Israele - Gaza, fallisce tentativo mediazione Egitto. Razzo su Rehovot
Altissima tensione nella Striscia di Gaza dopo una serie di raid compiuti dalle forze armate israeliane che hanno provocato 20 vittime e almeno 42 feriti. Israele ha affermato di aver ucciso 3 alti comandanti della Jihad islamica, una fazione armata palestinese. Tra le vittime civili si contano anche donne e minori
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Un israeliano è stato ucciso a Rehovot, nel centro di Israele, quando un razzo lanciato da Gaza ha centrato un condominio di tre piani dove era residente. Lo riferisce la radio militare. Ci sono anche altri quattro feriti. Poche ore prima il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha ammesso che sono falliti gli sforzi di mediazione del Cairo per un cessate del fuoco a Gaza. «Nonostante i nostri strenui sforzi, questi non hanno dato i risultati sperati», detto Shoukry come riporta il sito del quotidiano egiziano Youm 7. «Confermo che gli sforzi egiziani continuano, nonostante gli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza, sia con le due parti in conflitto che con la comunità internazionale, per riportare la calma e con l’obiettivo di riprendere il processo politico», ha detto ancora il capo della diplomazia egiziana.
Continua ad essere altissima la tensione nella Striscia di Gaza e nel confinante territorio israeliano dopo una serie di raid compiuti dalle forze armate di Gerusalemme e il lancio di razzi da parte palestinese. Secondo quanto riferito dal ministero della sanità palestinese i raid hanno provocato 20 vittime e almeno 42 feriti, compresi 4 donne e 5 minori. Israele ha affermato di aver ucciso 3 alti comandanti della Jihad islamica, una fazione armata palestinese, mentre due miliziani sono rimasti uccisi a Rafah, nel sud della Striscia. Secondo fonti giornalistiche si tratta di miliziani delle brigate Abu Ali Mustafa, ala militare del Fronte popolare er la liberazione della Palestina.
Nella giornata di mercoledì 10 maggio nel corso di una sola ora oltre 100 razzi palestinesi sono stati sparati da Gaza verso il territorio israeliano. La maggior parte sono caduti in un raggio di circa 40 chilometri dalla Striscia mentre alcuni hanno raggiunto anche il centro del Paese. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana Kan secondo cui i danni materiali sono limitati (grazie all’intervento del sistema di difesa aerea Iron Dome) e finora non si segnalano vittime.
A Tel Aviv sono suonate le sirene e la gente è fuggita dalle spiagge in cerca di un rifugio mentre le scuole sono state chiuse.
Tel Aviv, razzo intercettato da «Fionda di Davide»
Un razzo sparato da Gaza dalla Jihad islamica è stato intercettato nell’area di Tel Aviv da un nuovo sistema chiamato «Fionda di Davide» (David’s Sling). È il primo ad essere intercettato da questo sistema. Nel 2018 era stato utilizzato per intercettare due razzi sparati dalla Siria, ma aveva fallito. A differenza del sistema Iron Dome (concepito per neutralizzare colpi di mortaio, razzi Kassam e missili Grad) la ’Fionda di Davide’ è in grado di misurarsi anche con minacce molto più significative, fra cui missili balistici. E’ meno mobile di ’Iron Dome’ ed ogni operazione costa un milione di dollari. Chiamato in passato ’Bacchetta magica’ (’Sharvit Ksamim’) la ’Fionda di Davide’ rientra un in un complesso sistema di difesa aerea a più strati che oltre ad ’Iron Dome’ include i missili ’Arrow-2’ e ’Arrow-3’.
Mediazione dell’Egitto
Secondo la tv di Stato egiziana, un cessate il fuoco immediato è stato raggiunto tra le fazioni palestinesi e Israele. Agli sforzi egiziani si affiancano - secondo i media - quelli del Qatar e dell’Onu. In base a fonti israeliane, citate da Haaretz, Israele sarebbe pronto ad un cessate il fuoco purché questo sia immediato. In serata tuttavia i lanci di razzi stavano proseguendo.
