Europei, allerta a Roma per i tifosi inglesi. «Rispettare la quarantena, non possono venire»
Sabato nella capitale i quarti di finale tra Inghilterra e Ucraina. Per chi arriva dal Regno Unito isolamento obbligatorio di cinque giorni. Londra: non partite
di Marco Ludovico
2' di lettura
Una certezza, tante incognite. Di sicuro, sabato 5 luglio allo stadio Olimpico si disputa Inghilterra-Ucraina, quarti di finale degli Europei 2021. L’incertezza diffusa riguarda le precauzioni sanitarie, le verifiche, il numero dei tifosi in arrivo da Londra, gli eventuali sistemi concepiti per eludere i controlli. Vista la recrudescenza della pandemia nel Regno Unito, la tensione è diffusa. Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, ha convocato il comitato provinciale ordine pubblico e sicurezza dove siedono i vertici delle forze dell’ordine, il questore Mario Della Cioppa e i comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza. È previsto, poi, un tavolo tecnico in questura.
Gli appelli a non venire in Italia
«Sono chiaro e netto: i tifosi inglesi non potranno venire in Italia. Ci sono cinque giorni di quarantena, la regola deve essere rispettata. Non possiamo correre rischi» dice Andrea Costa, sottosegretario al ministero della Salute. E la Federcalcio inglese, scrive il Guardian, ha confermato che non venderà i biglietti ai propri tifosi. All’Olimpico saranno ammessi 16mila spettatori, i biglietti in teoria messi a disposizione degli inglesi sono 2.500. Ma le autorità britanniche hanno invitato i connazionali a non partire per Roma: «La nostra richiesta è di tifare la nazionale da casa, ed esultare davanti alla tv più forte che si può» ha dichiarato oggi Anne-Marie Trevelyan, sottosegretario al Commercio.
La stretta del Viminale
Potenziamento dei controlli agli aeroporti, alle stazioni e anche sulle principali arterie autostradali. Il Viminale guidato da Luciana Lamorgese sta lavorando a un piano per rafforzare le verifiche in vista del quarto di finale degli Europei tra Inghilterra e Ucraina. L’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, che prevede l’obbligo di tampone e la quarantena di cinque giorni per tutti coloro che arrivano dalla Gran Bretagna, «verrà fatta rispettare alla lettera» e «non saranno concesse deroghe» dicono gli addetti ai lavori. Ma sarà il numero effettivo degli inglesi giunti nella capitale, in regola o meno con gli obblighi di quarantena, a misurare forza ed efficacia dei controlli messi in piedi.
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