Petrolio chiude a Ny sopra 80 dollari, prima volta da 2014. Borse europee in frenata
A Milano i titoli oil beneficiano del nuovo rialzo del greggio al top dal 2014. Debole Enel, vendite su Tod's dopo il ribaltone al vertice. Euro/dollaro poco mosso, spread stabile a 102 punti
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La continua corsa al rialzo delle materie prime, petrolio e gas in testa, aumenta il tasso di nervosismo dei mercati europei che chiudono in ordine sparso la prima seduta della settimana guardando con apprensione al “caro energia” che rischia di spingere l’inflazione e di far deragliare la ripresa economica globale.
Il petrolio, in particolare, ha chiuso in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dell’1,5% a 80,52 dollari al barile. E’ la prima volta dal 2014 che le quotazioni chiudono sopra gli 80 dollari.
In una giornata avara di dati macro, non ha aiutato la prudenza di Wall Street (chiusura con Dow Jones: -0,72%, Nasdaq: -0.64%: S&P500: -0,69%) dove gli scambi sono ridotti per il Columbus Day e il mercato delle obbligazioni è chiuso, con gli investitori già in attesa della nuova tornata dei bilanci trimestrali per verificare lo stato di salute dell'economia Usa (si parte mercoledì con, tra gli altri, JPMorgan).
Sullo sfondo restano i dubbi sulle mosse delle Banche centrali che potrebbero rivedere prima del previsto la politica monetaria in chiave meno espansiva.
In questo clima, a Piazza Affari l'indice FTSE MIB chiude in passivo la seduta "zavorrato” soprattutto dagli istituti di credito (il peggiore è Mediobanca) mentre sono salite Tenaris ed Eni grazie ai prezzi del greggio Wti ai massimi dall’autunno del 2014.
A Piazza Affari scivola Mediobanca, al top Eni e Tenaris
Nella seduta dell'11 ottobre la palma d'oro del FTSE MIB è andata ai petroliferi come Tenaris ed Eni, il cui titolo è tornato ai livelli pre-pandemia beneficiando anche dell'indicazione che i vertici della società stanno preparano la quotazione delle divisioni retail e rinnovabili. L'operazione dovrebbe andare in porto l'anno prossimo. Intanto Equita ha annunciato di avere rivisto al rialzo le stime sui margini del gruppo, in modo da tenere conto del rialzo del gas e del greggio. Così la sim, oltre a confermare la raccomandazione 'buy', ha ritoccato il target di prezzo a 13,5 euro, al rialzo del 4%.
A Piazza Affari le vendite hanno invece colpito Enel e molti big del credito come Banco Bpm e Unicredit, mentre si dovrebbe avvicinare l'annuncio da parte dell'istituto di piazza Gae Aulenti sul deal per l'acqusizione di Banca Mps. Fuori dal paniere principale, è volata Seco dopo l'acquisizione in Germania, mentre Tod's ha perso terreno dopo l'annuncio del ribaltone ai vertici.
Focus su Tod's dopo ribaltone al vertice
In casa Tod's, d'altra parte, la società ha inaspettatamente comunicato che l'a.d., Umberto Macchi di Cellere, ha lasciato il gruppo, dopo quattro anni di affiancamento a Diego e Andrea Della Valle, rispettivamente presidente e vicepresidente oltre che a.d. Cosi' è stata cancellata la figura del terzo amministratore delegato, «allo scopo di accorciare la catena decisionale e rendere quindi più rapide le decisioni da prendere», come è stato spiegato nel comunicato della società. Sempre venerdì e' stato annunciato che il nuovo direttore generale è stato individuato in Simona Cattaneo che entra in Tod's dopo esperienze in altre aziende del settore del lusso, quali L'Oreal, Burberry e Christian Dior. «Non vediamo impatti sostanziali per il titolo, in quanto il processo decisionale appariva già piuttosto concentrato in capo a presidente e del vicepresidente», hanno commentato gli analisti di Equita, che comunque raccomandano cautela sulle azioni ('hold'), individuando un target di prezzo a 45 euro, in linea con i corsi di Borsa. «Non escludiamo comunque che le competenze e il track-record del nuovo direttore generale - hanno aggiunto -possano aprire opportunità di sviluppo nel segmento beauty/profumi, in particolare per il marchio Tod's'.
Sprint di Seco dopo lo shopping in Germania
Al di fuori del paniere principale, Seco ha festeggiato l'acquisizione dell'azienda tedesca Garz & Fricke Holding. Il valore complessivo dell'operazione ammonta 180 milioni e include una componente di denaro per 165 milioni, oltre ad azioni di nuova emissione per 15 milioni. Per l'esercizio 2022, si prevede che Garz & Fricke contribuisca ai risultato del gruppo Seco con ricavi per circa 50 milioni e un ebitda adjusted di circa 12 milioni. Il closing è atteso entro ottobre 2021. Dovrà essere convocata anche l'assemblea degli azionisti per dare il via libera all'aumento di capitale da 15 milioni. Gli analisti di Mediobanca hanno commentato che in base alle informazioni annunciate da Seco «i multipli pagati sembrano giustificati dai fondamentali dell'azienda e dalla ratio dell'operazione». Mediobanca (che era stata tra le banche collocatrici di Seco a Piazza Affari) ha confermato la raccomandazione 'outperform' sulle Seco, pur stimando un prezzo obiettivo inferiore alle attuali quotazioni e pari a 5,6 euro.
A Londra Asos in rosso, rally di Cgg a Parigi
Sulla Borsa di Londra seduta in rosso per Asos dopo l'annuncio delle dimissioni del ceo Nick Beighton e l'indicazione che l'esercizio 2022 dovrà fare i conti con le difficoltà legate alla Brexit, alle catene dei fornitori e all'inflazione, dopo la positiva conclusione del 2021 grazie al rimbalzo dello shopping planetario post-crisi, anche se già con avvisaglie degli intralci alla crescita. «La ricerca di un nuovo ceo è in corso», ha precisato il gruppo, che ha inoltre rinviato al 10 novembre l'Investor Day che era previsto per il 14 ottobre.
A Parigi è balzata invece Cgg dopo l'aggiornamento sull'andamento trimestrale. La società di servizi geofisici, principalmente per l'industria petrolifera, ha comunicato che il fatturato del terzo trimestre dovrebbe situarsi attorno a 270 milioni di dollari, in crescita del 35%. In particolare il settore 'attrezzature' ha segnato vendite per circa 101 milioni, in progresso del 102% sull'anno e del 110% sul trimestre precedente. I risultati definitivi saranno resi noti il 3 novembre.
Euro poco mosso, spread stabile a 102 punti
Sul fronte valutario, il cambio euro/dollaro verso fine seduta è poco mosso 1,1563 (venerdì 8 ottobre in chiusura a 1,1564). L'euro/yen vale 130,61 (129,72), mentre il dollaro/yen si attesta a 112,93 (112,71). Petrolio, come detto, in deciso rialzo: il future novembre sul Wti sale del 2,73% a 81,52 dollari al barile, mentre la dicembre sul Brent guadagna il 2,15% a 84,16 dollari.
Sull'obbligazionario, andamento stabile per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco ha chiuso a 102 punti base, lo stesso livello segnato al closing di venerdì. Sale invece il rendimento del BTp decennale benchmark, che è indicato allo 0,91% dallo 0,88% del riferimento precedente.
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