Europa recupera, ma Milano resta indietro zavorrata dalle banche
di Eleonora Micheli
Le ultime da Radiocor
Fs: +16% ricavi a 7,1 mld in I sem con miglioramento margini, utile giu' a 4 mln
*** Open Fiber: ok cda Cdp a designazione Gola come nuovo a.d.
***Mediobanca: figli Del Vecchio chiedono chiarimenti a cda Delfin
5' di lettura
Chiusura in rialzo per le Borse europee (segui qui l'andamento dei principali indici), che oggi hanno tentato il recupero dopo la debolezza delle ultime sedute. Milano è rimasta indietro rispetto agli altri listini, risentendo della debolezza delle banche, affossate dai timori per le operazioni di rafforzamento del capitale del Credito Valtellinese e di Bca Carige. Quest’ultima ha annunciato che non è riuscita a completare il consorzio di garanzia per l’aumento di capitale da 560 milioni, che sarebbe dovuto partire la prossima settimana. Il Creval, invece, alle prese con il lancio di un aumento di capitale da 700 milioni, sarebbe alla ricerca di un 'cavaliere bianco' che possa salvare la società. Così a Milano il FTSE MIBè salito dello 0,22%, meno degli altri listini che hanno registrato guadagni superiori a mezzo punto percentuale.
Banche deboli su timori per Carige e Creval
A Piazza Affari sono andate male le banche, penalizzate dal nervosismo per il mancato completamento del consorzio di garanzia per l'aumento Bca Carige, che resta sospesa dalle negoziazioni mentre l'a.d. tenta di trovare una soluzione.
Desta inoltre preoccupazione l'operazione da 700 milioni di Credito Valtellinese (-19%). Secondo indiscrezioni l’istituto starebbe cercando un partner industriale per consolidare la propria posizione. Banca Pop Er, dopo il rimbalzo della vigilia, ha lasciato sul parterre il 2,7%, Banco Bpmil 2,8% eUbi Banca il 2,5%. Sono andate male le Unicredit (-0,24%), mentre Intesa Sanpaoloha chiuso invariata.
Fca in rialzo nel giorno delle immatricolazioni europee
Sono invece state gettonate le azioni diFiat Chrysler Automobiles (+1,78%), nel giorno in cui Acea, l’associazione europea dei costruttori, ha annunciato che sono migliorate le vendite di auto nel mese di ottobre, dopo la frenata di settembre. La casa guidata da Sergio Marchionne, però, ha fatto peggio del mercato: se le vendite complessive di auto in Europa sono aumentate del 5,9%, quelle di Fca sono migliorate solamente dell’1,1%. D’altra parte da inizio anno la casa che fa capo alla famiglia Agnelli vanta una performance migliore, con le immatricolazioni del gruppo aumentate del 7,3% contro il rialzo generale del 3,8%. Della galassia Agnelli sono andate bene anche le Ferrari (+1,5%) e le Cnh Industrial (+0,66%), mentre hanno limato dello 0,1% leExor.
Ferragamo recupera, bene Telecom ancora giù Leonardo
Sono rimbalzate le Salvatore Ferragamo(+2,2%), dopo lo scivolone della vigilia, innescato dalla trimestrale considerata deludente. Telecom Italia ha proseguito nella strada del rialzo (+1,17%), mentre gli investitori continuano a scommettere su un avvicinamento a Enel Open Fiber, soprattutto dopo che il presidente di Open Fiber, Franco Bassanini, ha evidenziato l’eccessiva dipendenza della rete in rame di Telecom, oltre che l'elevato livello di debito del gruppo di tlc.
«Il fatto che Bassanini commenti aspetti valutativi della rete Tim rafforza l`idea che vi siano ipotesi, probabilmente ancora preliminari e da verificare nello scenario post elettorale, di aggregazione tra le due reti», hanno commentato gli analisti di Equita, che così hanno confermato una raccomandazione positiva sulle azioni. Hanno invece ripreso a perdere punti le Leonardo - Finmeccanica (-3,5%) e inoltre hanno fatto male le Eni (-1%) e le Saipem (-0,29%).
