Esm, gli investitori contro la linea tedesca: «Prestiti senza condizioni o la Ue è a rischio»
Citigroup boccia la linea del rigore di Germania e Olanda: il nuovo debito è «innocente». Subito finanziamenti che dimostrino solidarietà tra gli Stati europei, evitare lo «stigma» per chi è in difficoltà
di Alessandro Graziani
3' di lettura
«Le decisioni dei Governi europei se realizzare, e in che forma, finanziamenti di solidarietà tra i Paesi della Ue sarà decisiva nell'orientare per il futuro la pubblica opinione a favore o contro l'Europa. E questa scelta rappresenta la più grande sfida di sempre sulla tenuta dell'Unione europea».
Il rapporto inviato agli investitori istituzionali globali inviato dalla banca d'affari Citigroup è perentorio: nei prossimi giorni l'Europa rischia di disintegrarsi, oltre che agli occhi dei mercati, anche e soprattutto a quelli dei cittadini europei.
Servono, e subito, prestiti «solidali, incondizionati e non con subordinazione dei debiti pregressi» a favore di tutti i Paesi europei - e non solo di uno o pochi, per evitare lo “stigma” dell'elemosina a chi versa in uno stato di maggiore difficoltà - da parte di istituzioni comunitarie a scelta tra Esm, Bei o altri.
Le conseguenze di carattere economico dell'effetto Coronavirus sono al momento imprevedibili, almeno finché il contagio non si sarà arrestato nelle principali aree del mondo. Quello che, secondo gli analisti di Citi sta già' emergendo, «è che il principale impatto sarà politico, non solo in Europa ma anche a livello globale». Servono decisi interventi fiscali da parte dei Governi per proteggere le proprie economie e c'è bisogno che il costo del finanziamento degli Stati resti su livelli bassi e stabili. Da questo punto di vista «il caso dell'Eurozona è speciale perché i suoi Stati membri non hanno una propria banca centrale che controlli i loro costi di finanziamento in valuta locale». E quindi «diventa determinante che le istituzioni europee vengano percepite come facilitatori e non come un ostacolo alle risposte di politica fiscale».
Una fiducia che, per essere efficace, non può riguardare solo le istituzioni europee. Conta, e molto agli occhi degli investitori, «che i Governi degli Stati europei diano dimostrazione nei fatti, non solo con atti concreti ma anche con il “percepito”, di essere pronti ad aiutarsi gli uni con gli altri».
Considerazioni di carattere generale che, nel caso di utilizzo del fondo Esm o della Bei per emissioni europee, si traducono in quattro indicazioni concrete:
1) Universalità. Qualunque schema che vanga definito per essere utilizzato in modo contingente da singoli Governi è negativo perché identifica uno Stato in difficoltà che non riesce a risolvere il problema da solo. Si creerebbe uno “stigma” che potrebbe essere destabilizzante sia dal punto di vista finanziario che politico. Il finanziamento di solidarietà dovrebbe invece essere disponibile (e utilizzato) per cementare la coesione.
2) Condizionalità. Quando l'Esm è stato creato le condizionalità del suo intervento erano logiche, si legge nel rapporto di Citi, perché vi doveva fare ricorso chi aveva perso accesso al mercato a seguito di errori di politica economica che andavano corretti. «Nel caso attuale invece il ricorso a finanziamenti di solidarietà deve essere riconosciuto come esente da colpe e il nuovo debito va considerato in funzione di una causa comune europea e quindi eventuali condizionalità asimmetriche in questa fase sarebbero divisive.
3) Prezzo. Se l'obiettivo è di mettere il costo del funding del debito “innocente” al riparo dagli spread che si applicano ai debiti preesistenti, allora i fondi raccolti da ogni tipo di nuovo schema - che sia l'Esm o altri veicoli - dovrebbe essere concesso con zero costi.
4) Seniority. I prestiti concessi dall'Esm hanno lo Stato di creditore privilegiato, il che ha come come conseguenza che il debito nazionale diventa subordinato. Condizione da evitare assolutamente, poiché l'impatto che questo potrebbe avere sul costo del debito pregresso potrebbe annullare completamente i benefici del nuovo debito a basso costo.
Per approfondire:
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