Le otto Spade di Damocle che pendono sulle Borse
Errori nelle politiche monetarie
Spesso a innescare le crisi finanziarie sono le scelte sbagliate delle banche centrali. Nel febbraio del 1994 fu un evento di politica monetaria a scatenare il crack obbligazionario, mentre a metà degli anni Novanta fu il lassismo monetario della Fed a creare una bolla che poi scoppiò nel 2000. Questa crisi causò addirittura una recessione mondiale con una massiccia riduzione dell'indebitamento delle imprese, perdita di fiducia, calo dei mercati azionari ed effetti negativi sulla ricchezza. Dal 2002 al 2007 furono di nuovo i tassi bassi, unitamente a premi per il rischio insolitamente contenuti, a causare la bolla del comparto immobiliare, affiancata dallo sviluppo di un processo di cartolarizzazioni a volte dubbie. Tutto ciò sfociò nella pesante crisi finanziaria del 2007/2008 (dalla crisi dei subprime al fallimento di Lehman Brothers). E ancora: nel 2013 fu l'annuncio della fine del programma di quantitative easing negli Stati Uniti, e la fine effettiva degli acquisti nel 2014, a provocare il forte calo sui mercati e la recessione in alcuni Paesi emergenti. Una nuova serie di errori di politica monetaria da parte delle grandi banche centrali, Federal Reserve su tutte, potrebbe essere fatale per i listini.