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Ericsson in picchiata a Stoccolma, penalizzata dai deludenti conti trimestrali

Sotto le attese gli utili, in calo del 7%, e i margini. Meglio delle stime i ricavi grazie all'acquisizione di Vonage

di Giuliana Licini

(AFP)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Scivolone di Ericsson alla Borsa di Stoccolma, dopo l’annuncio di risultati trimestrali decisamente sotto le attese degli analisti. L'azione B del produttore di tecnologie e infrastrutture per l’Ict è la maglia nera dell'indice Stoxx Europe 600. Nel terzo trimestre Ericsson ha registrato un utile netto in calo del 7% a 5,4 miliardi di corone svedesi (492 milioni di euro), risentendo – ha spiegato la società – dell’aumento degli investimenti tecnologici e dei costi legati all’acquisizione di Vonage. Il margine lordo è diminuito di 2,6 punti al 41,4%, posizionandosi di 0,7 punti sotto il consensus. L’Ebit è diminuito del 19% a 7,2 miliardi, mancando del 17% la stima media degli analisti, con un margine in discesa al 10,6% dal 15,7% e contro il 13,2% del consensus.

Le vendite del gruppo, per contro, sono aumentate del 21% a 68 miliardi di corone, sostenute dall’acquisizione di Vonage (2,9 miliardi dal 21 luglio), sopra le attese che puntavano a 66 miliardi. A livello organico, la crescita è del 3%. I ricavi della divisione Networks, la principale del gruppo, sono aumentati del 4% a livello comparabile a 48,1 miliardi, con un Ebit stabile a 9,6 miliardi. «Nell’attuale contesto inflattivo stiamo facendo adeguamenti dei prezzi, anche ricorrendo alla sostituzione di prodotti per gestire i margini. Stiamo anche semplificando l’operatività all’interno del gruppo e continueremo ad essere attivi nell’esaminare le opzioni per ridurre i costi», ha indicato il presidente e ceo Borje Ekholm, aggiungendo che il gruppo «continua a dialogare con il Dipartimento di Giustizia Usa e con la Securities and Exchange Commission», in relazione all’indagine sulle attività del gruppo in Iraq, per le accuse di corruzione.

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