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Etf sul Bitcoin, Ophelia Snyder: «Il percorso non sarà breve ma ho fiducia»

Secondo la co-founder e presidente di 21Shares, che il 23 aprile ha presentato la richiesta alla Sec per l’approvazione del primo Etf sul prezzo spot di Bitcoin, il rinvio non è un motivo di preoccupazione

di Vito Lops

Ecco come Wall Street vuole “conquistare” Bitcoin

3' di lettura

«Sappiamo che, dato l’attuale contesto normativo negli Stati Uniti, il percorso verso un Etf Bitcoin spot potrebbe non essere breve, ma siamo fiduciosi». Per Ophelia Snyder, presidente di 21Shares, la casa di investimento che il 23 aprile scorso ha presentato la richiesta alla Sec per l’approvazione del primo Etf sul prezzo spot di Bitcoin, il rinvio non è un motivo di preoccupazione.

Perché nei prossimi mesi la Sec potrebbe “cedere”, a differenza degli anni passati in cui ha sempre bocciato questo tipo di domande?
Ci sono un paio di cambiamenti sostanziali che si sono verificati nell’ultimo anno nel mercato delle criptovalute. Il primo è che questo oggi è più maturo e abbiamo a disposizione dati aggiuntivi a supporto dell’efficienza dello stesso; inoltre, ci sono nuovi accordi di condivisione della sorveglianza che vengono stabiliti tra i principali player di settore e le piattaforme di scambio tradizionali. La nostra opinione è che questi cambiamenti dovrebbero contribuire a rendere le autorità di regolamentazione più a loro agio con l’avanzamento delle applicazioni.

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Sono già numerosi i prodotti a replica passiva su Bitcoin (dagli ETP 21Shares in Europa ai futures Cme), a disposizione degli investitori istituzionali. Allora perché c’è così tanto clamore per l’approvazione del primo spot Etf a Wall Street?
Innanzitutto, perché sarebbe un nuovo strumento che renderebbe le criptovalute accessibili e regolamentate agli investitori americani. Inoltre, l’approvazione di un Etf Bitcoin spot negli Stati Uniti rappresenterebbe un ulteriore elemento di accettazione di questo mercato, che si andrebbe ad aggiungere ai prodotti a cui gli investitori in Europa hanno avuto accesso per anni. Questo potrebbe portare nuovi capitali nel mercato sulla scia delle approvazioni, man mano che l’accessibilità migliora.

Perché Bitcoin non riesce a mettere tutti d’accordo e ha detrattori importanti anche nel mondo degli investiment? Come Buffett e Taleb?
Bitcoin rappresenta un nuovo tipo di asset class e, come qualsiasi strumento finanziario, presenta rischi e benefici. Come con qualsiasi investimento, persone diverse avranno prospettive diverse in base alla loro comprensione, esperienza, tolleranza al rischio e filosofia personale. Gli avversari spesso ne sottolineano l’elevata volatilità, la mancanza di valore intrinseco e il potenziale rischio tecnico. Ma è importante notare che Bitcoin è ancora molto “giovane” e che si basa su una tecnologia generalmente nuova, che richiederà tempo prima che le persone la comprendano e la apprezzino appieno.

Qual è la vostra previsione sul prezzo di Bitcoin e perché?
Secondo i nostri partner di Ark Invest non esiste una risposta esatta a questa domanda, dato che molto dipende anche dalla profittabilità di Bitcoin per i miner, la quale era diminuita molto nel 2022 a causa degli alti prezzi dell'energia. Tuttavia, se si osserva l'intero track record del prezzo, guardando quando si sono realizzati dei picchi e quando si sono registrate le maggiori flessioni, si ha che il Cagr (compound annual growth rate, ndr) tra i prezzi più alti mai raggiunti è del 157%. Considerando che l'ultimo picco si attestava a 69.000 mila dollari, il prossimo potrebbe vedere Bitcoin raggiungere un valore attorno ai 108.951 dollari.

Bitcoin è più un “oro digitale” o una growth stock?
Sicuramente Bitcoin presenta più affinità con la prima definizione che con la seconda. In estrema sintesi, Bitcoin rappresenta una forma di denaro non sovrana con caratteristiche uniche. È un sistema trustless per cui senza bisogno di fiducia tra le parti coinvolte, senza bisogno di autorizzazione, resistente alla censura e molte altre. Una delle motivazioni principali di Satoshi Nakamoto per la creazione della criptovaluta era quella di avere una forma alternativa di denaro al di fuori del controllo delle banche centrali. Agli investitori è stato ricordato questo fatto a marzo, quando Bitcoin ha perso il suo ancoraggio alle azioni e ha mostrato una maggiore correlazione con l’oro nel bel mezzo di una crisi bancaria incombente.

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