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ePrice, nuovo scontro tra soci. Arpe chiede «piena discontinuità»

Nuovo braccio di ferro con il fondatore, presidente e amministratore delegato Paolo Ainio. Sator group pronto a sostenere un aumento di capitale solo se cambia il vertice

di Andrea Biondi

2' di lettura

In casa ePrice si profila un nuovo braccio di ferro fra Paolo Ainio e Matteo Arpe. A fare da nuovo detonatore è la semestrale approvata con l’aggiornamento del piano industriale 2019-24 (che ora prevede lo slittamento del raggiungimento del break-even a livello di ebitda nel 2020 con produzione di cassa nel 2021) e la chiamata di un aumento di capitale fino a un massimo di 20 milioni.

Una richiesta che ha subito riacceso i toni della polemica fra i due azionisti (Ainio è primo socio di ePrice con il 22,3% delle quote e Arpe, attraverso Arepo BZ il veicolo controllato da Sator, detiene il 20,85%). Due personaggi - fondatore di Virgilio.it e sicuramente fra gli emblemi dell’internet italiano il primo e banchiere ed ex ad di Capitalia il secondo - che per sei anni hanno convissuto in questa società arrivata ai giorni nostri dopo aver venduto la parte di Banzai Media a Mondadori per concentrarsi sull’ecommerce e in particolare sui grandi elettrodomestici. Ai ferri corti i due arrivano in primavera quando Matteo Arpe chiede in sede di rinnovo del cda, senza successo, discontinuità nel management e quindi la sostituzione di Paolo Ainio che della società è fondatore ma anche amministratore delegato e presidente.

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L’assemblea straordinaria sull’aumento è stata convocata il 12 novembre. Non si è fatta attendere la stoccata del socio Sator che, attraverso un portavoce, si è detto favorevole «a valutare una ricapitalizzazione finalizzata a garantire la continuità aziendale» ma «subordinatamente al passo indietro dell’attuale management e ad una piena discontinuità rispetto all’attuale gestione che ha negli ultimi anni costantemente disatteso i piani presentati, consumando oltre 130 milioni di risorse finanziarie».

Il guanto di sfida è lanciato. Dal comunicato diffuso dalla società di ecommerce quotata allo Star già si legge comunque che sono stati «raccolti impegni di sottoscrizione per 10 milioni di euro da parte di alcuni soci», tra cui Paolo Ainio e Vis Value Partecipazioni. Si tratta in particolare di diritti di opzione loro spettanti per 4,38 milioni e della sottoscrizione dell’eventuale inoptato fino a 5,6 milioni.

L’aumento di capitale, si legge nel comunicato di ePrice, «servirà prevalentemente a supportare il fabbisogno di cassa previsto dal Piano, lo sviluppo delle nuove linee di business e la crescita complessiva dei ricavi». Tutto questo a fronte di un semestre che ha visto comunque un peggioramento, testimoniato anche dal fatto che lo stesso Ainio, durante l’assemblea di aprile, aveva risposto di non vedere in quel momento la necessità di un aumento di capitale. Al 30 giugno si è registrata dunque una perdita di 23,8 milioni, contro i 5,7 milioni di rosso del primo semestre 2018, calo dei ricavi (-15,8%) a 63 milioni e Gmv (Gross Merchandise Volume), che rappresenta la spesa effettiva dei clienti sui siti ecommerce, in calo del 16,7% annuo a 88,9 milioni di euro. Nota positiva: il dato del margine lordo sui ricavi, pari al 18,1%, in miglioramento di 170 punti base rispetto al 16,4% registrato nel primo semestre 2018.

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