segretario dem dal «calo incredibile dello spread» che «significa soldi in più nelle tasche degli italiani».
Di quanto successo Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono naturalmente i più fermi oppositori. Già reso noto è l'appello alla piazza, ma ognuno con tempi e modi propri. Forza Italia fa i conti con le anime interne al partito, che hanno vedute diverse sul rapporto con la Lega e sul tipo di opposizione da portare avanti in Parlamento. «Sono uno a zero in questo momento, lo ammetto. Hanno segnato, il Pd è in vantaggio uno a zero sulla Lega e sull'Italia. Ma è come quando l'arbitro fischia un rigore inesistente. E aggiungo, non mi hanno tolto la voglia di lavorare, me ne hanno data ancora di più». Sarcasmo amaro per il leader del Carroccio.
In molte cancellerie europee non si fa mistero della soddisfazione per lo sbocco della crisi. Un portavoce del Dipartimento di Stato americano fa sapere che non si vede «l'ora di continuare la nostra stretta cooperazione con il nuovo governo italiano». Per l'amministrazione Trump «l'Italia è un partner transatlantico solido e dinamico, sia come alleato della Nato sia come membro del G7».
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