Ex-Ilva: emissioni anomale, diossine e polveri dal camino E312
L’Arpa chiede tempi rapidi per l’installazione dei nuovi filtri Meros al camino
di Domenico Palmiotti
3' di lettura
ArcelorMittal non scaricherà più, per ora, minerali e carbone nel porto di Brindisi. L’impresa che avrebbe dovuto lavorare per la multinazionale ha sospeso la richiesta avanzata all’Autorità portuale del Mar Adriatico Meridionale che, di conseguenza, ha annullato il vertice di oggi. Si fanno strada altre ipotesi come il porto di Gioia Tauro anche se c’è da mettere in conto la lunghezza del tragitto per arrivare a Taranto con la situazione della viabilità. Anticipa già il suo no il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio. «Io non so nulla ma per me il discorso non si apre nemmeno» commenta lapidario. Nel frattempo, Arpa Puglia suona un nuovo campanello d'allarme per l’ambiente e segnala emissioni anomale dal camino E312.
L’allarme di Arpa Puglia
«ArcelorMittal - afferma Tito Vespasiani, segretario generale dell’Authority - sta rivedendo il programma di sbarco delle materie prime necessarie alla produzione del siderurgico di Taranto. Ci sarà una rimodulazione per cui la richiesta allo scarico di minerali e carbone, da parte dell’impresa portuale Sir, per utilizzare il porto di Brindisi come nuovo approdo alternativo, è per ora sospesa». Lo sbarco soprattutto del carbone aveva suscitato le proteste del sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, anche se l’Authority aveva indicato una serie di misure di mitigazione. Tra queste, l’installazione di una centralina per monitorare la polverosità e il divieto di scarico nelle giornate di vento. A Brindisi il problema è sorto perché mentre i minerali possono essere scaricati sulle banchine pubbliche seguendo il regolamento delle rinfuse, per il carbone, invece, va costruito un percorso autorizzativo ad hoc. A Brindisi il carbone può essere sbarcato solo al terminal Enel perché serve alla centrale elettrica, peraltro in via di dismissione. Ma difficilmente l’azienda dell’acciaio potrebbe scaricare al terminal Enel perché qui c'è un nastro trasportatore che va dalla banchina alla centrale. ArcelorMittal ha dovuto vagliare soluzioni alternative per l'arrivo delle materie prime dopo che a metà luglio, a seguito di un grave incidente con la morte di un gruista per una tromba d'aria, è stato sequestrato il quarto sporgente portuale della fabbrica, normalmente adibito a queste operazioni. Un'alternativa viene già usata ed è una parte del molo polisettoriale del porto di Taranto.
Emissioni di diossine e polveri
Per le emissioni, invece, in quattro giornate di agosto - 5, 17, 18 e 19 - ci sono stati superamenti emissivi anomali dal camino E312 del siderurgico, scrive l’Agenzia per l’ambiente in una lettera alle istituzioni. Il camino E312, il più alto della fabbrica e tra i più vicini al rione Tamburi di Taranto, è quello da cui fuoriescono diossine e polveri. Il dg di Arpa Puglia, Vito Bruno, afferma che i superamenti riscontrati «sono valori anomali orari e quindi non sono conteggiati perché, in base all'autorizzazione in possesso della fabbrica, le valutazioni vengono fatte sulle 24 ore. Sul perché ci siano stati dei valori anomali, sono in corso approfondimenti tecnici. Probabilmente può essersi verificato in fabbrica un problema gestionale». «Ma al di là dell'anomalia verificatasi - sostiene Bruno -, Arpa dichiara soprattutto l’importanza che i tempi per l'installazione dei nuovi filtri Meros al camino E312 dell’Agglomerato siano rispettati, meglio anticipati e completati nel più breve tempo tecnicamente possibile in modo da rispettare il nuovo limite emissivo della diossina: 0,1 nanogrammi normal metro cubo». La tempistica aziendale prevede che i filtri siano completati a settembre 2021 la prima linea e maggio 2023 la seconda linea. I filtri sono un investimento di 60 milioni di euro e la loro installazione è stata autorizzata con decreto del ministero dell'Ambiente a fine luglio. La loro funzione è quella di “catturare” polveri e diossine riducendo le emissioni. Quanto accaduto al camino E312, anche perché molto visibile della città a diverse ore, erano state segnalate sia dal segretario della Fim Cisl, Biagio Prisciano, che dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
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