sbagliando si impara

Essere agili per crescere, una strategia vincente per le imprese

Il modello ha un’influenza positiva sui processi e consente di migliorare il lavoro delle persone e di rendere più efficace l’esperienza del cliente

di Consuelo Sironi *

(AFP)

3' di lettura

In una famosa pubblicità degli anni 80 all’attore Nino Castelnuovo veniva chiesto: «Nino, salti ancora la staccionata?». L’attore, con un gesto atletico, si cimentava nel salto a gambe unite con successo. Per lo spettatore quel gesto rappresentava senza alcun dubbio il concetto di agilità. Oggi però quando parliamo di agilità in un contesto aziendale, il termine assume un significato molto più ampio, connesso con elementi quali la velocità, la flessibilità, la collaborazione e anche la capacità di rischiare e comprendere che un errore è possibile e magari necessario al miglioramento di un processo, sistema o prodotto.

Nelle organizzazioni di tutti i settori vengono sempre più utilizzati nuovi stili, o meglio, nuovi paradigmi organizzativi. L’approccio tradizionale non è abbastanza rapido e non tiene conto della complessità del mercato e delle aziende, dei bisogni dei collaboratori e della centralità di un cliente sempre più esigente.

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L’Agile è uno dei possibili approcci alternativi per gestire il cambiamento. È un modello che oggi nelle aziende sta riscuotendo grande successo, perché non ha un’influenza positiva solo sui processi, ma consente anche di migliorare il lavoro delle persone in azienda e di rendere più efficace e felice l’esperienza del cliente.

La metodologia Agile nasce nel mondo del software (in particolare delle startup che operano in questo settore) che, per essere sfidanti sul mercato, hanno bisogno di velocità, flessibilità, attenzione al cliente. Seguendo questi principi il percorso metodologico è stato raccolto nell’Agile Manifesto e si riassume in 4 punti fondamentali:

1)La comunicazione tra le persone coinvolte nello sviluppo è fondamentale. È necessario aprirsi all’ascolto e sfruttare tutte le idee possibili.
2)Il codice informatico deve essere semplice per poter subire velocemente variazioni ma allo stesso tempo deve essere all’avanguardia. Se riportiamo questo passaggio in un’attività di revisione dei processi significa che l’imperativo fondamentale diventa la semplificazione.
3) Il cliente è un elemento fondamentale per far funzionare il processo perché il prodotto può cambiare rispetto ai feedback e alle interazioni con i clienti.
4) La mentalità deve stravolgersi completamente ed essere pronta ad adottare il cambiamento e ad abbandonare lo status quo (soprattutto nelle realtà molto burocratizzate).

Per Agile, quindi, si intende un processo di creazione/elaborazione del software costituito da brevi “iterazioni” della durata di poche settimane, durante il quale il progetto di sviluppo di una “feature” del software si apre e si chiude e in cui il team di lavoro - che è caratterizzato da forte autonomia e auto-organizzazione - collabora direttamente con la committenza, che può essere interna, quindi rappresentata dall’azienda o da alcune Business Unit, oppure esterna, quindi rappresentata dal cliente.

Si tratta di un metodo a rilascio breve e incrementale in cui la feature tecnologica viene sviluppata e testata su un panel ridotto di utenti verificando direttamente con gli utilizzatori l’utilità e la funzionalità del prodotto. In questo modo l’azienda riesce sempre a stare al passo con le richieste/necessità del cliente e con le continue trasformazioni del mercato.

Le caratteristiche di flessibilità, visione e velocità del modello hanno decretato il suo successo anche fuori dal tipico ambito dei processi IT e utilizzare un modello simile anche all’interno di altre Business Unit permette di rendere l’azienda più fluida, collaborativa e soprattutto competitiva.

Per fare un passaggio con la situazione attuale le metodologie Agile permettono di gestire meglio situazioni di incertezza come quelle create dall’emergenza sanitaria del Covid-19 perché, proprio per la loro intrinseca caratteristica di agilità, sono resilienti.

In una realtà in cui le aziende si trovano a competere con startup innovative e Tech Giants e anche con fenomeni globali che influenzano i mercati cambiando continuamente lo scenario, la velocità diventa un elemento fondamentale. Ma la velocità in sé e per sé non ha nessun valore aggiunto; combinata invece con la collaborazione tra i reparti, la flessibilità e la capacità di assumersi il rischio diventano un valore fondamentale.

Perché l’insieme di questi elementi garantisce che la velocità di azione e decisione preveda comunque alla base un discorso di qualità, dato innanzitutto dall’ascolto delle esigenze del cliente da un lato e dall’altro dall’ascolto delle voci interne all’azienda, grazie alle quali si sviluppa una contaminazione che favorisce una maggiore facilità del lavoro e soprattutto un arricchimento personale.

Insomma, dovremmo essere pronti anche noi per saltare la staccionata, ma non da soli e sapendo bene chi ci aspetta dall’altra parte!

* Partner Newton S.p.A.

Riproduzione riservata ©

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