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Eurallumina, intesa azienda-istituzioni entro maggio o rilancio a rischio

È corsa contro il tempo per cercare di non far fallire il progetto di riavvio dell’Eurallumina di Portovesme, nel Sulcis. Senza infatti una nuova intesa scritta è a rischio tutto il progetto di rilancio

di Davide Madeddu

2' di lettura

Corsa contro il tempo per salvare un progetto da 300 milioni ed evitare che il piano di riavvio dell'Eurallumina, controllata dalla Rusal, possa naufragare. Ossia il progetto di ristrutturazione e riavvio della raffineria che sino al marzo del 2009 nella zona industriale di Portovesme si occupava della raffinazione della bauxite, trasformandola in ossido di allumina, la materia prima da cui si ricava l'alluminio primario.

A bloccare i piani dell'azienda sulla raffineria che per la sua capacità produttiva di 1,07 milioni di tonnellate l'anno di allumina, viene considerata dagli esperti una delle più grandi d'Europa, ancora alcuni nodi da sciogliere. Ossia la la sottoscrizione dell'Addendum al Memorandum of Understanding. Ovvero, il programma degli impegni che l'azienda deve sottoscrivere con la Regione, Invitalia per i contratti di programma, i ministeri del Lavoro, del Made in Italy e quello dell'ambiente, e i sindacati, in cui si assumono gli impegni per il riavvio dello stabilimento.

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Sono programmi che contengono un aggiornamento sulla soluzione strutturale per l'arrivo dell'energia, l'impegno degli interventi dell'azienda e il percorso della cassa integrazione e ammortizzatori sociali collegati al riavvio dello stabilimento. La firma deve arrivare entro maggio, quando l'invesitore deciderà il budget per il 2024. C’è poi un altro aspetto, che riguarda il nodo energia. Ossia l'arrivo del gas con la Fsru simile a quella di Piombino (previsto dal Dpcm varato dal Governo Draghi) da sistemare nell'area portuale (da dragare perché allo stato ha il fondale troppo basso). Una soluzione prospettata dopo una serie di progetti che hanno spaziato dal Galsi alla centrale di cogenerazione a carbone sino al vapordotto con la vicina centrale elettrica.

Ora il Dpcm è sub iudice al Consiglio di Stato e la Regione e il governo devono ancora trovare una soluzione alternativa prima della discussione di merito slittata a novembre. E, non meno importante, la questione dei lavoratori perché senza un progetto di riavvio basato su un nuovo memorandum gli operai non avranno diritto agli ammortizzatori sociali e lo spettro è quello del licenziamento collettivo. Proprio questi argomenti sono stati al centro dell'incontro alla Regione cui hanno partecipato sindacati, azienda e amministratori regionali.

«La Regione vuole che i sardi siano posti tutti sullo stesso livello e possano godere di una tariffa energetica perequata. Allo stesso modo, vogliamo che i lavoratori possano riprendere al più presto la loro posizione in azienda - hanno detto gli assessori all'Ambiente, Industria e Lavoro nel corso dell'incontro -. Per questo, stiamo sollecitando il governo nazionale affinché venga riaperto il tavolo di crisi su Eurallumina, anche alla luce delle controdeduzioni inviate dalla società». Domani, venerdì 24 marzo 2023 a Roma, a margine del vertice sulla Glencore-Portovesme srl, la Regione incontrerà il governo su questa vertenza.

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