Ex Gkn, presidio per evitare la smobilitazione dello stabilimento
Trecento persone tra operai, politici e amministratori locali in presidio di fronte ai cancelli della ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) per evitare la smobilitazione del sito
di Silvia Pieraccini
2' di lettura
C’erano 300 persone tra operai, politici e amministratori locali lunedì 7 novembre in presidio di fronte ai cancelli della ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), la fabbrica di automotive chiusa dalla proprietà (il fondo inglese Melrose) nel luglio 2021 e acquisita per 1 euro nel dicembre scorso dall’imprenditore Francesco Borgomeo (attraverso la società Qf) con la promessa di farla tornare a vivere con nuove produzioni, riassumendo tutti i lavoratori (oggi rimasti in 330).
Il presidio avrebbe voluto impedire l’ingresso dei camion annunciati da Borgomeo per portare via rifiuti e rimanenze di magazzino dallo stabilimento, in cui da 15 mesi è in corso un’assemblea permanente dei lavoratori. Ma nessun camion si è presentato. «Non c’erano le minime garanzie di sicurezza per far svolgere le attività previste», ha affermato una nota di Qf. «Il dottor Borgomeo sta effettuando una grande operazione di distrazione di massa – ha replicato un comunicato della Fiom-Cgil nazionale e fiorentina – per non ammettere davanti ai lavoratori, al territorio, al Governo e alle istituzioni il mancato rispetto dell'accordo da lui stesso sottoscritto il 19 gennaio scorso al ministero dello Sviluppo economico».
Il muro contro muro, che va avanti ormai da mesi, si combatte sull’agibilità dello stabilimento e sulla mancanza del piano industriale. I lavoratori non sono intenzionati ad abbandonare la fabbrica perché temono che siano portati via i macchinari, e che la reindustrializzazione annunciata diventi una chimera, e invocano il piano industriale promesso dall’imprenditore. Borgomeo ripete che senza la disponibilità dello stabilimento non è possibile dar corso alla reindustrializzazione, e dunque avviare il progetto battezzato E-Drive: «Lo stabilimento è occupato abusivamente e gestito illegalmente; nei prossimi giorni faremo le nostre valutazioni», è l’annuncio dell’imprenditore che prelude a uno scontro totale.
In questo scenario di contrapposizione la Regione Toscana, che aveva tentato una mediazione tra le parti, ha chiesto ora che le attività di smaltimento materiali tornino «al centro di un confronto fra azienda e rappresentanze dei lavoratori», facendo indispettire lo stesso Borgomeo («è palese il disinteresse di chi avrebbe le leve per agire», ha detto l’imprenditore). L’ennesimo tavolo ministeriale di crisi, che pochi giorni fa si è chiuso con un nulla di fatto, non è stato neppure riconvocato. L’ex-Gkn è nella palude delle accuse incrociate, e a questo punto non si capisce chi potrà tirarla fuori.
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