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Esplorare Miami in occasione di Alcova: una mappa indie d’autore

Da Milano in Florida: dal 5 dicembre, il progetto di Valentina Ciuffi e Joseph Grima si trasferisce oltreoceano. Idee per un viaggio fuori dagli schemi.

di Rossella Fiore

4' di lettura

È una questione di ritmo più che di bellezza schiacciante. Miami, come Milano, non è perfettamente bella, entrambe però sono amate e vissute per lo stile di vita e le loro ritualità: l’aperitivo a Milano, la spiaggia a Miami. Abbiamo scelto Miami per un’edizione straordinaria di Alcova (dal 5 al 9 dicembre, alcova.xyz; negli stessi giorni partirà la piattaforma Alcova Design Shop, con prodotti selezionati, ndr.) per il suo sottofondo indie ancora molto potente.

La nostra non è la Miami dei rooftop di South Beach, ma quella di trenta piani più in basso, dal passo lento di Little Havana e di Little Haiti, delle spiagge North Beach e dell’area di MiMo (Miami Modern), il quartiere dell’Upper East Side tra la 77esima e la 50esima strada, sul Biscayne Blvd costellato di motel dell’era spaziale, riconoscibili dai tetti a sbalzo, le passerelle, le piscine e i neon. Durante il secondo dopoguerra, questa zona è stata il punto di arrivo di tutti quelli che cercavano uno stile di vita da cartolina: sole, oceano, relax. Ed è proprio in questo contesto architettonico che abbiamo voluto ambientare Alcova.

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Abbiamo scelto il motel Selina Gold Dust che, insieme ad altri, è stato restaurato e riconosciuto come parte dell’heritage della città. Noi lo consideriamo anche un ottimo indirizzo dove dormire, oltre al The Vagabond Hotel con il suo ristorante greco, il Mr. Mandolin, molto ben frequentato. Miami è la città meno americana degli Stati Uniti. Lo dimostra la sua insolita tradizione nella panificazione ereditata dalla cultura sudamericana –cubana in primis – che permea l’offerta gastronomica. D’obbligo quindi provare le empanadas di carne o di verdure di Little Havana. Noi siamo habitué del Sanguich e del Doce Provisions. Merita decisamente una chance anche lo stufato di pesce del Clive’s Café a Little Haiti.

Questi due quartieri danno però il meglio alla sera. A Little Havana, il Terras offre ottimi drink con vista dal suo rooftop. Per una vibe più locale c’è il Ball and Chain, con musica dal vivo, il Miami Mule nella lista dei drink, da abbinare al queso frito. Il dance floor migliore è quello dello Space e dell’E11even, a Downtown Miami, aperti 24 ore su 24: divertente sedersi all’All Day, il bar di fronte ai due club, per osservare il popolo della notte. Fronte spiaggia, a noi piace Haulover Beach Park, a nord della città: nudista, lontana dal caos, immersa nella natura. Selvaggia è l’area delle Everglades, a sud, con le sue distanze infinite di mangrovie, coccodrilli e uccelli. Miami è anche il luogo delle architetture non ortodosse e abbandonate, come il Crandon Park Zoo, sull’isola Key Biscayne, con incantevoli padiglioni della prima metà del XX secolo. Oppure il Coral Castle, a Homestead: un parco di sculture costruito in ventotto anni, dal 1923, da un ragazzo lettone dopo un rifiuto amoroso.

Da vedere, prima che lo smantellino, anche il Marine Stadium, tribuna brutalista con vista sull’oceano progettata da Hilario Candela nel 1963. Dello stesso periodo è il quartiere dove vorremmo vivere a Miami: Stiltsville è un villaggio di palafitte nella baia di Biscayne, a un miglio dalla costa. Sembra che le case fossero nate per sfuggire alla legge durante il proibizionismo: ne sono rimaste solo sette, visitabili con un tour. Se piace il vintage, bisogna conoscere Primaried Studio di Jonathan Sanchez-Obias, appassionato di design di alta gamma, mirato sullo stile di Miami. Noi passiamo spesso da Dale Zine, nel quartiere di Little River, una libreria con una selezione di illustrati sulla città e un forte spirito indie anni Ottanta.

Tra i nostri favoriti, anche la boutique Ofy, a Wynwood, dove prendiamo le T-shirt ricamate con coccodrilli, pappagalli e ibis. Miami è notoriamente un centro di riferimento per l’arte contemporanea e il collectible design: noi scopriamo gli emergenti da Nina Johnson, a Little Haiti, galleria con residenza d’artista progettata dallo studio Charlap Hyman & Herrero.

Nello stesso quartiere c’è Primary, di cui amiamo le mostre, spesso controverse. A Miami Beach cercate invece l’Ooolite Arts, il posto giusto per fare scouting. La seconda settimana di dicembre, negli stessi giorni di Alcova, la città sarà un polo d’attrazione assoluto grazie alla concentrazione di eventi che costellano Art Basel Miami Beach e Design Miami. Non mancate un passaggio al Rubell Museum: è sempre sorprendente.

VISITARE

Coral Castle . Crandon Park Zoo . Everglades e Haulover Beach Park . Marine Stadium .

Gallerie e musei: Nina Johnson . Ooolite Arts . Primary . Rubell Museum . Stiltsville . Eventi dal 5 al 10 dicembre: Art Basel Miami Beach . Art Miami . CONTEXT Art Miami . Design Miami . Photo Basel/Miami x SCOPE.

MANGIARE

Clive’s Café . Doce Provisions . Mr. Mandolin . Sanguich .

USCIRE

Ball and Chain . Bar All Day . E11even Club . Space Club . Terras .

DORMIRE

Selina Gold Dust . The Vagabond Hotel .

ACQUISTARE

Dale Zine . Ofy . Primaried Studio .

Riproduzione riservata ©

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