Eurovita in amministrazione straordinaria. Blocco riscatti polizze fino al 30 giugno
L’Ivass ha nominato Alessandro Santoliquido commissario per la gestione straordinaria di entrambe le società
di Laura Galvagni
2' di lettura
Amministrazione straordinaria per Eurovita. Nella mattina di ieri il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha notificato il decreto che ha messo il sigillo alla richiesta di istruttoria formulata da Ivass.
Nominato il commissario
L’autorità, sulla scorta del sigillo dell’esecutivo, ha quindi nominato Alessandro Santoliquido commissario per la gestione straordinaria. Allo stesso tempo ha indicato i componenti del comitato di sorveglianza che accompagnerà Santoliquido nel percorso di risanamento. Ne faranno parte Antonio Blandini (professore ordinario di diritto commerciale alla Federico II di Napoli), in qualità di presidente, Sandro Panizza (storico manager delle Generali) e Monica Biccari (esperto revisore di Pwc), in qualità di componenti.
Il blocco dei riscatti
«Al fine di assicurare un ordinato svolgimento delle attività e di accompagnare la definizione di una soluzione di mercato», si precisa nella nota diffusa dall’Autorità presieduta da Luigi Federico Signorini, l’Ivass ha prorogato di tre mesi, fino al prossimo 30 giugno, «la sospensione dei riscatti dei contratti di assicurazione e di capitalizzazione stipulati con Eurovita». Il provvedimento era stato adottato lo scorso 6 febbraio e sarebbe scaduto oggi.
A questo punto il commissario Santoliquido ha sufficiente tempo a disposizione per definire il piano di salvataggio della compagnia. Il progetto, al momento in fase di puntualizzazione, guarderebbe a una vera e propria soluzione di sistema. L’obiettivo sarebbe di completare la manovra nel corso dell’amministrazione straordinaria, che può durare al massimo un anno (allungabile di altri 365 giorni in caso di necessità).
Il piano per il salvataggio
Nell’operazione sarà coinvolto da un lato il settore assicurativo nella sua quasi totale interezza e, a tal proposito, si fa il nome anche di Generali e di Unipol, e dall’altro le banche distributrici. E tra queste vanno ricordate Fineco Bank, Credem, Fideuram e Sparkasse. Tutti assieme (in pista ci sarebbero anche Intesa Sanpaolo e Poste) dovrebbero fornire le risorse indispensabili, la stima è compresa tra i 250 e i 300 milioni di euro, per riportare in carreggiata la compagnia assicurativa controllata ora dal fondo Cinven, che ha già iniettato 100 milioni di euro poco più di un mese fa.
A tal proposito ieri è intervenuto sul tema anche l’ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante. «Aspettiamo delle indicazioni da parte delle istituzioni coinvolte», ha detto il manager che ha poi aggiunto: «Osservo e leggo che comunque non parliamo di un grandissimo caso: è una compagnia che in totale ha 16 miliardi di polizze. Da quel che leggo il gap di capitale non è nemmeno troppo significativo. Credo che non sarà una preoccupazione per il sistema sistemare la questione». Questo è quello che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi.
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