Euronext: operativo il polo per tutte le attività di clearing
di Gerardo Graziola
4' di lettura
Un pezzo di Roma in Europa. La “romana” Cassa di Compensazione e Garanzia, società del gruppo Borsa Italiana, diventa un asset strategico nel gruppo Euronext, un gruppo che riunisce la gran parte delle Borse europee. La decisione, annunciata a novembre, di farne il polo del gruppo per l’attività di clearing diventa operativa a partire da quest’anno per andare a regime entro il 2024, come spiega in questa intervista Marco Polito, una vita lavorativa quasi interamente trascorsa in Cassa, società nata 30 anni fa su spinta di Consob e Banca d’Italia, nella quale è amministratore delegato.
«Euronext era uno dei principali gruppi di infrastrutture di mercato al mondo a non avere una controparte centrale» afferma Polito per spiegare la scelta, quasi scontata, di affidarsi a CC&G, una volta acquisita Borsa Italiana ceduta dal London Stock Exchange. Euronext significa sette mercati azionari europei: Francia, Belgio, Olanda, Irlanda, Portogallo, Norvegia e ora Italia «con un fantastico sistema di negoziazione unico su tutti i mercati, ma poi per regolare la transazione ci sono modalità diverse a seconda del mercato. Noi offriamo un sistema centralizzato adattabile a tutti i mercati e a tutti i tipi di strumenti finanziari».
In sostanza Euronext prima di acquisire CC&G era come un grande magazzino che al piano terra non aveva le casse e per pagare e bisognava andare dall’altra parte della strada, ossia rivolgersi ad altre società di clearing. Cassa di Compensazione ha sede in via Tomacelli, strada che dietro le vetrine delle boutique del centro storico raccoglie un piccolo presidio di “City” romana, con i suoi uffici e quelli di MTS, la società che gestisce il mercato dei titoli di Stato italiani. Realtà sconosciuta al grande pubblico, ha la funzione di assicurare il buon fine della liquidazione dei contratti stipulati sui mercati regolamentati, sia azioni che derivati.
La Cassa produce utili, ha una redditività altissima, un patrimonio di 220 milioni per coprire il rischio di controparte, ossia che fallisca (e non rispetti i contratti stipulati) un intermediario che opera per conto di risparmiatori. Nacque trent’anni fa sulla scia delle crisi di alcuni agenti di cambio e, ironia della sorte, furono proprio alcuni agenti di cambio romani a criticare l’iniziativa della Consob e a rivolgersi al Tar per cercare di bloccare quello che fu definito un “provvedimento truffa”. La storia ha dato loro torto: con la nascita di Cassa non ci sono stati più problemi e stop al mercato.
La Cassa di Compensazione e Garanzia (Euronext Clearing è il nome commerciale) ha avuto un momento di difficoltà, legato alla grande fibrillazione dei mercati dopo l’11 settembre, un altro dopo la crisi della Lehman, ma, in questo caso aveva già l’esperienza della crisi legata all’attacco alle Torri gemelle, ricorda Polito, e fu in grado di attutirne l’impatto. Più di recente l’alta volatilità registrata nel marzo del 2020, a seguito del lockdown per la crisi Covid-19, non ha lasciato strascichi. «Abbiamo alle spalle una storia di eccellenza nella gestione del rischio con un ottimo posizionamento e quindi una storia di credibilità» sottolinea il top manager.
La società ha una settantina di dipendenti e ha sviluppato tutta la tecnologia in casa, senza affidarsi a fornitori terzi, ed oggi può vantarsi di non aver mai subito attacchi cibernetici. Per CC&G si apre un periodo di forte sviluppo: Euronext non ha ancora alzato il sipario sui futuri investimenti ma i volumi di scambi che passeranno attraverso la sede romana sono destinati a sestuplicarsi, con la conseguente necessità di rinforzare anche le risorse umane. Polito spiega i vari passaggi: «Dovremo iniziare con l’adeguamento dei sistemi alla nuova scala: fare il clearing del mercato italiano è diverso da farlo per i mercati paneuropei. Anche se la tipologia dei clienti è la stessa, ci aspettiamo un aumento dei volumi». Il top manager aggiunge: «Dovremo fare anche degli affinamenti di tutte le tipologie di rischio» destinati a ridursi.
«I partecipanti aumenteranno di numero, i loro portafogli saranno più diversificati e quindi il rischio in generale si ridurrà». La Cassa, aggiunge Polito, potrà diventare una società appetibile per giovani con un’alta formazione: fisici, matematici, economisti esperti di mercati finanziari; Roma, una volta tanto, sarà bacino di attrazione di talenti per il mondo finanziario. «Va poi evidenziato che questo è un gruppo che può diventare spina dorsale della Capital Market Union», ossia di quell’Unione dei mercati dei capitali che molti europeisti indicano come collante indispensabile di una maggiore integrazione.
«Con Euronext ci sono sette borse europee e quattro mercati dei derivati integrati su un’unica piattaforma, senza una prevalenza geografica, quindi una realtà veramente europea. Qualcuno ha salutato la decisione di fare di CC&G il polo del clearing del gruppo con la sintesi “la finanza viene a Roma”. Io, invece – nota Polito - direi che è più Roma che va in Europa, ossia offri alla città un ruolo rilevante nell’ambito europeo senza la logica della spartizione, delle bandierine». Chissà oggi cosa penserebbero quegli agenti di cambio ostili alla nascita della società che operavano alla Borsa di Roma al Tempio di Adriano.
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