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Euphoria di Gian Luca Gentili, dodici opere all’Avangardysta Bunker Creativo

Da mercoledì 18 maggio la raccolta che rappresenta una nuova fase dell'artista romano

3' di lettura

Mercoledì 18 maggio all’Avangardysta, il nuovo Bunker Creativo di Roma, inaugura alle ore 18 Euphoria, una mostra personale dell'artista romano Gian Luca Gentili, a cura di Marta Banci. Lo spazio si trasforma in un percorso creativo con dodici opere, che rappresentano una nuova fase dell'artista. «In Gian Luca Gentili i concetti compositivi si uniscono in una relazione assoluta, ogni segno, ogni effetto creativo, nella loro totalità sono specchio vivente di una intima spiritualità, che si confronta ad ogni istante con il creatore. Così l'artista costruisce le sue intense luminosità cromatiche in movimento, regno signico dove la narrazione poetica recupera un percorso artistico antico, in termini rigorosamente attuali», scrive il critico d’arte Massimo Scaringella.

Profilo biografico

Architetto, docente e artista, Gian Luca Gentili nasce e lavora a Roma. Laureato presso l'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ha collaborato con la Facoltà di Architettura per tre anni. Nel 1997 è diventato professore all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e dal 1998 svolge la libera professione di architetto. Dal 2011 è professore di Design presso la Rufa, l'Università di Belle Arti di Roma, portando avanti anche il suo lavoro di artista. Gian Luca Gentili è nato con le matite in mano, ma è dal 2012 che comincia il suo percorso espositivo, tra collettive e mostre personali, arrivando a Londra e iniziando una collaborazione con Le Dame Art Gallery.

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Da dove nasce Euphoria

Euphoria nasce negli ultimi anni, durante un periodo di chiusure e incertezze, nel quale l'artista sente il bisogno di rappresentare un momento di tristezza e grigiore che, allo stesso tempo, è in contrapposizione alle grandi macchie di colore giallo, rosso e blu che usa sulla tela. Opere di grandi dimensioni, personaggi inventati, figure sempre meno chiare e irreali: la tela non è più uno spazio dove progettare ma diventa un campo di battaglia dove lascia agire il suo inconscio, un'emotività incontrollata e senza regole. L'artista ha guardato dentro di sé il modo di affrontare la vita, il suo essere interiore e lo ha rappresentato.

Le influenze sullo stile

È difficile inserirlo in una corrente artistica, di sicuro Gian Luca Gentili è influenzato dalla cultura spagnola e dall'amore per Picasso, l'uso continuo delle corna rimanda ai tori e alla sua amata Spagna. Il rosso e il nero sono sempre alla base delle sue opere, le figure molto grandi in primo piano sono inserite in città o piccoli luoghi abitati, come vediamo nelle opere Kaos (2019) e Rave (2019), che assumono una qualità narrativa. I colori primari dialogano tra loro, molteplici simboli oltre le grandi corna, figure primitive,tele ricoperte di innumerevoli fiori come in Dark Flower (2019), rose, teschi e figure di donne punk, fenomeno che ha sempre affascinato l'artista (Hugo&Punk girl, 2019).

Un “processo d'improvvisazione psichica”

Gian Luca Gentili segue una linea decisamente informale: caos, gestualità, esperienza fisica e psichica dell'artista sono elementi che pervadono il suo lavoro. Nell'opera Il Jolly (2016) notiamo per la prima volta una figura misteriosa con tre rose ribaltate che verrà più tardi riproposta in altre opere. Tutti questi lavori non nascono da un progetto a priori ma da un ”processo d'improvvisazione psichica” il cui risultato si vedrà solo a posteriori. L'artista si oppone da sempre alla pittura statica e realista, si ribella alla forma e prevarica l'istinto, e l'importanza del gesto crea grandi risultati.

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