Escono di scena i voucher. In totale venduti 410 milioni di buoni
di Francesca Milano
2' di lettura
I voucher vanno in pensione, ma che vita “lavorativa” hanno avuto? Non molto lunga: i buoni lavoro erano, infatti, nati nel 2003 con la riforma Biagi, ma hanno iniziato a essere utilizzati per il lavoro accessorio solo nel 2008, con il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.
Da allora in Italia sono stati venduti più di 410 milioni di voucher. Il numero di “buoni” è cresciuto anno dopo anno, passando dai 535mila del 2008 ai 133 milioni del 2016. L’anno del boom è stato il 2015, quando i voucher attivi sono stati 115 milioni: quasi il doppio rispetto ai 69 milioni del 2014.
A contribuire alla diffusione dei voucher era stata anche l’estensione a tutti i settori entrata in vigore nel 2012, con il ministro del Lavoro Elsa Fornero.
Anno dopo anno sono cambiati anche gli utilizzatori: secondo gli open data disponibili sul sito Inps, in particolare, l’età media è via via calata: nel 2008 l’età media era di 59,8 anni, nel 2015 invece è scesa a 35,9 anni.
I settori in cui i voucher sono stati più utilizzati sono quello della ristorazione e quello alberghiero, seguiti dal commercio e dagli artigiani e commercianti senza dipendenti. L’unico settore in cui i voucher sopravvivono è quello delle baby sitter.
Non tutti i voucher venduti ai datori di lavoro sono, però, stati effettivamente spesi: la percentuale di utilizzo è gradualmente calata nel corso degli anni: nel 2008 il 100% dei voucher è stato usato; dal 2013 il dato è sceso per la prima volta sotto il 90% (89,1%); nel 2016 infine si è arrivati al minimo storico di 78,5%.
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