Le Borse "archiviano" Omicron, l'Europa vola con i tech, Milano chiude a +2,4%
Torna l'ottimismo sui listini europei che, confortati anche dalle nuove parole di Fauci, tornano a puntare i massimi. Ftse Mib oltre quota 27mila. Nasdaq in forte rialzo
di Cheo Condina
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) -Già in forte rialzo a metà seduta, i listini europei chiudono in volata grazie al sostegno di Wall Street (dove il NASDAQ 100 brilla) e alle parole di Anthony Fauci, il massimo consigliere della Casa Bianca sul Covid, ormai “quasi certo” che la variante Omicron non sia più grave della Delta.
Prosegue così il rally iniziato ieri e, almeno in apparenza, sembra che le Borse si siano quasi lasciate alle spalle la grande paura per Omicron. Francoforte e Parigi, in rialzo di quasi il 3%, tornano a mettere nel mirino i massimi storici e Milano (FTSE MIB oltre quota 27mila) quelli dal 2008. A dare benzina al rialzo sono soprattutto i titoli ciclici, come materie prime e auto, ma anche i tech – galvanizzati dall’ipotesi che Intel quoti in Borsa la controlla Mobileye – e il lusso, che potrebbe ricevere nuovo impulso dagli stimoli all’economia cinese. Così a Milano le migliori sono Stmicroelectron e Nexi, acquisti anche su Moncler e su Stellantis che ha annunciato investimenti da 30 milioni su software ed elettrificazione al 2025. Deboli i difensivi, a partire dalle utility mentre Telecom Italia cede un altro 1,3%.
Lo stallo sul nucleare iraniano spinge il greggio con il Wti a 72,7 dollari (+4,6%). Sul fronte dei cambi, infine, l'euro vale 1,124 dollari (ieri in chiusura a 1,1278 dollari). La moneta unica passa inoltre di mano a 127,72 yen (127,95), mentre il dollaro-yen è pari a 113,59(113,44).
Crolla la produttività Usa ma vola Wall Street
Seduta di forte rialzo per Wall Street dopo i cali della scorsa settimana dovuti alla paura per Omicron. Gli investitori attendono anche le prossime decisioni della Federal Reserve: la scorsa settimana, il presidente Jerome Powell ha sottolineato che l'attenzione resta sull'inflazione, anche dopo la scoperta della nuova variante del coronavirus. Per questo, è probabile che la Banca centrale statunitense decida di accelerare il tapering, ponendo fine agli aiuti - attraverso l'acquisto di bond del valore di 120 miliardi di dollari al mese - prima di giugno, con un taglio di 30 miliardi e non più di 15 miliardi di dollari al mese. Anche l'inizio del rialzo dei tassi d'interesse potrebbe presto entrare in discussione. La giornata macroeconomica prevedeva la seconda lettura dell'indice della produttività nel terzo trimestre, rivisto da -5% a -5,2%, il peggior calo dal 1960. Bene il deficit della bilancia commerciale, diminuito a ottobre del 17,6% rispetto al mese precedente, quando era salito a 81,4 miliardi di dollari, un record (dato rivisto dall'iniziale 80,9 miliardi). Registrato un calo a 67,1 miliardi di dollari, contro attese per un dato a 67 miliardi di dollari, grazie all'aumento delle esportazioni dell'8,1% a 223,6 miliardi di dollari, con le importazioni cresciute dello 0,9% a 290,7 miliardi di dollari.
In Germania l'indice Zew cala meno delle attese
Sul fronte macroeconomico, in Germania l'indice Zew sulle aspettative economiche è sceso a 29,9 punti in dicembre dai 31,7 di novembre. Il dato è tuttavia migliore delle attese degli analisti, che si attendevano una discesa fino a quota 25 punti. L'indice sulle condizioni correnti, inoltre, è diminuito a -7,4 punti dai 12,5 di novembre. Sempre in Germania, in ottobre la produzione industriale è aumentata del 2,8% congiunturale, in base all'indice destagionalizzato, ed è diminuita dello 0,6% su anno, secondo i dati provvisori diffusi dall'ufficio di statistica Destatis. Rispetto a febbraio 2020, il mese prima delle restrizioni causate dalla pandemia in Germania, la produzione risulta ancora inferiore del 6,5% in termini destagionalizzati.
Nell'intera Eurozona, poi, il Pil è cresciuto del 2,2% nel terzo trimestre dopo il +2,2% del secondo. Nella Ue il dato segna +2,1% . Rispetto a un anno prima il Pil è salito del 3,9% nell'Eurozona e del +4,1% nella Ue. l tasso di occupazione è aumentato dello 0,9% nelle due aree rispetto al secondo trimestre dopo il +0,8% tra aprile e giugno. (+2,1% e +2% su base annua).
Focus su Stellantis dopo annuncio strategia tech e accordo con Foxconn
Per quanto riguarda Stellantis, il gruppo prevede di realizzare circa 4 miliardi di fatturato annuo entro il 2026 e intorno a 20 miliardi di euro entro il 2030 «generati da offerte di prodotti abilitati per software e abbonamenti». La strategia software per l'uso di piattaforme tecnologiche di nuova generazione prevede l'investimento di oltre 30 miliardi entro il 2025 per effettuare la sua trasformazione nel software e nell'elettrificazione. «Le nostre strategie di elettrificazione e software supporteranno la trasformazione per diventare un'azienda tecnologica di mobilità sostenibile, sfruttando la crescita aziendale associata con funzionalità e servizi over-the-air e offrendo la migliore esperienza ai nostri clienti», ha commentato l'a.d. Carlos Tavares. Stellantis ha poi annunciato un accordo con Hon Hai Technology Group (Foxconn) per dare vita a una partnership con l'intento di progettare una famiglia di semiconduttori costruiti ad hoc per supportare il gruppo e i clienti terzi.
St sale insieme al settore, Intel vuole quotare Mobileye
Per quanto riguarda Stmicroelectron, le quotazioni stanno di nuovo avvicinando al massimo storico sopra i 45 euro per azione segnato verso metà novembre. I titoli beneficiano del fatto che Intel ha annunciato l'intenzione di quotare nel 2022 la propria divisione di sistemi avanzati di assistenza alla guida, Mobileye. St è partner tecnologico storico di Mobileye e la relazione è proseguita anche dopo l'acquisizione di Intel. «Riteniamo che una Ipo di Mobileye a multipli elevati (stimiamo un rapporto tra prezzo e utili superiore a cento volte) possa essere positiva indirettamente anche per St», hanno commentato gli analisti di Equita.
Spread in rialzo a 133 punti, il petrolio sale ancora
Chiusura in rialzo per lo spread BTp/Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (IT0005436693) e il titolo di pari durata tedesco ha terminato gli scambi a 129 punti base dai 126 punti della vigilia. In aumento anche il rendimento del BTp decennale banchmark, che ha terminato la seduta allo 0,92% dallo 0,89 per cento del closing della vigilia.
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