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Estathé secondo solo alla Coca Cola: vendite per 472 milioni

La bibita del gruppo Ferrero è leader tra i prodotti senza bollicine e ha registrato +20% negli acquisti nei primi sei mesi 2023

di Manuela Soressi

Estathé regge la competizione con i colossi globali del beverage

3' di lettura

È la bibita senza bollicine più venduta nella grande distribuzione in Italia e la terza in assoluto tra tutti i soft drink, dietro Coca-Cola e Coca-Cola Zero. E nel fuoricasa incassa quanto quasi alcuni noti marchi di birra, anche grazie all’andamento molto positivo del thè freddo, che nei primi sei mesi ha fatto segnare un +20% a volume rispetto allo stesso periodo del 2022 (fonte Assobibe).

Risultati di tutto rispetto che fanno di Estathé l’unica marca made in Italy capace di reggere la competizione con i colossi globali del beverage e di vincere anche la sfida della destagionalizzazione, visto che il 58% delle vendite è realizzato al di fuori dei mesi estivi. «Ferrero ha creduto da subito nella forza di Estathé, convinto del suo valore e originalità – spiegano dall’azienda – e il suo successo negli anni ha confermato quanto l’intuizione che ha portato al suo lancio sul mercato fosse vincente».

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Metà del te freddo è Estathé

Presente in 8 milioni di famiglie italiane e leader nel tè freddo con il 50% del mercato a valore in Gdo (in totale oltre 472 milioni di euro, fonte NielsenIQ), Estathé è uno dei maggiori successi di Ferrero. E anche uno dei casi di successo più emblematici del food&beverage italiano, perché ha unito l’innovazione su tre fronti: categoria, prodotto e packaging. È stato Estathé, nel 1972, ad aprire il mercato del tè freddo in Italia, che oggi rappresenta il secondo segmento del mondo delle bibite.

L’idea si deve al “solito” Michele Ferrero che coglie una necessità ancora latente negli italiani: il desiderio di una bevanda fresca e gratificante, naturale e dissetante, ma soprattutto non gassata. Arriva così l’idea di lanciare il primo tè freddo pronto in Italia, all’avanguardia della Ue (ancora oggi i consumi sono tra più alti d’Europa) e dandogli un plus di servizio: la possibilità di berlo ovunque grazie al bicchierino con cannuccia, una confezione adatta sia al consumo domestico sia a quello fuoricasa.

Sempre fedele alla tradizione...

Estathé è nato così e tale è rimasto: un infuso di foglie di tè, venduto in un pack identificativo e differenziante, e dotato di un marchio accattivante, presto diventato un love brand per gli italiani. La conferma viene dagli 1,4 milioni di fan della sua pagina Facebook e dalla leadership tra le bevande per numero di interazioni social con i propri follower, come sottolinea Ferrero.

A differenza di altri marchi del colosso piemontese, protagonisti di un’incessante innovazione di prodotto, Estathé ha saputo costruire, conquistare e presidiare il mercato del tè freddo con una gamma davvero asciutta. Solo a 22 anni dal lancio è arrivata sul mercato la seconda variante, quella alla pesca, a cui poi si sono aggiunte altre versioni che rispondono alle nuove preferenze nutrizionali dei consumatori (deteinato e senza zucchero) o alle nuove preferenze in fatto di superfood (the verde e InFusion mix). Infine, coerentemente con la strategia di brand stratching del gruppo, anche Estathé è atterrato in mercati nuovi, firmando anche i ghiaccioli.

...ma innovativo e sostenibile

Ma l’innovazione del brand si è giocata (e tanto) anche sul fronte dei packaging sia in termini di espansione dell’offerta (con le bottiglie in plastica o in vetro e le lattine di alluminio) sia di sostenibilità.

Il Gruppo Ferrero si è impegnato a rendere riciclabili, riutilizzabili o compostabili tutti i packaging, con l’obiettivo di ridurre l’uso della plastica, di diminuire le emissioni e di semplificarne il riciclo. Così, nell’iconico formato in brick che accompagna Estathé dal 1972 e che resta il best seller, la cannuccia in plastica è stata sostituita con quella in carta. Inoltre dal 2022 le bottiglie sono al 100% di plastica riciclata e sono 100% riciclabili, e dal 2024 saranno dotate di tappo non dispersibile. Alla fine di questo percorso, basandosi su stime basate su un approccio Lca (Life cycle assessment), Ferrero calcola una riduzione superiore al 30% delle emissioni annue di anidride carbonica sviluppate da Estathé.

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