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Ex Ilva, sciopero e lavoratori in corteo con lo slogan «Operazione verità»

I metalmeccanici dell’ex Ilva, Acciaierie d’Italia, oggi sono in sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo per 24 ore: da Taranto a Genova, da Novi Ligure a Racconigi

di Domenico Palmiotti

(LAPRESSE)

3' di lettura

Con lo slogan “Operazione Verità”, i metalmeccanici dell’ex Ilva, Acciaierie d’Italia, oggi sono in sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo per 24 ore: da Taranto a Genova, da Novi Ligure a Racconigi. In mille, provenienti dai vari siti industriali, si sono mossi in corteo a Roma da piazza dell’Esquilino per raggiungere piazza Santi Apostoli. Sciopero e manifestazione nella capitale sono indetti da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm.

I segretari generali delle tre sigle metalmeccaniche (Roberto Benaglia, Michele Di Palma e Rocco Palombella) sono stati presenti all’avvio del corteo per poi staccarsi e raggiungere Palazzo Chigi dove il Governo li ha convocati in mattinata accogliendo una loro richiesta. Alla protesta è presente anche il sindacato Usb, pur non avendola direttamente organizzata, i cui delegati e lavoratori, partiti in nottata da Taranto con i pullman così come tutti gli altri, questa mattina intorno alle 8 hanno temporaneamente bloccato l’autostrada all’altezza di Roma creando code di auto, inizialmente di 2 chilometri e poi ridottesi.

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L’ultimo incontro su Acciaierie d’Italia c’é stato a Palazzo Chigi il 27 settembre quando i vertici nazionali di Fim, Fiom e Uilm sono stati ricevuti da una delegazione guidata dal sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano, e composta dai ministri Raffaele Fitto, Adolfo Urso e Marina Calderone. In quella sede il Governo ha confermato che è in corso una trattativa con Arcelor Mittal, azionista di maggioranza di AdI col 62 per cento (il 38, invece, é nelle mani di Invitalia, società Mef), ai fini di verificare se la multinazionale intenda o meno rilanciare con investimenti il gruppo dell’acciaio.

Per i sindacati, che hanno criticato le risposte del Governo, «sono mesi che denunciamo le condizioni disastrose in cui versano gli stabilimenti del gruppo di Acciaierie D’Italia a causa della mancanza di investimenti e di manutenzioni ordinarie e straordinarie».

«Chiediamo che piano industriale, piano occupazionale e piano ambientale siano realizzati, invece vediamo che è in corso un gioco del cerino tra proprietà, Governo e presidente di Acciaierie d’Italia» dice oggi De Palma della Fiom con riferimento a quanto sostenuto da Franco Bernabè nei giorni scorsi in audizione alla Camera: l’ex Ilva si spegne “per consunzione” e si rischia lo stop immediato dell’attività se non verrà assicurata la continuità della fornitura del gas agli impianti.

«Negli stabilimenti c’è mancanza di prospettive, c’è un bassissimo livello produttivo, c’è una situazione pesante, ogni volta che incontriamo il Governo ci vengono prospettate soluzioni, ma non c’è nessuna possibilità che ci consenta di immaginare quale è il futuro» commenta Palombella della Uilm.

«Con Arcelor Mittal ci deve essere una trattativa con la rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici. Il risultato raggiunto oggi é che oggi non è un incontro una tantum ma entro il 7 ci saranno nuovi incontri sino ad un nuovo incontro entro il 7 alla presidenza del Consiglio. La nostra piattaforma vertenziale non la mettiamo nel cassetto dopo la manifestazione di oggi». Lo ha detto Michele De Palma, segretario Fiom Cgil, dopo l’incontro a Palazzo Chigi sul Governo per Acciaierie d’Italia, ex Ilva, nel giorno dello sciopero in tutto il gruppo con manifestazione a Roma di Fim, Fiom e Uilm. De Palma ha annunciato lo «stato di mobilitazione permanente” sin qiando non si arriverà ad un accordo sugli “obiettivi fondamentali».


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