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Eos in pista per missioni a basso costo nello spazio

di Filomena Greco

2' di lettura

Sidereus è un’azienda fondata Mattia Barbarossa nel 2019 con l’obiettivo di sviluppare nuove tecnologie per il volo spaziale. La cornice è la spinta straordinaria che arriva al settore dalla New Space Economy. «Stiamo lavorando per realizzare velivoli di nuova generazione capaci di rendere il lancio dei satelliti in orbita un’operazione commerciale semplificata rispetto ad oggi, con costi inferiori, da 30mila a 13mila euro, a tempi ridotti, da due anni di programma a una settimana».

EOS è il nome del sistema messo a punto da Sidereus, start up nata a Napoli e ora insediata a Torino. È un veicolo spaziale completo che sarà capace, secondo il progetto, di compiere una missione commerciale nello spazio e tornare, per essere riutilizzato. Una sorta di Pc dei lanciatori spaziali, capace di caricare fino a 10 chili, versatile rispetto ai grandi lanciatori perché potrà partire in orbita senza bisogno di una stazione di lancio. Advisor del progetto è Roberto Battiston già presidente dell’Agenzia Spaziale italiana. «Siamo partiti nel 2019 – racconta Barbarossa – e nel 2021 abbiamo costruito un primo modello». Un milione e mezzo di fondi sono stati messi a disposizione da Cdp e da Primoventure, da qui si è partiti per aprire uno stabilimento a Torino dove si stanno realizzando una serie di attività sperimentali». Attualmente allo sviluppo del sistema di volo lavorano otto persone, l’anno prossimo diventeranno 22.

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«A Torino – sottolinea Barbarossa – abbiamo tutte le facilities necessarie e stiamo facendo prove sul motore del sistema, abbiamo svolto i primi test su motori a razzo il 3 giugno scorso, e sono andati bene». Si tratta, aggiunge, dei primi esemplari «a propellente liquido mai sviluppati e progettati in Italia». Il cronoprogramma prevede a inizio 2023 i primi voli a bassa quota per simulare le condizioni lancio orbitale, poi, da fine 2023, l’idea è di organizzare voli veri e propri, sperimentali e poi orbitali, di tipo commerciale, «per essere pronti al trasporto di carichi paganti nel 2024» aggiunge Barbarossa.

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