Il match di Londra

Euro 2020, Italia-Inghilterra una finale da quasi 12 miliardi

Stasera si assegna il titolo europeo per nazionali e si confrontano due grandi industrie calcistiche (anche se la Premier League non ha eguali con quasi 6 miliardi di ricavi annui)

di Marco Bellinazzo

Europei, Londra e Copenhagen addobbate a festa per la semifinale di Wembley

3' di lettura

Due potenze e due industrie calcistiche da quasi 12 miliardi di ricavi annui che hanno contrassegnato, dalla metà degli anni Ottanta, lo sviluppo dello sport più seguito al mondo. Inghilerra e Italia è tutto questo.

Ma se questa sera, nella cattedrale dello sport d’Oltremanica, la nazionale allenata da Roberto Mancini e quella guidata da Gareth Southgate si contenderanno il titolo di campione d’Europa (l’unico trofeo continentale l’Italia lo ha conquistato nel ’68, per l’Inghilterra sarebbe il primo) in un match che si annuncia tutto sommato in equilibrio, meno equilibrato è invece il confronto tra i due movimenti.

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Da oltre un decennio, infatti, nella terra d’Albione girano cifre fuori dalla portata di ogni altra lega o federazione europea. Prima della pandemia di Covid-19, stando ai dati di Deloitte, la Premier League da sola è stata in grado di superare la soglia dei 5,8 miliardi di proventi (relativamente alla stagione 2018/19). Nello stesso anno, la Serie A chiudeva poco sotto i 2,5 miliardi, meno della metà.

Questo è il raffronto tra le principali leghe dei due paesi. Il sistema calcio, chiaramente, ha un perimetro più ampio che include Federazione e le altre leghe nazionali.

Complessivamente il valore della produzione del calcio in Italia ha raggiunto quota 5 miliardi (di cui 800 milioni di plusvalenze da calciomercato) sempre prima dell’emergenza sanitaria, come riporta il bilancio integrato della Figc relativo alla stagione 2018/19, con costi generali stimati in 5,2 miliardi. La fonte principale di ricavi si è confermata essere la tv, con 1,4 miliardi, seguita da sponsor e settore commerciale (1,3 miliardi). Il giro d’affari della Figc è stato di 174 milioni (+8,5% rispetto al 2018). Per il 2020, invece, la Federcalcio ha approvato all’unanimità un budget in utile, a fronte di una previsione iniziale negativa per 9,1 milioni, con 185,4 milioni di ricavi e senza prendere in considerazione i proventi della partecipazione dell’Italia a Euro 2020 (che sono pari per ora a 25,5 milioni e in caso di vittoria finale saliranno a 28,5).

Ma in Inghilterra il calcio produce una ricchezza maggiore. Sempre prendendo in esame la stagione 2018/19, come detto, la sola Premier League ha fatturato più dell’intero sistema calcio italiano, con 5,8 milioni di ricavi, secondo l’Annual Review of Football Finance di Deloitte. A questi, vanno aggiunti gli oltre 1,2 miliardi generati dalla Football League, ovvero la lega che racchiude gli altri tre campionati professionistici (Championship, League One e League Two), per un totale che supera i 7 miliardi di euro. Anche in questo caso, i diritti televisivi la fanno da padrone, con quasi 3,5 miliardi incassati solo dalla Premier League in un anno. La Football Association, ovvero la federazione calcistica inglese, inoltre vanta un fatturato di 550 milioni di euro nel 2019, cifra che porta gli n incassi del sistema calcio d’Oltremanica a più di 7,5 miliardi di euro nell’anno che ha preceduto la pandemia. Nel 2020, per effetto del Covid-19, i ricavi della FA si sono ridotti però da 466 a 335 milioni di sterline (390 milioni di euro).

Proprio nel pieno della crisi dell’ultimo anno è nato «The FA Strategy 2020-2024». Un piano che punta alla vittoria in un torneo internazionale della Nazionale inglese partendo dal rafforzamento del calcio di base, che già da anni vede peraltro le Academy sfornare talenti su talenti. Basta leggere il roster inglese per rendersene conto: Rice, Grealish, Kane, Rashford, Phillips, Mount, Foden, James e Saka provengono tutti dai vivai dei rispettivi club. La FA, che nel 2013 ha concentrato l’attività delle nazionali giovanili a George's Park, ha così pianificato ulteriori investimenti per quasi 210 milioni di euro per il calcio giovanile. Cifre ben diverse da quelle italiane: nel bilancio integrato 2019 vengono indicati investimenti nel calcio giovanile per 30 milioni di euro. Una distanza che si può già toccare con mano analizzando l’età media delle due rose in campo stasera: 24,9 anni contro i 27,3 degli italiani.

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