Ancora male Mps, vola Tiscali
Fuori dal paniere principale, Tiscali è volata del 10% e Isagro di oltre il 9%. Sono andate male le Banca Mps(-4,13%), sulle quali non si arresta l'emorragia di vendite, anche se gli analisti hanno manifestato riscontri positivi dal recente roadshow condotto dal top management, che ha fornito indicazioni positive sui trend del terzo trimestre, in termini di funding e anche di asset quality. Rcs Mediagroup oggi ha perso il 3,69%, pagando ancora dazio ai timori legati alla mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali. Ieri la società ha diffuso un comunicato stampa sottolineando che l`impatto dei mondiali nel 2014 fu di 7 milioni di ricavi in Italia e margini da 5 milioni. Rca ha anche ricordato che World Cup rimane un evento sportivo molto seguito, che secondo le valutazioni di Equita dovrebbe impattare positivamente per il 3-4% sull'ebitda e del 5% sugli utili consolidati di Cairo Communication.
L'euro resta sotto la soglia di 1,18 dollari
Il dollaro è rimasto sotto la soglia di 1,18 dollari, che già ieri aveva violato al ribasso (segui qui l'andamento dell'euro contro le principali divise e qui quello del dollaro).
L'inflazione europea rallenta all'1,4%
L’inflazione nell’Eurozona rallenta a ottobre con il tasso annuale che passa a +1,4% da +1,5% di settembre. A livello congiunturale, il tasso di inflazione a ottobre è a +0,1 per cento. Nell’Ue l’inflazione annuale a ottobre si contrae a +1,7% da +1,8% di settembre. Il principale impatto sull’inflazione annuale di ottobre, sottolinea Eurostat, arriva dai carburanti per il trasporto, dai servizi ricettivi e dalla categoria alimentare ‘latte, formaggio e uova’ mentre guidano il ribasso le telecomunicazioni, gli indumenti e il comparto protezione sociale.
Dagli States batteria di dati deludenti, eccetto la produzione
Negli Stati Uniti sono stati pubblicati dati macro che hanno deluso le attese degli analisti. Nel dettaglio nei sette giorni conclusi l'11 novembre, il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti à' cresciuto oltre le previsioni. Secondo quanto riportato dal Dipartimento del Lavoro, le richieste sono salite di 10.000 unità a 249.000, contro le 239.000 della settimana precedente (invariato rispetto alla prima stima).. Il valore si attesta comunque in media sotto quota 300.000 da oltre due anni e mezzo, la serie migliore dal 1970. La media delle quattro settimane è cresciuta di 6.500 unità a 237.750. I prezzi import a ottobre sono aumentati dello 0,2%, facendo meno di quanto avessero pronosticato gli analisti. Infine le condizioni del settore manifatturiero nell'area di Filadelfia hanno rallentato il passo in novembre, attestandosi a un livello inferiore alle previsioni. L'indice di riferimento calcolato dalla Federal Reserve di Philadelphia è sceso a 22,7 punti, dai 27,9 punti di ottobre (invariato rispetto alla prima stima). Il dato è peggiore delle previsioni degli analisti.
Ha invece battuto le attese la produzione industriale, che secondo le rilevazioni della Fed, a ottobre è cresciuta dello 0,9% su base mensile, dopo il +0,4% di settembre (rivisto al rialzo dal +0,3% della prima stima). Segno che il comparto si sta rimettendo in carreggiata dopo gli uragani che hanno colpito il sud del Paese tra fine agosto e inizio settembre. . Su base annua la produzione è in aumento del 2,9% rispetto a ottobre 2016.
Petrolio volatile in attesa di chiarezza da parte dell'Opec
Un'altra seduta volatile per il greggio, che alla fine ha arginato le perdite e si è portato sui valori della vigilia (segui qui l'andamento di Brent e Wti ). I mercati guardano alla riunione dell'Opec in programma per la fine del mese, per capire se i Paesi del cartello decideranno o meno di prolungare l'accordo per la riduzione della produzione. Intanto desta preoccupazione l'andamento della produzione americana che si è spinta su nuovi massimi.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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