Secondo il portavoce militare delle Idf, i comandanti uccisi nel raid di mercoledì 9 maggio sono Khalil Bahitini (comandante delle Brigate al-Quds nel nord della Striscia), Tareq Ezzaldin (portavoce del movimento) e Jihad Ghanem (segretario del consiglio militare dell’organizzazione). Sempre secondo il portavoce militare Bahitini era il responsabile degli ultimi lanci di razzi verso Israele e stava «preparando ulteriori tiri».
Durante gli attacchi - che hanno causato anche vittime civili compresi donne e bambini - sono stati colpiti a Gaza City, Rafah e Khan Younis, impianti per la produzione di razzi compressi e una struttura usata per produrre componenti per i tunnel dell’organizzazione. Inoltre sono stati distrutti 6 centri militari e una postazione militare della Jihad.
Netanyahu: pronti a ogni sviluppo
«Abbiamo cominciato la scorsa notte l’operazione “Scudo e freccia”. Abbiamo eliminato 3 esponenti di alto grado della Jihad islamica a Gaza», ha detto in un video messaggio trasmesso in tv il premier israeliano Benyamin Netanyahu. «Quegli arci assassini - ha spiegato - erano responsabili di lanci di razzi da Gaza verso Israele e dell’istigazione al terrorismo in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr) contro i nostri civili». «Siamo nel pieno di una campagna e siamo pronti ad ogni sviluppo. Chi ci colpisce - ha concluso - lo colpiamo a nostra volta con una forza maggiore».
«Ogni escalation da parte vostra avrà una forte risposta da parte nostra», ha minacciato il premier Benyamin Netanyahu rivolgendosi in un discorso in tv alle fazioni armate a Gaza. «In questa campagna - ha sottolineato - in Israele siamo tutti uniti come fratelli. Facciamo ogni sforzo per non colpire persone non coinvolte ma quando lo facciamo - ha aggiunto - esprimiamo rammarico e questa è la differenza con i nostri nemici».
Anp: crimine atroce
«Un crimine atroce commesso dall’occupazione israeliana». Così il ministero degli esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato, citato da Wafa, gli attacchi israeliani a Gaza. «Una estensione - ha aggiunto - della guerra aperta contro il nostro popolo e suoi giusti e legittimi diritti nazionali». L’Anp ha quindi chiesto alla Comunità internazionale «un intervento urgente per fermare l’aggressione contro il popolo palestinese» sottolineando a necessità di «un accordo politico negoziato» per il conflitto.
La Jihad islamica promette vendetta
Israele e i suoi leader «pagheranno il prezzo» per gli attacchi della notte scorsa sulla Striscia. Lo hanno annunciato le fazioni armate palestinesi a Gaza, citate dai media locali. Nel comunicato, dopo aver “compianto” i 13 palestinesi uccisi negli attacchi - tra cui 3 comandanti della Jihad -, hanno denunciato che Israele porta piena responsabilità «per questo crimine codardo». Daud Shiab portavoce della Jihad a Gaza ha sottolineato che «la reazione palestinese a questo crimine verrà e sarà unita».
Ue deplora perdite di vite civili
«L’Unione europea è seriamente preoccupata per l’escalation a Gaza a seguito dei raid aerei israeliani di oggi. L’Ue deplora profondamente la perdita di vite civili, compresi i bambini, e chiede il rispetto del diritto internazionale umanitario. Le vite civili devono essere protette in ogni circostanza». E’ quanto riferisce in una nota il portavoce dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell. «Esortiamo tutte le parti a esercitare la massima moderazione, promuovere la calma e lavorare per un orizzonte politico e una stabilità regionale in linea con gli impegni delle dichiarazioni di Aqaba e Sharm el Sheikh», aggiunge.
Casa Bianca chiede de-escalation a tutte le parti
La Casa Bianca ha invitato tutte le parti a “ridurre la tensione” dopo che gli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza hanno sollevato timori di una nuova spirale di violenza. «Chiediamo a tutte le parti una de-escalation», ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, aggiungendo tuttavia che Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi missilistici.
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