STUDIO ACCENTURE A DAVOS

Entro il 2022 con l’intelligenza artificiale +38% ricavi e +10% lavoro

di Giuliana Licini

(Marka)

2' di lettura

Entro il 2022, l’intelligenza artificiale potrà incrementare i ricavi delle imprese del 38% e far crescere l'occupazione del 10% se i Ceo sapranno aggiornare i modelli di business e soprattutto formare i dipendenti all'uso delle tecnologie intelligenti. Per l'economia mondiale globale, questo si tradurrebbe in una crescita dei profitti pari a 4,8 trilioni di dollari. A queste condizioni, anche il livello di occupazione potrebbe beneficiare di un aumento del 10%. Sono le conclusioni cui giunge Accenture in uno studio in cui analizza l'impatto dell'Intelligenza Artificiale (IA) sul business aziendale e sull'occupazione, basato su interviste a top manager e lavoratori di aziende di 11 paesi nel mondo, tra cui l'Italia.

In base allo studio – presentato a Davos in occasione del World Economic Forum - sia il management sia i collaboratori pensano che l'IA potrà avere un ruolo centrale per il business e cambierà le attività quotidiane. In particolare il 72% dei 1.200 top manager intervistati crede che la tecnologia intelligente sarà strategica per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato. Secondo il 61% dei manager, nei prossimi tre anni crescerà il numero delle figure professionali che utilizzeranno quotidianamente l'Intelligenza Artificiale. Al tempo stesso il 69% dei 14mila lavoratori intervistati è consapevole dell'importanza di sviluppare competenze che permettano di lavorare con le macchine intelligenti.

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Tuttavia, si riscontra ancora un ampio divario tra l'apertura dei lavoratori verso l'intelligenza artificiale e le iniziative concrete avviate dai manager per favorire la loro riqualificazione: questo mette a rischio le potenzialità di crescita. Infatti, sebbene il 54% dei dirigenti aziendali consideri la collaborazione uomo-macchina cruciale per il business, solo il 3% ha previsto un aumento significativo degli investimenti nella riqualificazione dei propri collaboratori entro i prossimi tre anni. «Per riuscire a crescere nell'era dell'IA, le aziende devono investire di più in formazione, al fine di preparare i dipendenti a un nuovo modo di lavorare in cooperazione con le macchine», commenta Marco Morchio, ‎Accenture Strategy Lead per Italia, Europa Centrale e Grecia.

La ricerca mette chiaramente in luce l'importanza di aumentare gli investimenti nelle competenze IA anche per sostenere l'occupazione: il 63% dei dirigenti ritiene, infatti, che la propria azienda potrebbe creare nuovi posti di lavoro grazie alle nuove tecnologie. Allo stesso tempo, il 62% dei lavoratori si aspetta un impatto positivo dell'IA sul proprio lavoro. Secondo Accenture va ripensato il lavoro partendo dai lavoratori, partendo dai compiti, anziché dai ruoli, e assegnare i task di volta in volta a macchine e persone, bilanciando la necessità di automatizzare il lavoro con quella di valorizzare le capacità delle persone e va incanalato il potenziale della forza lavoro verso aree che possono creare maggior valore, oltre ovviamente ad accelerarne la riqualificazione.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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